Consiglio Comunale

Cinque progetti per una città Smart, allarme povertà, no alla chiusura del consultorio familiare del Lagaccio e riapertura dei termini per le osservazioni al Puc. Questi i "question time" di oggi. Il sindaco è tornato a parlare di vertenza Amt

Testo Alternativo
Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.

Il primo quesito, presentato da Clizia Nicolella (Lista Doria) riguarda il finanziamento per 5 progetti Smart City.


Risponde l’assessore Francesco Oddone: il bando, del 2012, ha assegnato 655 milioni di euro aperto a imprese, centri di ricerca. Il Comune di Genova e l’associazione Genova Smart City ha presentato 12 progetti, 5 dei quali sono stati premiati e finanziati con 84 milioni di euro. Un progetto riguarda la salute e svilupperà soluzioni innovative per permettere ai pazienti affetti da malattie croniche di poter vivere nella propria casa. Il secondo progetto, finanziato con 15 milioni e mezzo di euro, riguarda il trasporto mentre il terzo (13 milioni di euro) si occupa di logistica, si riferisce ai comuni di Genova, Torino e Milano e punta a stabilire le modalità operative per disciplinare la distribuzione delle merci in ambito urbano. Il quarto progetto prevede lo sviluppo della piattaforma per modelli complessi, che sfruttino il patrimonio informativo. Infine il progetto per la sicurezza del territorio, che promuove il monitoraggio per dei dissesti idrogeologici per il controllo del territorio. Il Comune non è attore diretto rispetto a questi progetti ma ha assunto l’impegno di favorire la sperimentazione sul proprio territorio, per sviluppare innovazioni tecnologiche che migliorino la qualità della vita.

Cristina Lodi (PD) chiede invece un aggiornamento della rilevazione del bisogno, annunciata attraverso gli ambiti territoriali sociali, visti i dati allarmanti 2012 sulla povertà.

Risponde l’assessore Paola Dameri: abbiamo proceduto rilevando i bisogni attraverso gli ambiti territoriali sociali ma, in un quadro di costante riduzione dei contributi economici,  è diminuita la richiesta di aiuto da parte dei cittadini. Allora, per colmare la difficoltà della rilevazione del bisogno, utilizziamo anche dati statistici con indicatori di fragilità sociale, economica e demografica. Stiamo lavorando alla messa a punto di un sistema che consenta di ottimizzare la rilevazione dei dati.


L’assessore Dameri risponde poi a un altro articolo 54, in merito alla ventilata chiusura del consultorio familiare del Lagaccio. A presentarlo sono i consiglieri Mario Baroni, Franco De Benedictis (entrambi del Gruppo Misto), Guido Grillo (PDL).

Assessore Dameri: non sono riuscita ad avere risposte sull’effettiva chiusura del consultorio del Lagaccio, quartiere in grande sofferenza. Immagino che la chiusura sia dovuta alla razionalizzazione, che tocca diverse strutture e penalizza la medicina sul territorio. Accolgo questo articolo 54 per consultare l’assessore regionale Claudio Montaldo sul tema specifico e sulla situazione generale dei consultori.

L’approvazione del P.U.C. e la riapertura delle osservazioni è l’argomento dell’interrogazione proposta da Matteo Campora (PDL), Enrico Pignone (Lista Doria), Antonio Bruno (FDS), Franco De Benedictis (Gruppo Misto).

Risponde il vice sindaco Stefano Bernini: il percorso prevede osservazioni da parte dei  cittadini e degli enti. Il 28 dicembre abbiamo acquisito quelle arrivate dalla Regione. In ogni caso abbiamo accolto anche le osservazioni pervenute anche dopo i termini, perché crediamo che contributi e consigli vadano presi sul serio. Attualmente stiamo lavorando sulle contro deduzioni e presto presenteremo il crono programma dei lavori, coinvolgendo   territorio e categorie. La legge regionale prevede che anche il programma definitivo sia sottoposto ad osservazioni. Il P.U.C. deve essere operativo entro quattro anni dall’adozione da parte del consiglio comunale, altrimenti scade la salvaguardia; siamo impegnati a  sviluppare il percorso partecipativo di definizione, in modo da poter approvare in consiglio la versione definitiva.

Infine, Paolo Putti (M5S) ed Edoardo Rixi (LN) chiedono al sindaco di riferire rispetto alla realtà delle problematiche in essere, riguardanti l’azienda partecipata del trasporto pubblico cittadino.

Risponde il sindaco Marco Doria: il problema fondamentale è quello di reperire le risorse per tenere in equilibrio l’azienda e per fare investimenti anche sul parco mezzi, vecchio e malandato. Tuttavia, pochi giorni fa, sono stati revisionati 166 mezzi di cui 150 sono risultati efficienti e 16 presentavano anomalie, ma non rischi a livello di sicurezza. Siamo in attesa di una legge regionale che definisca se sia meglio un bacino regionale o provinciale. Certamente il livello provinciale si presta di più  all’integrazione operativa tra Amt e Atp. Il nostro problema è la salvezza di Amt, azienda del Comune al 100%. Dall’assemblea aziendale è emerso che l’andamento costi/ricavi genera perdite tali da erodere capitale sociale. La ricapitalizzazione, richiesta da alcune parti, non affronta il problema nella sostanza. Non si gestisce ricapitalizzando per ripianare le perdite: il problema è quello di equilibrare costi e ricavi. I ricavi arrivano dai contributi di Stato più Regione. Contributi che si sono assottigliati. Ci sono poi i sostanziosi contributi del Comune, che saranno tali anche nel 2013; abbiamo necessità di definire al più presto le somme che dovremo mettere a disposizione di Amt. Altri ricavi sono propri dell’azienda e sono rappresentati da biglietto integrato e introiti tariffari. I costi sono di un certo livello e, per essere equilibrati a ricavi ipotizzabili, devono essere contenuti. Su questo tema è aperto un difficile confronto sindacale, ma noi siamo consapevoli che occorre risparmiare anche sui costi interni dell’azienda. Qui e adesso, è necessario tenere un equilibrio dei conti aziendali, dobbiamo reperire somme adeguate per Amt e contenere i costi interni dell’azienda. Nostro obiettivo è salvaguardare l’azienda, il servizio e i posti di lavoro: come azionisti non intendiamo mettere in discussione un solo posto di lavoro.

Dopo l'appello, il presidente, Giorgio Guerello, legge l'ordine del giorno della seduta che prevede la discussione di tre mozioni:

Il percorso di qualità urbana e commerciale del centro storico è l’argomento della  mozione presentata da Edoardo Rixi (LN). Il documento viene respinto con 22 voti contrari (centro sinistra), 17 voti a favore (centro destra e M5S) e 1 astenuto (Paolo Putti, M5S).

La mozione presentata da Franco De Benedictis (Gruppo Misto), Alfonso Gioia e Paolo Repetto (entrambi UDC) riguarda le iniziative per le attività sportive e viene approvata all’unanimità con 35 voti favorevoli.

Paolo Gozzi (PD) chiede invece interventi per contrastare la potenziale situazione di pericolosità nei pressi della cava Pian di Carlo (Val Varenna). La proposta viene approvata all’unanimità con 32 voti favorevoli.


Il consiglio comunale si conclude alle ore 18.46.









genova, 12 marzo 2013
Ultimo aggiornamento: 13/03/2013
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