"La legge non basta se non è affiancata da un'azione culturale e di sensibilizzazione che cambi lo sguardo delle persone". A dirlo, ieri sera al teatro della Gioventù, nel corso del convegno: "Azzardo 2017: cosa cambia", organizzato dalla Consulta permanente sul gioco con premi in denaro del Comune di Genova, l'assessore alla Legalità e diritti Elena Fiorini.
"Genova - prosegue Fiorini - ha dimostrato una grande capacità di mobilitazione rispetto all'azzardo, che attraversa trasversalmente gli schieramenti politici. La nostra città sa mettere in campo professionalità diverse, come amministratori pubblici, medici del Sert, associazioni, commercianti e consumatori. Quella contro la ludopatia è una guerra che deve partire da pensieri e proposte positive ai cittadini e ai territori, e non da sterili contrapposizioni".
L'assessore ha poi fatto il punto sul percorso genovese e la situazione nazionale con l'Onorevole Lorenzo Basso, riaffermando che l'assetto normativo è importante, ma senza il lavoro culturale e di sensibilizzazione "non si va da nessuna parte". E non è, ha proseguito l'assessore, un atteggiamento moralistico o che condivide una logica di stato etico: si tratta di scegliere se privilegiare "percorsi di consapevolezza e benessere delle persone e che tipo di economia vogliamo promuovere. Con tutte le difficoltà e le contraddizioni che la realtà ci mette davanti".
Il 2 maggio, scadranno le concessioni per circa 1.100 sedi di slot machine in città. E il Comune di Genova ha già annunciato che non modificherà il regolamento che impone il rispetto di distanze minime previste da scuole, uffici postali, bancomat, campi sportivi o luoghi di culto. Con il risultato che tra quattro mesi ben 900 locali non potranno più ospitare giochi elettronici con premi in denaro.
L'associazione Libera Genova ha poi consegnato sul palco all'assessore Fiorini, in rappresentanza del Comune, la prima edizione del Premio “Manlio Trotta” per l'impegno contro l'azzardo, dedicato a un volontario di Libera scomparso, in prima linea per molti anni nella battaglia contro la ludopatia.
Presenti in sala tutti i principali attori sul tema delle ludopatie. In primis il presidente e il vicepresidente della Consulta, Clizia Nicolella e Matteo Campora, consiglieri comunali, e i rappresentanti di Municipi, Sert, Fondazione Antiusura, Arci, Acli, Auser, Forum III settore, Ceis, Confcommercio, Confesercenti, Associazioni Consumatori, Sindacato dei Totoricevitori.
"In questi anni - ha detto Matteo Campora vicepresidente Consulta permanente sul gioco con premi in denaro - si è lavorato al di là delle posizioni politiche e, forse anche per questo, il Comune di Genova è stato in grado di prendere posizioni sociali, culturali e anche giuridiche molto coraggiose. Intorno al tavolo della consulta hanno preso posto persone che rappresentano istituzioni e associazioni, ma soprattutto le vittime del gioco d'azzardo, che rende schiavi al pari della droga o dell'alcol. Mi auguro che, a partire dai circoli con finalità sociali, si possa arrestare il dilagare di queste macchinette e porre i presupposti per vincere questa guerra".
"E' la terza giornata di sensibilizzazione - ha detto Clizia Nicolella presidente della Consulta permanente sul gioco con premi in denaro - sui rischi costituiti dall'azzardo. Le persone devono sapere che si espongono non solo a un rischio economico ma a una patologia vera e propria. Siamo di fronte a interessi enormi, a campagne pubblicitarie accattivanti, che invitano a giocare con l'aiuto di testimonial d'eccezione, legati a un'immagine di successo. Lasciano credere che le scommesse facciano parte dello sport, ma in realtà sono solo legate all'azzardo, alla fortuna...quando c'è. Il giocatore non può nulla contro il banco che, per definizione, vince sempre".
"Genova - prosegue Fiorini - ha dimostrato una grande capacità di mobilitazione rispetto all'azzardo, che attraversa trasversalmente gli schieramenti politici. La nostra città sa mettere in campo professionalità diverse, come amministratori pubblici, medici del Sert, associazioni, commercianti e consumatori. Quella contro la ludopatia è una guerra che deve partire da pensieri e proposte positive ai cittadini e ai territori, e non da sterili contrapposizioni".
L'assessore ha poi fatto il punto sul percorso genovese e la situazione nazionale con l'Onorevole Lorenzo Basso, riaffermando che l'assetto normativo è importante, ma senza il lavoro culturale e di sensibilizzazione "non si va da nessuna parte". E non è, ha proseguito l'assessore, un atteggiamento moralistico o che condivide una logica di stato etico: si tratta di scegliere se privilegiare "percorsi di consapevolezza e benessere delle persone e che tipo di economia vogliamo promuovere. Con tutte le difficoltà e le contraddizioni che la realtà ci mette davanti".
Il 2 maggio, scadranno le concessioni per circa 1.100 sedi di slot machine in città. E il Comune di Genova ha già annunciato che non modificherà il regolamento che impone il rispetto di distanze minime previste da scuole, uffici postali, bancomat, campi sportivi o luoghi di culto. Con il risultato che tra quattro mesi ben 900 locali non potranno più ospitare giochi elettronici con premi in denaro.
L'associazione Libera Genova ha poi consegnato sul palco all'assessore Fiorini, in rappresentanza del Comune, la prima edizione del Premio “Manlio Trotta” per l'impegno contro l'azzardo, dedicato a un volontario di Libera scomparso, in prima linea per molti anni nella battaglia contro la ludopatia.
Presenti in sala tutti i principali attori sul tema delle ludopatie. In primis il presidente e il vicepresidente della Consulta, Clizia Nicolella e Matteo Campora, consiglieri comunali, e i rappresentanti di Municipi, Sert, Fondazione Antiusura, Arci, Acli, Auser, Forum III settore, Ceis, Confcommercio, Confesercenti, Associazioni Consumatori, Sindacato dei Totoricevitori.
"In questi anni - ha detto Matteo Campora vicepresidente Consulta permanente sul gioco con premi in denaro - si è lavorato al di là delle posizioni politiche e, forse anche per questo, il Comune di Genova è stato in grado di prendere posizioni sociali, culturali e anche giuridiche molto coraggiose. Intorno al tavolo della consulta hanno preso posto persone che rappresentano istituzioni e associazioni, ma soprattutto le vittime del gioco d'azzardo, che rende schiavi al pari della droga o dell'alcol. Mi auguro che, a partire dai circoli con finalità sociali, si possa arrestare il dilagare di queste macchinette e porre i presupposti per vincere questa guerra".
"E' la terza giornata di sensibilizzazione - ha detto Clizia Nicolella presidente della Consulta permanente sul gioco con premi in denaro - sui rischi costituiti dall'azzardo. Le persone devono sapere che si espongono non solo a un rischio economico ma a una patologia vera e propria. Siamo di fronte a interessi enormi, a campagne pubblicitarie accattivanti, che invitano a giocare con l'aiuto di testimonial d'eccezione, legati a un'immagine di successo. Lasciano credere che le scommesse facciano parte dello sport, ma in realtà sono solo legate all'azzardo, alla fortuna...quando c'è. Il giocatore non può nulla contro il banco che, per definizione, vince sempre".