Tariffa integrata AMT - Trenitalia
Il tema più corposo affrontato nella prima parte del question time nella seduta di martedì 11 dicembre è stato quello del biglietto integrato AMT – Trenitalia; si rincorrono infatti le voci su un suo possibile aumento o addirittura sulla cancellazione della tariffa ridotta, per cui le richieste di chiarimento sono arrivate da molti rappresentanti della Sala Rossa.
L’Assessore alla Mobilità e Traffico Anna Maria Dagnino ha risposto ai quesiti dei consiglieri Pignone, Nicolella, Pastorino, V.Musso, Lauro, Anzalone e Rixi ricostruendo come la tariffa integrata, che Genova sperimentò per prima nel 1996, sia nata con due grosse anomalie all’origine: il fatto di avere lo stesso importo della tariffa semplice AMT e la scelta di basare l’accordo fra le due aziende su una quota forfettaria che AMT deve riconoscere annualmente a Trenitalia, senza una valutazione sui ricavi e sul volume di utenza (importo che per il 2012 supera i 7 milioni di euro).
Al tavolo di trattativa condotto da Regione Liguria con le aziende e le organizzazioni sindacali, la posizione del Comune di Genova è di riuscire a recuperare due milioni di euro fondamentali per l’equilibrio del bilancio.
Lavori in via Garibaldi
I consiglieri Balleari e Lauro hanno chiesto chiarimenti all’Assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Crivello a proposito dei tempi di conclusione dei lavori in via Garibaldi e sulle possibili relazioni fra i lavori e le infiltrazioni d’acqua verificatesi nei fondi e nell’Auditorium di Palazzo Rosso. L’Assessore, nel ribadire il fatto che i lavori erano necessari ed improcrastinabili, essendo legati alla messa a norma delle condutture del gas, ha ricostruito come il termine dei lavori si sia spostato a metà 2013, a seguito dei ritrovamenti archeologici che si sono verificati in due diversi momenti durante i lavori (i resti della strada e degli edifici quattrocenteschi prima ed il selciato cinquecentesco poi).
Valutazioni tecniche preliminari svolte dalla Direzione dei Musei di Strada Nuova insieme agli uffici dei Lavori Pubblici hanno portato ad ipotizzare che la causa delle infiltrazioni nei fondi di Palazzo Rosso sia da ricercare nei giardini soprastanti, per cui si stanno studiando i necessari interventi. L’Amministrazione peraltro ha anche ingiunto a Genova Reti Gas di impermeabilizzare completamente le strutture dei palazzi storici coinvolte nei lavori al termine degli stessi.
Aliquota IMU per i residenti in via Bocciardo 1
Il consigliere Gozzi ha portato all’attenzione del Consiglio la situazione paradossale in cui si sono venuti a trovare gli abitanti di via Bocciardo 1: non potendo rientrare nelle proprie abitazioni danneggiate dall’alluvione,hanno infatti perso il requisito che avrebbe permesso loro di pagare l’aliquota IMU relativa alla casa di abitazione, rientrando così nella fascia più alta. L’Assessore alle Finanze Francesco Miceli ha chiarito che indubbiamente una interpretazione letterale della normativa porterebbe a questa conclusione evidentemente iniqua, per cui la Giunta ha stabilito di applicare per i residenti di via Bocciardo l’aliquota IMU per la prima casa per il 2012, riservandosi di sottoporre un apposito quesito al Ministero per avere chiarimenti rispetto al da farsi nel 2013.
Cassonetti Amiu a scomparsa
Non sono molte le strutture che, scomparendo nel sottosuolo, nascondono alla vista i cassonetti della spazzatura. Una di queste si trova da tre anni in Piazza San Carlo (Via Balbi). Non senza problemi, sembrerebbe, tanto indurre il consigliere Edoardo Rixi a chiedere spiegazioni sul loro funzionamento a singhiozzo.
L’assessore Valeria Garotta promuove le strutture a scomparsa (ancora poche per il loro alto costo) perché sostituiscono soluzioni di raccolta dei rifiuti solidi urbani ben meno igienici e decorosi, soprattutto in zone ad alto appeal turistico come quelle di cui si sta parlando. Ma, essendo le bocche di carico tarate sul conferimento di sacchetti, non resistono all’introduzione di cartoni ed ingombranti. Così, nonostante i continui interventi di Amiu, i meccanismi sono soggetti ad incepparsi. Nei tre anni di vita della struttura i fermi sono stati limitati e si sono risolti nell’arco di 24 ore.
Dissuasori di velocità
Nei primi tre posti della classifica delle strade più pericolose della città si collocano Corso Europa, via Adamoli e Corso Aurelio Saffi. Non si potrebbe, si domanda il consigliere Francescoesco De Benedictis, introdurre dei dissuasori di velocità come, ad esempio, i dossi artificiali?
Il Codice della Strada limita l’introduzione dei dissuasori di velocità, risponde l’assessore alla Mobilità, Anna Maria Dagnino, alle sole zone residenziali, prive cioè trasporto pubblico, come invece sono le grandi arterie di traffico genovesi. Per le altre forme di dissuasori, come il Tutor, mancano le risorse.
Il “Bruco” va demolito
La fantasia popolare non smette mai di stupire. Così, di colpo, il sovrappasso pedonale di colore verde acceso, che collega Corte Lambruschini ai Giardini di Piazza Verdi, diventa per tutti il “bruco”. Avrà un futuro questa brutta e poco usata struttura, si chiede il consigliere Edoardo Rixi, o finalmente verrà abbattuta?
Risponde l’assessore Gianni Crivello. Il "Bruco” ha dei costi di gestione e di conservazone molto alti, ha due ascensori, due scale mobili a cielo aperto, strutture non facilmente reperibili che rendono difficile la manutenzione. E’ inutile perché sulla strada esiste un più gettonato attraversamento pedonale. La soluzione migliore è la demolizione che inizierà con l’inizio dei lavori del secondo lotto per la messa in sicurezza del Bisagno.
Il tema più corposo affrontato nella prima parte del question time nella seduta di martedì 11 dicembre è stato quello del biglietto integrato AMT – Trenitalia; si rincorrono infatti le voci su un suo possibile aumento o addirittura sulla cancellazione della tariffa ridotta, per cui le richieste di chiarimento sono arrivate da molti rappresentanti della Sala Rossa.
L’Assessore alla Mobilità e Traffico Anna Maria Dagnino ha risposto ai quesiti dei consiglieri Pignone, Nicolella, Pastorino, V.Musso, Lauro, Anzalone e Rixi ricostruendo come la tariffa integrata, che Genova sperimentò per prima nel 1996, sia nata con due grosse anomalie all’origine: il fatto di avere lo stesso importo della tariffa semplice AMT e la scelta di basare l’accordo fra le due aziende su una quota forfettaria che AMT deve riconoscere annualmente a Trenitalia, senza una valutazione sui ricavi e sul volume di utenza (importo che per il 2012 supera i 7 milioni di euro).
Al tavolo di trattativa condotto da Regione Liguria con le aziende e le organizzazioni sindacali, la posizione del Comune di Genova è di riuscire a recuperare due milioni di euro fondamentali per l’equilibrio del bilancio.
Lavori in via Garibaldi
I consiglieri Balleari e Lauro hanno chiesto chiarimenti all’Assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Crivello a proposito dei tempi di conclusione dei lavori in via Garibaldi e sulle possibili relazioni fra i lavori e le infiltrazioni d’acqua verificatesi nei fondi e nell’Auditorium di Palazzo Rosso. L’Assessore, nel ribadire il fatto che i lavori erano necessari ed improcrastinabili, essendo legati alla messa a norma delle condutture del gas, ha ricostruito come il termine dei lavori si sia spostato a metà 2013, a seguito dei ritrovamenti archeologici che si sono verificati in due diversi momenti durante i lavori (i resti della strada e degli edifici quattrocenteschi prima ed il selciato cinquecentesco poi).
Valutazioni tecniche preliminari svolte dalla Direzione dei Musei di Strada Nuova insieme agli uffici dei Lavori Pubblici hanno portato ad ipotizzare che la causa delle infiltrazioni nei fondi di Palazzo Rosso sia da ricercare nei giardini soprastanti, per cui si stanno studiando i necessari interventi. L’Amministrazione peraltro ha anche ingiunto a Genova Reti Gas di impermeabilizzare completamente le strutture dei palazzi storici coinvolte nei lavori al termine degli stessi.
Aliquota IMU per i residenti in via Bocciardo 1
Il consigliere Gozzi ha portato all’attenzione del Consiglio la situazione paradossale in cui si sono venuti a trovare gli abitanti di via Bocciardo 1: non potendo rientrare nelle proprie abitazioni danneggiate dall’alluvione,hanno infatti perso il requisito che avrebbe permesso loro di pagare l’aliquota IMU relativa alla casa di abitazione, rientrando così nella fascia più alta. L’Assessore alle Finanze Francesco Miceli ha chiarito che indubbiamente una interpretazione letterale della normativa porterebbe a questa conclusione evidentemente iniqua, per cui la Giunta ha stabilito di applicare per i residenti di via Bocciardo l’aliquota IMU per la prima casa per il 2012, riservandosi di sottoporre un apposito quesito al Ministero per avere chiarimenti rispetto al da farsi nel 2013.
Cassonetti Amiu a scomparsa
Non sono molte le strutture che, scomparendo nel sottosuolo, nascondono alla vista i cassonetti della spazzatura. Una di queste si trova da tre anni in Piazza San Carlo (Via Balbi). Non senza problemi, sembrerebbe, tanto indurre il consigliere Edoardo Rixi a chiedere spiegazioni sul loro funzionamento a singhiozzo.
L’assessore Valeria Garotta promuove le strutture a scomparsa (ancora poche per il loro alto costo) perché sostituiscono soluzioni di raccolta dei rifiuti solidi urbani ben meno igienici e decorosi, soprattutto in zone ad alto appeal turistico come quelle di cui si sta parlando. Ma, essendo le bocche di carico tarate sul conferimento di sacchetti, non resistono all’introduzione di cartoni ed ingombranti. Così, nonostante i continui interventi di Amiu, i meccanismi sono soggetti ad incepparsi. Nei tre anni di vita della struttura i fermi sono stati limitati e si sono risolti nell’arco di 24 ore.
Dissuasori di velocità
Nei primi tre posti della classifica delle strade più pericolose della città si collocano Corso Europa, via Adamoli e Corso Aurelio Saffi. Non si potrebbe, si domanda il consigliere Francescoesco De Benedictis, introdurre dei dissuasori di velocità come, ad esempio, i dossi artificiali?
Il Codice della Strada limita l’introduzione dei dissuasori di velocità, risponde l’assessore alla Mobilità, Anna Maria Dagnino, alle sole zone residenziali, prive cioè trasporto pubblico, come invece sono le grandi arterie di traffico genovesi. Per le altre forme di dissuasori, come il Tutor, mancano le risorse.
Il “Bruco” va demolito
La fantasia popolare non smette mai di stupire. Così, di colpo, il sovrappasso pedonale di colore verde acceso, che collega Corte Lambruschini ai Giardini di Piazza Verdi, diventa per tutti il “bruco”. Avrà un futuro questa brutta e poco usata struttura, si chiede il consigliere Edoardo Rixi, o finalmente verrà abbattuta?
Risponde l’assessore Gianni Crivello. Il "Bruco” ha dei costi di gestione e di conservazone molto alti, ha due ascensori, due scale mobili a cielo aperto, strutture non facilmente reperibili che rendono difficile la manutenzione. E’ inutile perché sulla strada esiste un più gettonato attraversamento pedonale. La soluzione migliore è la demolizione che inizierà con l’inizio dei lavori del secondo lotto per la messa in sicurezza del Bisagno.