Una conferenza informale, il cui scopo non è quello di spaventare i ragazzi, ma offrire loro una informazione scientifica su ciò che succede nel corpo, e nella vita, di chi assume sostanze stupefacenti.
“Faccio il neurochirurgo, non il sociologo o lo psicologo – mette subito in chiaro il professor Giulio Maira – e non sono qui per dirvi cosa è giusto o non è giusto fare, ma per mostrarvi evidenze scientifiche”. Sono immagini – come quelle della risonanza magnetica di un cervello che, dopo l’assunzione di cocaina, presenta devastazioni simili a quelle causate dall’Alzheimer - e dati che parlano chiaro: l’80% dei giovani tra i 12 e i 18 anni è entrato almeno una volta in contatto col mondo della droga, l’abuso di alcool, o binge drinking, aumenta del 400% il rischio di infarto in persone giovani, la Liguria è una delle regioni con il maggior numero di ricoveri per droga, di cui il 12% legati alla cannabis (dati della Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2016).
Intanto cominciano ad arrivare le domande che i ragazzi, tramite messaggi whatsapp, possono rivolgere in forma del tutto anonima. A leggerle ai relatori, senza che i ragazzi debbano “metterci la faccia”, è il giornalista di Primocanale Fabio Canessa che ha moderato i lavori della mattinata. “Cosa si intende per intossicazione da cannabis?”, “come è possibile finire al pronto soccorso per una droga considerata ‘leggera’? e, ancora, “se davvero farsi le canne è pericoloso, perchè si parla di liberalizzazione?” sono solo alcune delle curiosità dei giovani presenti ai Magazzini del Cotone (circa 800 per otto istituti superiori coinvolti).
“Le droghe occupano gli stessi recettori della dopamina, l’assunzione di droga scatena quindi piacere, condizionando il funzionamento del nostro cervello in modo tale che quel piacere, patologico, venga ripetuto - spiega il professor Maira - ma si tratta quindi di uno sballo artificiale che danneggia l’organo cerebrale modificandone il metabolismo, l’efficienza, e alterando anche la nostra personalità e capacità di giudizio. Un cervello giovane che sta ancora formandosi viene bloccato nel suo sviluppo da queste sostanze”. E il cuore? “A livello cardiaco le droghe e l’alcol possono invece causare la dissecazione aortica, spasmi delle arterie coronariche e portare all’infarto” aggiunge il professor Antonio Rebuzzi¸ cardiologo del Policlinico Gemelli.
Ma se i paradisi artificiali sono questi, esistono paradisi naturali? I relatori invitano i ragazzi a innamorarsi, a guardarsi negli occhi e godere di un cielo stellato, perché le droghe naturali sono le emozioni e le passioni.
E va in questo senso l’intervento conclusivo dell’assessore Elisa Serafini: “Credo che occasioni come queste siano utili strumenti per aiutarvi a prendere le vostre decisioni, per poter scegliere se vale la pena o meno di sballarsi. Per me non vale la pena: esistono modi diversi per divertirsi”.
Se qualcuno avesse bisogno di una mano, a Genova c’è uno sportello della comunità di San Patrignano, “Dove ascoltiamo tutti e non cerchiamo di convincere nessuno” come dice Loredana Moreni che, da mamma di un ragazzo "in percorso", è diventata volontaria e le cose le sa per averle vissute in prima persona.
Durante la conferenza è stato presentato il dvd “ILoveLife” - curato dalla Fondazione Atena Onlus nell’ambito del progetto omonimo - che contiene una sequenza con l’attore Raoul Bova. Il video sarà distribuito nelle scuole, o a chi ne farà richiesta, per diffondere informazioni scientifiche sui danni di alcool e stupefacenti.
“Faccio il neurochirurgo, non il sociologo o lo psicologo – mette subito in chiaro il professor Giulio Maira – e non sono qui per dirvi cosa è giusto o non è giusto fare, ma per mostrarvi evidenze scientifiche”. Sono immagini – come quelle della risonanza magnetica di un cervello che, dopo l’assunzione di cocaina, presenta devastazioni simili a quelle causate dall’Alzheimer - e dati che parlano chiaro: l’80% dei giovani tra i 12 e i 18 anni è entrato almeno una volta in contatto col mondo della droga, l’abuso di alcool, o binge drinking, aumenta del 400% il rischio di infarto in persone giovani, la Liguria è una delle regioni con il maggior numero di ricoveri per droga, di cui il 12% legati alla cannabis (dati della Relazione al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2016).
Intanto cominciano ad arrivare le domande che i ragazzi, tramite messaggi whatsapp, possono rivolgere in forma del tutto anonima. A leggerle ai relatori, senza che i ragazzi debbano “metterci la faccia”, è il giornalista di Primocanale Fabio Canessa che ha moderato i lavori della mattinata. “Cosa si intende per intossicazione da cannabis?”, “come è possibile finire al pronto soccorso per una droga considerata ‘leggera’? e, ancora, “se davvero farsi le canne è pericoloso, perchè si parla di liberalizzazione?” sono solo alcune delle curiosità dei giovani presenti ai Magazzini del Cotone (circa 800 per otto istituti superiori coinvolti).
“Le droghe occupano gli stessi recettori della dopamina, l’assunzione di droga scatena quindi piacere, condizionando il funzionamento del nostro cervello in modo tale che quel piacere, patologico, venga ripetuto - spiega il professor Maira - ma si tratta quindi di uno sballo artificiale che danneggia l’organo cerebrale modificandone il metabolismo, l’efficienza, e alterando anche la nostra personalità e capacità di giudizio. Un cervello giovane che sta ancora formandosi viene bloccato nel suo sviluppo da queste sostanze”. E il cuore? “A livello cardiaco le droghe e l’alcol possono invece causare la dissecazione aortica, spasmi delle arterie coronariche e portare all’infarto” aggiunge il professor Antonio Rebuzzi¸ cardiologo del Policlinico Gemelli.
Ma se i paradisi artificiali sono questi, esistono paradisi naturali? I relatori invitano i ragazzi a innamorarsi, a guardarsi negli occhi e godere di un cielo stellato, perché le droghe naturali sono le emozioni e le passioni.
E va in questo senso l’intervento conclusivo dell’assessore Elisa Serafini: “Credo che occasioni come queste siano utili strumenti per aiutarvi a prendere le vostre decisioni, per poter scegliere se vale la pena o meno di sballarsi. Per me non vale la pena: esistono modi diversi per divertirsi”.
Se qualcuno avesse bisogno di una mano, a Genova c’è uno sportello della comunità di San Patrignano, “Dove ascoltiamo tutti e non cerchiamo di convincere nessuno” come dice Loredana Moreni che, da mamma di un ragazzo "in percorso", è diventata volontaria e le cose le sa per averle vissute in prima persona.
Durante la conferenza è stato presentato il dvd “ILoveLife” - curato dalla Fondazione Atena Onlus nell’ambito del progetto omonimo - che contiene una sequenza con l’attore Raoul Bova. Il video sarà distribuito nelle scuole, o a chi ne farà richiesta, per diffondere informazioni scientifiche sui danni di alcool e stupefacenti.