Hanno incrociato le braccia e sono scesi in piazza contro la riforma del Lavoro del Governo Monti i lavoratori dei settori chimico-farmaceutico, ceramica, vetro, tessile, gas-acqua, energia-petrolio. Guidati dai delegati della Filctem Cgil della Liguria, questa mattina, circa 300 manifestanti, sono partiti dalla stazione Brignole per arrivare fino alla Prefettura, in cima a via Roma, sfilando per le vie del centro. La crisi stringe la morsa anche nel settore della chimica: dal 2008, secondo gli organizzatori, sono stati persi più di mille lavoratori e molti altri posti sono a rischio.
La precarietà, secondo i manifestanti, non viene intaccata nelle sue fondamenta dal decreto del Governo anzi, aumenta la possibilità di “paradossali tipologie di rapporti di lavoro che determinano concorrenza al ribasso tra forme di precarietà”. Anche l’ apertura del Ministro Fornero sui licenziamenti economici non soddisfa la Cgil perché “ descrive un tortuoso percorso ad ostacoli per i lavoratori che raramente sfocerà nel reintegro”. Intanto dalle file del corteo i lavoratori continuano a scandire slogan contro l’abolizione dell’art 18: unico deterrente contro i licenziamenti illegittimi.
Quella di oggi, dicevamo, è l'ultima, in ordine di tempo, di una serie di manifestazioni organizzate dai vari settori della Cgil. «La contestiamo - spiega Ivano Bosco, segretario generale della Camera del lavoro di Genova, presente al corteo - perché non modifica gli strumenti di flessibilità che hanno danneggiato l'ingresso nel mondo del lavoro, non fa nulla per la precarietà e niente per le coperture e ammortizzatori sociali per i lavoratori che stanno perdendo il loro posto di lavoro».
La precarietà, secondo i manifestanti, non viene intaccata nelle sue fondamenta dal decreto del Governo anzi, aumenta la possibilità di “paradossali tipologie di rapporti di lavoro che determinano concorrenza al ribasso tra forme di precarietà”. Anche l’ apertura del Ministro Fornero sui licenziamenti economici non soddisfa la Cgil perché “ descrive un tortuoso percorso ad ostacoli per i lavoratori che raramente sfocerà nel reintegro”. Intanto dalle file del corteo i lavoratori continuano a scandire slogan contro l’abolizione dell’art 18: unico deterrente contro i licenziamenti illegittimi.
Quella di oggi, dicevamo, è l'ultima, in ordine di tempo, di una serie di manifestazioni organizzate dai vari settori della Cgil. «La contestiamo - spiega Ivano Bosco, segretario generale della Camera del lavoro di Genova, presente al corteo - perché non modifica gli strumenti di flessibilità che hanno danneggiato l'ingresso nel mondo del lavoro, non fa nulla per la precarietà e niente per le coperture e ammortizzatori sociali per i lavoratori che stanno perdendo il loro posto di lavoro».