Un momento di riflessione sul recupero della materia e sulla gestione integrata dei rifiuti è stato il tema che questa mattina, nel salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, ha dato vita al convegno "Verso un'industrializzazione del settore rifiuti. La situazione del Nord Ovest", organizzato da Conservizi Cispel Liguria e Confservizi, nel corso del quale è stato presentato il lavoro "Green Book 2016: ultimi provvedimenti legislativi e l'evoluzione nel setttore dei rifiuti urbani".
Tra i principali stakeholders presenti: Confindustria Genova, IREN S.p.A., Confservizi Piemonte e Valle d’Aosta, Confservizi CISPEL Liguria, Fondazione Utilitatis, AMIU Genova, ATA Savona, ACAM La Spezia, AMAIE Sanremo. Oltre a Regione Liguria, Regione Piemonte e Città Metropolitana di Genova.
Due le tavole rotonde: "Le politiche della Regione Liguria per il settore dei rifiuti e il punto di vista delle aziende" e "L’industrializzazione del settore dei rifiuti", moderate rispettivamente dai giornalisti Roberto Sculli del Il Secolo XIX e Cheo Condina de Il Sole 24 Ore.
Ospite d'onore il senatore Massimo Caleo, Vicepresidente Commissione Ambiente del Senato, sul tema: dal Collegato Ambientale ai nuovi obiettivi contenuti nel pacchetto Circular Economy.
“E' neccessario, per passare dal modello di crescita lineare – ha detto il senatore Caleo - basato sul presupposto che le risorse siano inesauribili e a basso costo, ad un modello di crescita circolare, in cui i rifiuti diventano un risorsa intervenire in tutte le fasi del ciclo dei rifiuti, a partire da: abbattimento dei costi, minore dipendenza dalle risorse naturali, impulso a crescita e occupazione, contenimento dei rifiuti e delle emissioni dannose per l'ambiente. Per garantire il funzionamento ottimale del sistema - ha concluso - occorre evitare per quanto possibile che le risorse escano dal circolo”.
Il sindaco di Genova e della città metropolitana, Marco Doria, ha innanzi tutto sottolineato che dallo studio "Green book" elaborato da Utilitatis risulta con chiarezza che i costi della raccolta e dello smaltimento rifiuti nella nostra città (e tanto meno le tariffe per le famiglie) non sono più alti di quelli delle altre città italiane superiori ai duecentomila abitanti.
"Ciò detto - ha aggiunto - la situazione di emergenza dei rifiuti, denunciata anche dalla Commissione parlamentare, deriva da decenni di ritardi strutturali. Abbiamo riconosciuto esplicitamente la necessità di ribaltare la situazione precedente e abbiamo intrapreso con decisione due strade. La prima è quella di sanare le vecchie discariche. Da questo punto di vista, anzi, vogliamo essere sfidanti. Vogliamo che Scarpino sia la discarica più monitorata è controllata del Paese, pubblicando ogni dato con scrupolo scientifico. La seconda strada è quella del piano industriale centrato sulla raccolta differenziata. Il settore dei rifiuti è e deve essere, infatti, un settore industriale da affrontare in una ottica industriale".
Nel corso degli ultimi anni il servizio di gestione integrata dei rifiuti è stato oggetto di significativi mutamenti sul terreno istituzionale, organizzativo, economico e produttivo. Massimiliano Bianco, a.d di Iren s.p.a. fa il punto dell'industrializzazione della filiera ambientale del suo gruppo.
"Noi nasciamo come soggetto importante nel mondo dei rifiuti - ha detto - attraverso la nostra componete emiliana di aziende municipalizzate del servizio ambientale. Abbiamo ricevuto in dote la cultura della qualità dei servizi, con la quale abbiamo saputo affrontare una crescita importante. Nell'ambito della città Metropolitana di Torino, riusciamo a chiudere il ciclo dei rifiuti con un sistema impiantistico che comprende tutte le componenti del servizio. Oggi, serviamo più di 2 milioni di cittadini e abbiamo una quantità di rifiuti trattati di circa 1.800.000 tonnellate ma, soprattutto, un bagaglio di esperienze tecniche con punti di eccellenza. Una parte consistente degli investimenti del gruppo, che nello scorso anno hanno toccato i due miliardi, sono stati destinati al settore ambientale. La base sovraregionale - ha concluso l'a.d. di Iren - consente non solo di avere delle maggiori opportunità di investimento in impiantistica, ma anche di gestire al meglio il ciclo dei rifiuti e dei suoi flussi, non più dispersi ma concentrati in un unico punto, ottimizzando costi di trasporto e gestione".
La parola passa poi alla Regione Liguria con l’intervento dell’assessore all’ambiente Giacomo Raul Giampedrone: “Non dobbiamo dimenticare – ha detto - che la Liguria, per quanto riguarda il territorio genovese, porta tutti i rifiuti fuori regione. E’ quindi fondamentale arrivare a raggiungere una quota di raccolta differenziata importante e soprattutto realizzare un’impiantistica adeguata, che ci consenta di trattare almeno l’organico. Senza queste premesse non si potrà mai svoltare verso una vera industrializzazione dei rifiuti”.
Tra i principali stakeholders presenti: Confindustria Genova, IREN S.p.A., Confservizi Piemonte e Valle d’Aosta, Confservizi CISPEL Liguria, Fondazione Utilitatis, AMIU Genova, ATA Savona, ACAM La Spezia, AMAIE Sanremo. Oltre a Regione Liguria, Regione Piemonte e Città Metropolitana di Genova.
Due le tavole rotonde: "Le politiche della Regione Liguria per il settore dei rifiuti e il punto di vista delle aziende" e "L’industrializzazione del settore dei rifiuti", moderate rispettivamente dai giornalisti Roberto Sculli del Il Secolo XIX e Cheo Condina de Il Sole 24 Ore.
Ospite d'onore il senatore Massimo Caleo, Vicepresidente Commissione Ambiente del Senato, sul tema: dal Collegato Ambientale ai nuovi obiettivi contenuti nel pacchetto Circular Economy.
“E' neccessario, per passare dal modello di crescita lineare – ha detto il senatore Caleo - basato sul presupposto che le risorse siano inesauribili e a basso costo, ad un modello di crescita circolare, in cui i rifiuti diventano un risorsa intervenire in tutte le fasi del ciclo dei rifiuti, a partire da: abbattimento dei costi, minore dipendenza dalle risorse naturali, impulso a crescita e occupazione, contenimento dei rifiuti e delle emissioni dannose per l'ambiente. Per garantire il funzionamento ottimale del sistema - ha concluso - occorre evitare per quanto possibile che le risorse escano dal circolo”.
Il sindaco di Genova e della città metropolitana, Marco Doria, ha innanzi tutto sottolineato che dallo studio "Green book" elaborato da Utilitatis risulta con chiarezza che i costi della raccolta e dello smaltimento rifiuti nella nostra città (e tanto meno le tariffe per le famiglie) non sono più alti di quelli delle altre città italiane superiori ai duecentomila abitanti.
"Ciò detto - ha aggiunto - la situazione di emergenza dei rifiuti, denunciata anche dalla Commissione parlamentare, deriva da decenni di ritardi strutturali. Abbiamo riconosciuto esplicitamente la necessità di ribaltare la situazione precedente e abbiamo intrapreso con decisione due strade. La prima è quella di sanare le vecchie discariche. Da questo punto di vista, anzi, vogliamo essere sfidanti. Vogliamo che Scarpino sia la discarica più monitorata è controllata del Paese, pubblicando ogni dato con scrupolo scientifico. La seconda strada è quella del piano industriale centrato sulla raccolta differenziata. Il settore dei rifiuti è e deve essere, infatti, un settore industriale da affrontare in una ottica industriale".
Nel corso degli ultimi anni il servizio di gestione integrata dei rifiuti è stato oggetto di significativi mutamenti sul terreno istituzionale, organizzativo, economico e produttivo. Massimiliano Bianco, a.d di Iren s.p.a. fa il punto dell'industrializzazione della filiera ambientale del suo gruppo.
"Noi nasciamo come soggetto importante nel mondo dei rifiuti - ha detto - attraverso la nostra componete emiliana di aziende municipalizzate del servizio ambientale. Abbiamo ricevuto in dote la cultura della qualità dei servizi, con la quale abbiamo saputo affrontare una crescita importante. Nell'ambito della città Metropolitana di Torino, riusciamo a chiudere il ciclo dei rifiuti con un sistema impiantistico che comprende tutte le componenti del servizio. Oggi, serviamo più di 2 milioni di cittadini e abbiamo una quantità di rifiuti trattati di circa 1.800.000 tonnellate ma, soprattutto, un bagaglio di esperienze tecniche con punti di eccellenza. Una parte consistente degli investimenti del gruppo, che nello scorso anno hanno toccato i due miliardi, sono stati destinati al settore ambientale. La base sovraregionale - ha concluso l'a.d. di Iren - consente non solo di avere delle maggiori opportunità di investimento in impiantistica, ma anche di gestire al meglio il ciclo dei rifiuti e dei suoi flussi, non più dispersi ma concentrati in un unico punto, ottimizzando costi di trasporto e gestione".
La parola passa poi alla Regione Liguria con l’intervento dell’assessore all’ambiente Giacomo Raul Giampedrone: “Non dobbiamo dimenticare – ha detto - che la Liguria, per quanto riguarda il territorio genovese, porta tutti i rifiuti fuori regione. E’ quindi fondamentale arrivare a raggiungere una quota di raccolta differenziata importante e soprattutto realizzare un’impiantistica adeguata, che ci consenta di trattare almeno l’organico. Senza queste premesse non si potrà mai svoltare verso una vera industrializzazione dei rifiuti”.