Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonnani ha aperto questa mattina i lavori della conferenza dei soci e dei delegati della Filca, il ramo del sindacato dedicato al’edilizia, dell’industria del legno, del cemento, dei laterizi, del marmo e della pietra. Settori che, anche a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità che costringono gli enti pubblici a ingenti ritardi sui pagamenti degli appalti, hanno subito tra i primi i gravi effetti della crisi e che non vedono nella manovra finanziaria varata dal governo e nel decreto sviluppo un sostegno efficace per provare a ripartire.
«Il decreto sviluppo - spiega il segretario generale Filca/Cisl, Domenico Presenti - di cui ancora oggi non abbiamo compreso bene i contenuti, non piace perché non coinvolge le parti sociali. Sappiamo che le risorse sono scarse e proprio per questo vanno utilizzate con il consenso di tutti. Abbiamo perso più di 100 mila posti di lavoro in tutto il settore delle costruzioni - ha spiegato - nonostante sia gli imprenditori, sia le organizzazioni sindacali siano unite da anni nel chiedere al governo un rilancio dell’edilizia regolare, attraverso una lotta al lavoro nero e al lavoro sommerso e all’illegalità. Chiediamo più infrastrutture ma anche un sostegno verso il risparmio energetico».
Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario generale Cisl, Raffaele Bonnani che, in piena sintonia con lo slogan del convegno, così prova a sciogliere i nodi del presente per tracciare la rotta verso il futuro: «Dobbiamo dare una scossa all’Italia perché gli investimenti pubblici e privati sono completamente fermi. Bisogna rompere questo incantesimo che vede ogni opera bloccata dai veti , talvolta dalla corruzione,e dalla sciatteria delle istituzioni. Si devono ribaltare questi situazioni e portare al Paese più lavoro e più infrastrutture».
Il tema dell’innovazione ricorre anche nelle parole del sindaco Marta Vincenzi, che prova a delineare la strada che Genova deve imboccare per uscire dalla crisi: «La nostra città ha un rapporto molto particolare con il mattone. È possibile fare investimenti ma ci vuole un patto nuovo tra i costruttori che comprenda anche il tema del lavoro». Una strada che, sul piano locale, deve andare per forza di cosa in controtendenza rispetto alle politiche nazionali: «I nodi che dobbiamo sciogliere sono i nodi di uno Stato che non riesce ad uscire da un’idea vecchia e sviata di sviluppo. La chiave deve essere la qualità dell’innovazione per recuperare i nostri centri, costruendo sul costruito e migliorando l’efficienza degli edifici già esistenti: così si creerà anche uno spazio enorme per il lavoro e per gli investimenti».
Il leader della Cisl si è poi soffermato sulla questioni Fincantieri: «Fincantieri ha dato molto lavoro a Genova e ad altre città italiane - ha detto Bonanni - e deve continuare a farlo, aggiornando la sua missione con un disegno industriale in grado di affrontare la concorrenza dei coreani e dei cinesi nel settore della cantieristica. Bisogna puntare con grande determinazione sull’innovazione e non sui prodotti tradizionali». Il segratario è anche entrato nel merito dei contrasti con la Fiom, che a margine della visita del presidente Napolitano a Genova aveva duramente contestato l'operato di Fim e Uilm: «La Cisl indica obiettivi, pochi, ma li risolve. Gli altri indicano tutto lo scibile dei problemi dell'Italia e del mondo ma non ne risolvono uno. Questa è la differenza». Bonnanni ricorda poi che l'unico settore in cui non si riescono a raggiungere accordi interconfederali è quello dei metalmeccanici «perché - ha detto - trovare sindacalisti in questo mondo al di là di Fim e Uilm è difficile. Non bisogna fidarsi di coloro che urlano e puntano il dito contro gli altri e non costruiscono nulla».
Il programma dei lavori, dopo i saluti dei segretari generali della Filca Cisl Liguria, Salvatore Teresi, e della Usr Cisl Liguria, Sergio Migliorini, è proseguito con l’intervento del sindaco Marta Vincenzi, prima della relazione introduttiva di Domenico Presenti, segretario generale Filca Cisl ad aprire il dibattito in cui interverrà anche Raffaele Bonanni. Nel pomeriggio è prevista invece la relazione di Ivo Lizzola, preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bergamo. Domani, invece, sarà la volta dell’economista Alberto Berrini, prima delle conclusioni affidate al segretario Domenico Pesenti.
«Il decreto sviluppo - spiega il segretario generale Filca/Cisl, Domenico Presenti - di cui ancora oggi non abbiamo compreso bene i contenuti, non piace perché non coinvolge le parti sociali. Sappiamo che le risorse sono scarse e proprio per questo vanno utilizzate con il consenso di tutti. Abbiamo perso più di 100 mila posti di lavoro in tutto il settore delle costruzioni - ha spiegato - nonostante sia gli imprenditori, sia le organizzazioni sindacali siano unite da anni nel chiedere al governo un rilancio dell’edilizia regolare, attraverso una lotta al lavoro nero e al lavoro sommerso e all’illegalità. Chiediamo più infrastrutture ma anche un sostegno verso il risparmio energetico».
Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario generale Cisl, Raffaele Bonnani che, in piena sintonia con lo slogan del convegno, così prova a sciogliere i nodi del presente per tracciare la rotta verso il futuro: «Dobbiamo dare una scossa all’Italia perché gli investimenti pubblici e privati sono completamente fermi. Bisogna rompere questo incantesimo che vede ogni opera bloccata dai veti , talvolta dalla corruzione,e dalla sciatteria delle istituzioni. Si devono ribaltare questi situazioni e portare al Paese più lavoro e più infrastrutture».
Il tema dell’innovazione ricorre anche nelle parole del sindaco Marta Vincenzi, che prova a delineare la strada che Genova deve imboccare per uscire dalla crisi: «La nostra città ha un rapporto molto particolare con il mattone. È possibile fare investimenti ma ci vuole un patto nuovo tra i costruttori che comprenda anche il tema del lavoro». Una strada che, sul piano locale, deve andare per forza di cosa in controtendenza rispetto alle politiche nazionali: «I nodi che dobbiamo sciogliere sono i nodi di uno Stato che non riesce ad uscire da un’idea vecchia e sviata di sviluppo. La chiave deve essere la qualità dell’innovazione per recuperare i nostri centri, costruendo sul costruito e migliorando l’efficienza degli edifici già esistenti: così si creerà anche uno spazio enorme per il lavoro e per gli investimenti».
Il leader della Cisl si è poi soffermato sulla questioni Fincantieri: «Fincantieri ha dato molto lavoro a Genova e ad altre città italiane - ha detto Bonanni - e deve continuare a farlo, aggiornando la sua missione con un disegno industriale in grado di affrontare la concorrenza dei coreani e dei cinesi nel settore della cantieristica. Bisogna puntare con grande determinazione sull’innovazione e non sui prodotti tradizionali». Il segratario è anche entrato nel merito dei contrasti con la Fiom, che a margine della visita del presidente Napolitano a Genova aveva duramente contestato l'operato di Fim e Uilm: «La Cisl indica obiettivi, pochi, ma li risolve. Gli altri indicano tutto lo scibile dei problemi dell'Italia e del mondo ma non ne risolvono uno. Questa è la differenza». Bonnanni ricorda poi che l'unico settore in cui non si riescono a raggiungere accordi interconfederali è quello dei metalmeccanici «perché - ha detto - trovare sindacalisti in questo mondo al di là di Fim e Uilm è difficile. Non bisogna fidarsi di coloro che urlano e puntano il dito contro gli altri e non costruiscono nulla».
Il programma dei lavori, dopo i saluti dei segretari generali della Filca Cisl Liguria, Salvatore Teresi, e della Usr Cisl Liguria, Sergio Migliorini, è proseguito con l’intervento del sindaco Marta Vincenzi, prima della relazione introduttiva di Domenico Presenti, segretario generale Filca Cisl ad aprire il dibattito in cui interverrà anche Raffaele Bonanni. Nel pomeriggio è prevista invece la relazione di Ivo Lizzola, preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bergamo. Domani, invece, sarà la volta dell’economista Alberto Berrini, prima delle conclusioni affidate al segretario Domenico Pesenti.