“Ho ascoltato interventi su questioni specifiche – ha osservato il sindaco – ma ho anche sentito parlare di una visione complessiva della città”. Il sindaco ha sottolineato che nel lungo dibattito che ha accompagnato l’elaborazione del Puc e in quello che si è svolto nel Consiglio comunale, al di là di obiezioni su singoli aspetti, non è mai emersa una visione complessiva alternativa a quella che il Puc va delineando.
“In effetti abbiamo completato un disegno che, come avevamo detto fin dall’inizio, era stato avviato nel ciclo precedente. E’ stata una nostra scelta lavorare per concretizzare alcune fondamentali indicazioni di quella impostazione, in particolare il concetto di ‘costruire sul costruito’ e della linea verde”. “Un’intelligente valorizzazione degli spazi, tenendo conto dei limiti ad una crescita quantitativa della città, dicendo basta a un certo consumo del suolo” ma senza ingessare e bloccare l’evoluzione del tessuto urbano e dell’apparato produttivo grazie alla previsione dei distretti di trasformazione.
“Questo è il quarto strumento urbanistico di Genova nella storia repubblicana” ha affermato ancora Doria ricordando che il Puc è stato elaborato, certo facendo tesoro di alcune idee apportate negli anni precedenti da grandi progettisti, ma affidandosi interamente alla grande professionalità e al notevole lavoro degli uffici comunali.
Il vice sindaco Bernini ha richiamato le tappe di elaborazione e discussione del Piano che ora affronterà un ultimo iter amministrativo prima dell’approvazione definitiva prevista in luglio. L’amministrazione comunale ha scelto di tenere aperta la consultazione e la partecipazione dei cittadini, delle associazioni, dei professionisti ben oltre le normali procedure e ha garantito il massimo di trasparenza. Sono stati organizzati anche tavoli tematici che hanno impegnato progettisti e amministratori, con l’intervento dei municipi, per molti mesi. Analogamente si è sviluppata una approfondita riflessione in numerose riunioni di commissione consiliare.
“I diversi aspetti del Puc – ha detto il sindaco – sono stati sviscerati. Quale che sia il giudizio su singoli aspetti del Piano, non si può non riconoscere che l’elaborazione e le scelte sono avvenute in totale trasparenza”. Ciò ha consentito anche di recepire indicazioni e sollecitazioni.
“Circa le possibilità edificatorie, indubbiamente più contenute rispetto al piano precedente, la scelta – ha proseguito Bernini - è stata quella di non fare espandere la città nelle aree verdi, da destinare a produzione agricola o alla fruizione turistica, ma di dare concretezza ad un indirizzo precedente, individuando strumenti ulteriori, come la riduzione dell’indice di fabbricabilità nelle aree al di fuori del tessuto urbano, la premialità per chi ricostruisce all’interno del tessuto urbano nei casi in cui, per esempio, si debba demolire per questioni di salvaguardia idrogeologia”.
Nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche i tecnici dell’urbanistica comunale, sono state affrontate in particolare alcune linee di intervento del nuovo Piano. “Il piano urbanistico guarda al territorio come sistema” ha sottolineato l’architetto Silvia Capurro portando ad esempio come le infrastrutture pubbliche possano modificare la qualità urbana del territorio circostante: caso tipico può essere quello della nuova strada a mare che ha posto le premesse per la riqualificazione urbana della viabilità interna di Sampierdarena e Cornigliano.
“In effetti abbiamo completato un disegno che, come avevamo detto fin dall’inizio, era stato avviato nel ciclo precedente. E’ stata una nostra scelta lavorare per concretizzare alcune fondamentali indicazioni di quella impostazione, in particolare il concetto di ‘costruire sul costruito’ e della linea verde”. “Un’intelligente valorizzazione degli spazi, tenendo conto dei limiti ad una crescita quantitativa della città, dicendo basta a un certo consumo del suolo” ma senza ingessare e bloccare l’evoluzione del tessuto urbano e dell’apparato produttivo grazie alla previsione dei distretti di trasformazione.
“Questo è il quarto strumento urbanistico di Genova nella storia repubblicana” ha affermato ancora Doria ricordando che il Puc è stato elaborato, certo facendo tesoro di alcune idee apportate negli anni precedenti da grandi progettisti, ma affidandosi interamente alla grande professionalità e al notevole lavoro degli uffici comunali.
Il vice sindaco Bernini ha richiamato le tappe di elaborazione e discussione del Piano che ora affronterà un ultimo iter amministrativo prima dell’approvazione definitiva prevista in luglio. L’amministrazione comunale ha scelto di tenere aperta la consultazione e la partecipazione dei cittadini, delle associazioni, dei professionisti ben oltre le normali procedure e ha garantito il massimo di trasparenza. Sono stati organizzati anche tavoli tematici che hanno impegnato progettisti e amministratori, con l’intervento dei municipi, per molti mesi. Analogamente si è sviluppata una approfondita riflessione in numerose riunioni di commissione consiliare.
“I diversi aspetti del Puc – ha detto il sindaco – sono stati sviscerati. Quale che sia il giudizio su singoli aspetti del Piano, non si può non riconoscere che l’elaborazione e le scelte sono avvenute in totale trasparenza”. Ciò ha consentito anche di recepire indicazioni e sollecitazioni.
“Circa le possibilità edificatorie, indubbiamente più contenute rispetto al piano precedente, la scelta – ha proseguito Bernini - è stata quella di non fare espandere la città nelle aree verdi, da destinare a produzione agricola o alla fruizione turistica, ma di dare concretezza ad un indirizzo precedente, individuando strumenti ulteriori, come la riduzione dell’indice di fabbricabilità nelle aree al di fuori del tessuto urbano, la premialità per chi ricostruisce all’interno del tessuto urbano nei casi in cui, per esempio, si debba demolire per questioni di salvaguardia idrogeologia”.
Nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche i tecnici dell’urbanistica comunale, sono state affrontate in particolare alcune linee di intervento del nuovo Piano. “Il piano urbanistico guarda al territorio come sistema” ha sottolineato l’architetto Silvia Capurro portando ad esempio come le infrastrutture pubbliche possano modificare la qualità urbana del territorio circostante: caso tipico può essere quello della nuova strada a mare che ha posto le premesse per la riqualificazione urbana della viabilità interna di Sampierdarena e Cornigliano.