Verranno riconfermati i “Tutor d’Area”, meglio conosciuti come “nonni vigile” che dal 2008, con le loro pettorine  fosforescenti, aiutano mamme e bambini ad attraversare i passaggi pedonali davanti agli istituti scolastici. La proposta è dell’assessore Elena Fiorini (Legalità e diritti): «Noi abbiamo pensato di confermare questa figura, che riteniamo essere utilissima, non solo perché tutela l’incolumità dei ragazzi, ma anche perché, controllando gli attraversamenti pedonali,consente agli agenti di Polizia Municipale di svolgere altri compiti sul territorio». E’ da circa tre anni che il Comune di Genova ha regolarizzato l’impiego dei volontari. «I volontari verranno scelti  – conclude Fiorini -   attraverso una procedura di selezione ragionata a conclusione di un percorso formativo, in quanto si tratta di persone che andranno a svolgere un ruolo particolarmente delicato». La spesa complessiva, sino alla conclusione del prossimo anno scolastico è di  30 mila euro. Le scuole interessate al servizio sono 45 e le associazioni ai cui fanno capo i volontari sono: Auser, Anteas, Gal, e Associazione marittimi della marina mercantile.


Il secondo provvedimento approvato, su proposta dell’assessore Paola Dameri ( Politiche sociali e casa), riguarda il servizio che Anfass Onlus (l’associazione delle famiglie disabili intellettivi e relazionali), svolge a favore di minori ciechi o ipovedenti. Si tratta di garantire ai disabili visivi, in ragione del loro stato di gravità, un trasporto individualizzato per frequentare i percorsi socio-educativi e i soggiorni residenziali organizzati dall’istituto Davide Chiossone. Questi progetti, che verranno finanziati di volta in volta, vedranno la partecipazione in  sede tecnica della direzione dei servizi Socio sanitari del Comune di Genova. «E’ la conferma dell’attenzione che questa amministrazione dedica – ha dichiarato l’assessore Francesco Oddone, che sostituisce l’assessore Paola Dameri  – a quella tipologia dei servizi a favore delle categorie più deboli. In questo caso si tratta di offrire alle famiglie dei bambini ciechi o ipovedenti, un servizio di accompagnamento al Chiossone, togliendo loro questo carico non indifferente».