Genova è il porto della Svizzera
Prospettive della via elvetica

Euro in crisi, Franco svizzero rivalutato, aumento di investimenti e di turismo: questo il quadro del rapporto tra il paese dei cantoni e il nostro, contesto perfetto per progettare collaborazioni e nuove vie. La Superba in prima linea per portare il mare oltre le Alpi

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Il Salone di rappresentanza di Palazzo Tursi ha ospitato il convegno“La Svizzera: una opportunità per Genova e la Liguria”, un’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte dello scambio commerciale e culturale tra la nostra terra e il paese elvetico, curato dal presidente del consiglio comunale, l’avvocato  Giorgio Guerello. Presenti l’ambasciatore d’Italia  in Svizzera Giuseppe Deodato, l’ambasciatore di Svizzera in Italia Bernardino Regazzoni e il console generale «della Svizzera a Milano Massimo Baggi, oltre alle massime autorità locali.

La Svizzera è un paese a sé: nel cuore del continente europeo, non aderisce all’euro, mantenendo la propria economia indipendente ma fortemente interlacciata con i paesi limitrofi; circa otto milioni di abitanti, divisi in 26 cantoni, federati sotto un’amministrazione centrale che però ha giurisdizione limitata rispetto agli enti territoriali. L’Italia è un partner importante, con grandi flussi di commercio in crescita anche in questi anni di crisi. La Liguria, nell’ultimo periodo, sta diventando sempre più meta del turismo svizzero, e il suo mare la costa più vicina, la porta verso il Mediterraneo.

«Genova è il porto della Svizzera – ha esordito il sindaco Marta Vincenzi – lo è per geografia e per interesse culturale: questo paese, europeo per storia, anche se non in Europa in senso politico-amministrativo, deve essere l’esempio per la capacità di intendere le opere pubbliche per lo sviluppo. Il corridoio 24, attraverso il San Gottardo, che unisce il sud e il nord del continente è una grande opportunità per la nostra città».

Anche il presidente della Provincia di Genova pone l’accento su quanto noi possiamo imparare da questo piccolo paese: «La progettualità svizzera è una certezza e un esempio per noi – afferma Alessandro Repetto – noi che non riusciamo ad avere un’idea del nostro futuro, rinunciando anche a pensarci».

Prende la parola l’avvocato Roberto Damonte, delegato della Camera di Commercio, dando una visione d’insieme del rapporto Liguria e Svizzera, entrando nel dettaglio anche giurisdizionale: «La debolezza dell’euro agevola il Franco Svizzero, garantendo una nuova stagione di investimenti nel nostro paese». Il mercato immobiliare, infatti, vede un aumento del 15% degli acquisti da parte di cittadini elvetici, ed un aumento delle presenze turistiche anche nella nostra regione e nella nostra città. Esistono però due problematiche: «Da un alto esistono differenti regimi giuridici tra i due paesi per l’acquisizione di immobili – sottolinea Damonte – mentre persistono anche nella nostra regione margini di rischio giuridico per i fabbricati». Questo è sicuramente terreno per avvocati: visti i numeri in aumento, sicuramente sarà sempre maggiore la richiesta di certe competenze legali.

Andrea Lotti, segretario generale della Camera di commercio per la Svizzera, allarga il campo: «La confederazione Helvetica ha una economia che cresce del 2%, con tassi di disoccupazione inferiori al 4%. Una vera Tigre delle Alpi.». Ma i numeri non si fermano qui: è il 4 paese al mondo per l’importazione di Made in Italy, dopo Germania, Usa e Inghilterra, e ogni hanno apre le porte a 16 miliardi di merci. Vino e formaggi vanno per la maggiore. In questo contesto la Liguria incide con un 142 milioni di euro l’anno di scambi, soprattutto per materiale ad alto contenuto tecnologico-meccanico.

«Quello che meglio rappresenta la differenza tra Italia e Svizzera è la considerazione di se stessi». Con queste parole l’ambasciatore italiano a Berna, Giuseppe Deodato, vuole sottolineare la grandezza del paese in cui lavora. Continua: «Lo stato federale è solido, e i suoi meccanismi funzionano: quello che viene detto, viene fatto, cosa che da fiducia ai mercati, e porta investimenti, anche se tutto nasce dalla cultura per la cosa pubblica».

Il diplomatico tocca in ultimo anche il tasto dolente della tassazione fiscale dei capitali espatriati: «Esiste un problema non ancora risolto, ma che forse è arrivato ad una svolta.– dichiara Deodato – Pochi giorni fa, è stato firmato un accordo tra Svizzera e Germania che garantisce la tassazione alla fonte dei capitali, con una soglia massima del 34%. Questo è un precedente importante che segna la via anche per il nostro paese, alle prese con una drammatica fuga di denaro oltralpe».

La Svizzera, quindi, croce e delizia del panorama europeo, ha un ruolo particolare in questa crisi, rimanendone diversamente colpita. Questo può essere il contesto giusto per aprire nuovi canali di interscambio anche per la nostra città, primo grande porto del Mediterraneo, alla fine non così distante dalla grande fortezza elvetica.
Genova, 22 settembre 2011
Ultimo aggiornamento: 22/09/2011
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