Alluvione: il sindaco in Commissione Speciale
«400 milioni per mettere in sicurezza la città»

Il primo cittadino ha riferito sulle opere in corso, il risanamento idrogeologico, l’attività del Comune nella gestione dei fondi giunti grazie alla solidarietà di cittadini e diversi soggetti. I tempi per l’ultimazione dei lavori in via Donghi e in via Fereggiano.

fereggiano
Presieduta da Giuseppe Costa, si è riunita stamattina a Tursi la Commissione speciale per i recenti eventi alluvionali, che ha ascoltato la relazione del sindaco Marta Vincenti a proposito dell’ondata di maltempo che si è abbattuto su Genova per alcuni giorni dal 4 novembre dello scorso anno. I componenti della Commissione hanno rivolto al Sindaco una serie di domande sulla situazione idrogeologica della città e sui provvedimen ti predisposti dal Comune per affrontare gli eventi calamitosi. Ecco una ricostruzione del “botta e risposta” tra la Commissione e il primo cittadino.

Cosa sarebbe necessario per far contare la città su interventi di risanamento idrogeologico di tipo definitivo?
Non esiste una “quantificazione” di questo tipo. Ricordo che ci avvaliamo di quanto definito nei Piani di bacino e che gli stessi vanno aggiornati continuamente; i fronti delle frane che erano state individuate nei piani di bacino, per esempio, tendono a aumentare. Il territorio ha bisogno soprattutto di una continua e attenta capacità di analisi e di poter essere sottoposto a una continua manutenzione preventiva.

Quali sono le opere indispensabili per mettere in sicurezza il territorio?
Per il risanamento idrogeologico, sulla base delle conoscenze che abbiamo al momento, sono indispensabili non meno di 407 milioni di euro. Che sono quanto resta dei circa 652,300 milioni che, facendo l’elenco di tutte le opere necessarie, sono stati individuati appunto come “indispensabili”. Per il momento, le operazioni in corso impegnano 150 milioni di euro. Se consideriamo 132,7 milioni di lavori già spesi, 4 in affidamento, 16,5 finanziati dal programma triennale, oltre 10 da finanziare e lavori già ultimati per circa 82 milioni di euro, abbiamo un quadro. Ciò che manca sono i 400 milioni di euro che dicevo prima e che potrebbero servire a mettere in sicurezza la città. Ma fermo restando il lavoro di manutenzione che deve continuare.

Esiste una via diretta per mettere la città al sicuro dalle alluvioni?
No. Una attenzione immediata e definitiva non è nello stato delle cose. Al momento credo sia necessario far salire l’attenzione politica. Quando ero Presidente della Provincia avevo dato il via ai Piani di bacino, e se non avessimo avuto quelli oggi non sapremmo di che cosa stiamo parlando. Ma oggi ci vuole una capacità politica maggiore e più elevata rispetto a quella sulla quale abbiamo potuto contare in questi anni.

Quali sono i tempi per la messa in sicurezza di Via Donghi e Via Fereggiano?
Proprio oggi si sono conclusi in Via Fereggiano i lavori di rimozione di tutto il materiale nell’alveo del torrente e il ripristino del parapetto che l’alluvione ha distrutto. C’è stato un fermo cantiere dovuto al maltempo, alla neve e al gelo. Si sta cercando di recuperare e si prevede di chiudere il cantiere per fine marzo. Per quanto riguarda Via Donghi la questione è più complicata, perché si tratta da una lato della voragine e dall’altro dell’erosione del fondo della tombinatura. Per quanto riguarda la prima, i lavori di spostamento di tutte le sottoutenze si sono conclusi. La seconda fase, ovvero il ripristino della tombinatura con la l’interposizione di un pozzetto di ispezione, è in via di esecuzione. Direi che l’impresa appaltatrice prosegue, e ha dato come tempi di ultimazione circa un mese e mezzo.

Come saranno destinati i fondi raccolti a favore degli alluvionati?
Questo è un discorso molto articolato, e i particolari si possono vedere sul sito del Comune. Noi abbiamo messo a disposizione di coloro che hanno manifestato la propria disponibilità a sottoscrivere, due possibilità di versamento su altrettanti conti correnti: su uno al momento c’è un saldo di 85 mila euro e sull’altro  di 36 mila euro. Alcuni donatori hanno voluto specificare i destinatari della somma di denaro, che in gran parte dei casi è andata alle scuole. Gli aiuti stanno ancora arrivando e devono essere seguiti. Ci sono lavoratori che hanno fatto collette, e ci stanno pervenendo i fondi delle raccolte; la città ha visto il Comune come collettore. Poi ci sono raccolte in favore della popolazione colpita dall’alluvione messe in atto da grandi soggetti nazionali e cittadini che il Comune ha censito, e pur non avendo alcun ruolo ufficiale di collettore ha cercato di inserire il tutto in un quadro di insieme, anche nei casi in cui l’interlocutore diretto non eravamo noi.
C’è stato infatti chi ha preferito rapportarsi direttamente con soggetti sul territorio; alcuni commercianti, ad esempio, hanno raccolto fondi che sono andati direttamente al Civ di Via Fereggiano. L’incasso del concerto di Gino Paoli è stato devoluto all’associazione “Una mano per Genova”. I fondi di altri concerti, anche nazionali,  sono stati devoluti per progetti di aiuto alla popolazione e noi abbiamo dato una mano per individuare i casi più urgenti. Questa è stata una pagina bella, scritta da tutta la città, e il Comune ha avuto il ruolo di stimolare, orientare e organizzare gli aiuti. La Fondazione Carige, altro esempio, temendo intoppi e ritardi burocratici nel canale municipale - che non ci sono stati - ha invece preferito erogare dei fondi alla Caritas e all’Auser.
Per quanto riguarda le facilitazioni decise dal Comune,  abbiamo sospeso la tariffe di igiene ambientale ( la Tia)  fino al 2 aprile nei termini di pagamento delle rate degli avvisi con scadenza successiva all’ottobre 2011, e abbiamo escluso la Tia, per gli immobili e le aree dichiarate inagibili e inabitabili per tutto il periodo in cui non sono stati utilizzati. Per l’Ici, la proroga è stata al fissata al 2 gennaio 2012 per quanto riguarda i termini del pagamento del saldo 2011 che scadevano il 16 dicembre 2011; infine l’esenzione del pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico è stata fissata per tutto il periodo di effettivo non utilizzo.
Con questo, ritengo che come amministrazione comunale abbiamo, per l’aspetto del coordinamento degli aiuti e dei versamenti volontari, operato al meglio possibile. Da questa esperienza, che speriamo non si ripeta, abbiamo scritto una pagina positiva, da usare come modello ogni volta che ci sia da indirizzare degli aiuti. In fondo, è il principio di sussidiarietà orizzontale che è stato applicato: cioè il Comune si è posto come punto di riferimento dei soggetti protagonisti degli aiuti.
Genova, 21 febbraio 2012
Ultimo aggiornamento: 21/02/2012
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