Marta Vincenzi, sindaco di Genova, ha lanciato la sfida. Nella nostra città, come in molte altre di tutto il paese, da tempo stiamo assistendo al proliferare di iniziative commerciali legate al gioco d’azzardo; le amministrazioni pubbliche poco possono fare per ridurre o contrastare questo fenomeno: ma perché contrastarlo?
«Sempre più presone cadono nella trappola del gioco – spiega il primo cittadino – rovinando se stessi e le proprie famiglie. La Giunta e il Consiglio Comunale hanno sentito l’urgenza di fare qualcosa per arginare la Ludopatia, ovvero la malattia del gioco».
La forma scelta è quella della petizione: la raccolta delle firme non avrà una soglia di sbarramento, come la richiesta di un referendum, e neanche una scadenza. «Speriamo di poter fare rete con altre città italiane, più saremo, e più forte arriverà il nostro messaggio», ha aggiunto la Vincenzi.
La ludopatia è una patologia psicologica devastante, che totalizza le attenzioni dell’individuo per il gioco, l’azzardo. Viene considerata una dipendenza vera e propria, alla stregua di alcool e sostanza stupefacenti. Il contesto di crisi, economica e lavorativa, che stiamo attraversando, spinge molte persone a tentare la fortuna, il colpo di teatro che possa dare una svolta alla propria vita: ma dal tentativo scaramantico all’incubo della schiavitù, il passo può essere breve e incontrollabile.
«Questa deriva – osserva il sindaco – può inoltre foraggiare il terreno della malavita, creando il background necessario per l’infiltrazione della delinquenza organizzata. Per questo motivo, in questi giorni in cui la nostra città ospita la grande manifestazione di Libera, abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa».
Prossimamente saranno indicate tempi, modo e luoghi per la raccolta delle firme.
«Sempre più presone cadono nella trappola del gioco – spiega il primo cittadino – rovinando se stessi e le proprie famiglie. La Giunta e il Consiglio Comunale hanno sentito l’urgenza di fare qualcosa per arginare la Ludopatia, ovvero la malattia del gioco».
La forma scelta è quella della petizione: la raccolta delle firme non avrà una soglia di sbarramento, come la richiesta di un referendum, e neanche una scadenza. «Speriamo di poter fare rete con altre città italiane, più saremo, e più forte arriverà il nostro messaggio», ha aggiunto la Vincenzi.
La ludopatia è una patologia psicologica devastante, che totalizza le attenzioni dell’individuo per il gioco, l’azzardo. Viene considerata una dipendenza vera e propria, alla stregua di alcool e sostanza stupefacenti. Il contesto di crisi, economica e lavorativa, che stiamo attraversando, spinge molte persone a tentare la fortuna, il colpo di teatro che possa dare una svolta alla propria vita: ma dal tentativo scaramantico all’incubo della schiavitù, il passo può essere breve e incontrollabile.
«Questa deriva – osserva il sindaco – può inoltre foraggiare il terreno della malavita, creando il background necessario per l’infiltrazione della delinquenza organizzata. Per questo motivo, in questi giorni in cui la nostra città ospita la grande manifestazione di Libera, abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa».
Prossimamente saranno indicate tempi, modo e luoghi per la raccolta delle firme.