I conti non tornano. L’istituto Emanuele Brignole, che assiste circa 500 anziani genovesi, ha un “buco” in bilancio che sfiora i 40 milioni di euro e che ogni anno costa centinaia di migliaia di euro di interessi. Una delle tante zavorre che il commissario straordinario, Enzo Sordini, è stato chiamato ad “alleggerire”. Sordini, di nomina regionale in carica dal settembre scorso, ha illustrato, alle commissioni welfare e sviluppo economico, riunite in seduta congiunta, lo “stato dell’arte” dell’istituto, che comprende il nuovo piano di risanamento e che ruota intorno a: vendita del patrimonio immobiliare, esternalizzazione delle strutture e rinegoziane del diritto di superficie del grande edificio seicentesco sede dell’antico ospedale, oggi affittato all’Università di Genova.
Dalla vendita del patrimonio immobiliare, l’istituto Emanale Brignole conta di realizzare, ma il condizionale in tempo di crisi è d’obbligo, una cifra pari a 25 milioni di euro. Le strutture che verranno esternalizzate, cioè date in gestione ai privati ma sotto il controllo pubblico, sono l'Istituto Doria di Prato, Corso Firenze, Coronata e Rivarolo. E’ già pronta una gara “pilota” che riguarderà Corso Firenze, struttura più “appetibile” per il mercato, priva di criticità mediche, con 120 posti letto, e un reparto alzheimer di grande eccellenza e professionalità. Intorno a questa prima gara, ha detto il commissario, in calendario ai primi di marzo, sta nascendo un grande interesse in Liguria e fuori.
Sedici milioni, potrebbero arrivare dall’Università e, da un minimo di 1,5 milioni a 2 milioni, le entrare dell’ esternalizzazione delle strutture, un valore che viene calcolato a posti letto giornaliero.
Un discorso a parte va fatto per i 25 mila metri quadrati di verde di Valletta Carbonara, l’ex orto botanico, che l’istituto Brignole vorrebbe mettere sul mercato, e che, invece, il Comune intende destinare a orti sociali urbani.
Alla fine, le entrate dovrebbero raggiungere quota 47 milioni di euro.
Dalla vendita del patrimonio immobiliare, l’istituto Emanale Brignole conta di realizzare, ma il condizionale in tempo di crisi è d’obbligo, una cifra pari a 25 milioni di euro. Le strutture che verranno esternalizzate, cioè date in gestione ai privati ma sotto il controllo pubblico, sono l'Istituto Doria di Prato, Corso Firenze, Coronata e Rivarolo. E’ già pronta una gara “pilota” che riguarderà Corso Firenze, struttura più “appetibile” per il mercato, priva di criticità mediche, con 120 posti letto, e un reparto alzheimer di grande eccellenza e professionalità. Intorno a questa prima gara, ha detto il commissario, in calendario ai primi di marzo, sta nascendo un grande interesse in Liguria e fuori.
Sedici milioni, potrebbero arrivare dall’Università e, da un minimo di 1,5 milioni a 2 milioni, le entrare dell’ esternalizzazione delle strutture, un valore che viene calcolato a posti letto giornaliero.
Un discorso a parte va fatto per i 25 mila metri quadrati di verde di Valletta Carbonara, l’ex orto botanico, che l’istituto Brignole vorrebbe mettere sul mercato, e che, invece, il Comune intende destinare a orti sociali urbani.
Alla fine, le entrate dovrebbero raggiungere quota 47 milioni di euro.