Il turismo, il tempo libero, la cultura diventano il “motore” di una nuova Genova dove a fianco di settori economici tradizionali legati all’industria e al porto trovano spazio produzioni immateriali tipicamente postindustriali. L’Acquario con più di un milione di visitatori all’anno diventa il “cuore pulsante” dell’area del Porto Antico, la stagione dei grandi eventi (Expo del 1992, G8 del 2001, Genova Città Europea della Cultura del 2004) ha permesso di attrarre finanziamenti, visitatori, attenzione da parte dei mass-media internazionali, una nuova immagine della città, più vivace e dinamica si è fatta strada. Le progettualità, derivanti da programmi e finanziamenti straordinari hanno contribuito a mettere in luce e a “svelare” risorse nascoste e spesso ignote agli stessi genovesi (patrimonio storico-culturale, ambiente portuale) facendo emergere come queste possano diventare motore di nuove occasioni di crescita e sviluppo. Una grande operazione di manutenzione urbana fra il 2001 e il 2004 ha caratterizzato diverse aree della parte antica della città, modificandone sensibilmente i caratteri, la fruizione e la percezione nell’opinione pubblica. I principali interventi hanno riguardato il rifacimento di ampie parti di pavimentazioni, il miglioramento (estetico e funzionale) di diverse vie e piazze (si pensi a via San Lorenzo). Nel percorso di inversione delle tendenze al declino che erano in atto (con la crisi di una parte della città industriale degli anni Ottanta) é stato importante il processo di scoperta e valorizzazione attiva dei luoghi della memoria e dell’identità collettiva legati al porto e al centro storico. Il successo della nuova Genova attinge al passato, reinterpreta in chiave attuale (e proiettata nel futuro) l’area del Porto Antico con il fine di creare una nuova polarità urbana e un nuovo legame fisico e funzionale con il Centro Storico.