Diventa realtà, quindi, l’allargamento patrimoniale della Fondazione Carlo Felice, dopo la formalizzazione odierna della cessione di un magazzino in Salita Noce e della palazzina di Villa Gruber: su 43 votanti 26 i si, 3 contrari e 14 astenuti.
Con questa operazione, a costo zero per le casse comunali, si trasferiscono due proprietà immobiliari non solo in un’ottica di “salvataggio” nell’immediato futuro, ma che potrebbero generare risparmi e nuove possibilità artistiche e di spettacolo per uno dei teatri più importanti del paese.
Il nuovo magazzino, situato in Salita Noce, secondo il calcolo del sovrintendente Pacor, farebbe risparmiare 400 mila euro all’anno: attualmente tutte le scenografie e i vari materiali di scena sono stoccati a Savignone, con conseguente costo notevele per il trasporto. La palazzina di Villa Gruber, progettata e realizzata in un delicato stile liberty, invece garantirà nuovi spazi per una nuova dimensione del teatro e della sua fruibilità. Proprio questo edificio è stato, però, fonte di confronto in Sala Rossa: l’incertezza di molti consiglieri deriva dal fatto che la gestioni di questi spazi possa essere un boomerang, vista la loro preziosità e la loro delicata gestione. Alle critiche ha risposto l’assessore Ranieri: «Comprensibili nel merito, ma devo ricordare che il Consiglio Comunale sarà chiamato a controllare la gestione futura della fondazione Carlo Felice. Gli incarichi di dirigenza della fondazione, come sono conferiti, possono essere tolti».
Una giornata storica, quindi, per il teatro dei genovesi, che da oggi potrà sperare in un futuro più solido, anche se pur sempre difficile, visti i tempi così duramente culturicidi.
Con questa operazione, a costo zero per le casse comunali, si trasferiscono due proprietà immobiliari non solo in un’ottica di “salvataggio” nell’immediato futuro, ma che potrebbero generare risparmi e nuove possibilità artistiche e di spettacolo per uno dei teatri più importanti del paese.
Il nuovo magazzino, situato in Salita Noce, secondo il calcolo del sovrintendente Pacor, farebbe risparmiare 400 mila euro all’anno: attualmente tutte le scenografie e i vari materiali di scena sono stoccati a Savignone, con conseguente costo notevele per il trasporto. La palazzina di Villa Gruber, progettata e realizzata in un delicato stile liberty, invece garantirà nuovi spazi per una nuova dimensione del teatro e della sua fruibilità. Proprio questo edificio è stato, però, fonte di confronto in Sala Rossa: l’incertezza di molti consiglieri deriva dal fatto che la gestioni di questi spazi possa essere un boomerang, vista la loro preziosità e la loro delicata gestione. Alle critiche ha risposto l’assessore Ranieri: «Comprensibili nel merito, ma devo ricordare che il Consiglio Comunale sarà chiamato a controllare la gestione futura della fondazione Carlo Felice. Gli incarichi di dirigenza della fondazione, come sono conferiti, possono essere tolti».
Una giornata storica, quindi, per il teatro dei genovesi, che da oggi potrà sperare in un futuro più solido, anche se pur sempre difficile, visti i tempi così duramente culturicidi.