Quattrocento milioni di euro per le città delle quattro regioni del Sud, 700 per quelle del Centro Nord. In tutto 1 miliardo e 100 milioni di euro perché l'esperienza di Smart City, che ha avuto Genova come centro pilota e laboratorio di successo in Italia e in Europa per i risultati conseguiti, prosegua a livello nazionale. Lo ha annunciato a Torino il ministro all'Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo, dove stamattina si è riunita l'assemblea dell'Associazione dei Comuni Italiani sul tema “Le smart cities dell'Anci. Un progetto-paese per le città ad alto potenziale di innovazione”. I bandi partiranno nei prossimi giorni e Profumo verrà a Genova il 2 marzo per approfondire il discorso legato al ruolo che la città ha avuto finora in questo progetto ma anche per allargarlo ai temi della creatività, della scuola, della ricerca, del lavoro.
Giovedì 8, invece, saranno gli amministratori genovesi a convergere a Genova, dove con il Comune Capoluogo e la Provincia cercheranno di capire come i temi di smart city possano passare da una dimensione di grande città a una logica più vasta di area metriopolitana. E come si possa costruire una “rete locale” che entri in collegamento con una nazionale di più grande respiro sintonizzata sugli stessi obiettivi.
Nel Salone della Camera di Commercio torinese oggi Genova – davanti al presidente e al vice presidente nazionale dell'Anci Graziano Delrio e Alessandro Cattaneo; al sindaco Piero Fassino, ai primi cittadini di numerose città e ai rappresentanti di diverse aziende che operano nel settore dell'energia e delle telecomunicazioni – ha svolto il ruolo di “caso studio”, come riferisce il vice sindaco Paolo Pissarello che ha illustrato, a una platea affollatissima, i risultati raggiunti.
Ovvero, 3 progetti (presentati assieme ad altre città europee) vinti su giudizio della Commissione Europea, contro 1 di Milano e 1 di Firenze e altri 4 presentati da altrettante città italiane e giudicati idonei su 1.600 Comuni italiani che hanno partecipato al Seap, il patto dei sindaci per la riduzione dell'anidride carbonica. Il miglior risultato raggiunto in Italia e in Europa.
I progetti sono “Transform”, in collaborazione con Amsterdam, Amburgo, Lione, Vienna e Copenhagen, che si propone di individuare una metodologia di trasformazione delle città in smart cities, partendo dai percorsi di pianificazione strategica e dalle esperienze concrete, per arrivare ad un vero e proprio manuale delle Città Intelligenti (674 mila euro la parte assegnata a Genova); “Celsius”, coordinato da Goteborg (2.425.000 euro) per la costruzione di una rete energetica locale alle Gavette, a Staglieno, con il recupero del salto di pressione disponibile presso la stazione di arrivo del metano nell’impianto gestito da Genova Reti Gas in Val Bisagno (saranno realizzati un impianto di turbo-espansione, una centrale di cogenerazione e una nuova rete di tele-riscaldamento e tele-raffreddamentoper le utenze industriali, commerciali e residenziali della zona); infine “R2Cities”, per la riqualificazione energetica della diga di Begato (2.486.000 euro).
«Questo appuntamento di Torino – ha commentato il presidente dell'Anci Graziano Delrio - rappresenta la concreta esecuzione del Progetto-paese sull’innovazione che l’Anci vuole promuovere. La tecnologia è la sfida per migliorare la qualità di vita delle nostre città e abbiamo voluto che l’Anci avesse un protagonismo vero su questo argomento» ed è per questo che «l’Anci chiede al Governo di riconoscere che gli investimenti che producono lavoro, sviluppo e innovazione siano considerati necessari per produrre ricchezza per il Paese e quindi, proprio per questo motivo, vengano esclusi dai vincoli del Patto di Stabilità». Nel corso del convegno Delrio ha poi ribadito come sia fondamentale «una grande rete tra pubblico e privato al fine di semplificare le procedure che troppo spesso hanno impedito il pieno utilizzo dei fondi europei destinati all'innovazione e alla ricerca».
Per il sindaco di Torino, Piero Fassino, «smart cities è un tema orizzontale nella nostra vita, il tema di tutta una comunità che si ripensa. Le applicazioni “smart” cambiano le nostre vite e, appunto, le città». Per Fassino sono necessarie tre condizioni: «Il coinvolgimento sociale e culturale, la messa in moto di meccanismi partecipativi, una forte partnership pubblico-privato e le risorse», che devono passare anche per un cambio del patto di stabilità «che oggi blocca gli investimenti dei comuni».
Giovedì 8, invece, saranno gli amministratori genovesi a convergere a Genova, dove con il Comune Capoluogo e la Provincia cercheranno di capire come i temi di smart city possano passare da una dimensione di grande città a una logica più vasta di area metriopolitana. E come si possa costruire una “rete locale” che entri in collegamento con una nazionale di più grande respiro sintonizzata sugli stessi obiettivi.
Nel Salone della Camera di Commercio torinese oggi Genova – davanti al presidente e al vice presidente nazionale dell'Anci Graziano Delrio e Alessandro Cattaneo; al sindaco Piero Fassino, ai primi cittadini di numerose città e ai rappresentanti di diverse aziende che operano nel settore dell'energia e delle telecomunicazioni – ha svolto il ruolo di “caso studio”, come riferisce il vice sindaco Paolo Pissarello che ha illustrato, a una platea affollatissima, i risultati raggiunti.
Ovvero, 3 progetti (presentati assieme ad altre città europee) vinti su giudizio della Commissione Europea, contro 1 di Milano e 1 di Firenze e altri 4 presentati da altrettante città italiane e giudicati idonei su 1.600 Comuni italiani che hanno partecipato al Seap, il patto dei sindaci per la riduzione dell'anidride carbonica. Il miglior risultato raggiunto in Italia e in Europa.
I progetti sono “Transform”, in collaborazione con Amsterdam, Amburgo, Lione, Vienna e Copenhagen, che si propone di individuare una metodologia di trasformazione delle città in smart cities, partendo dai percorsi di pianificazione strategica e dalle esperienze concrete, per arrivare ad un vero e proprio manuale delle Città Intelligenti (674 mila euro la parte assegnata a Genova); “Celsius”, coordinato da Goteborg (2.425.000 euro) per la costruzione di una rete energetica locale alle Gavette, a Staglieno, con il recupero del salto di pressione disponibile presso la stazione di arrivo del metano nell’impianto gestito da Genova Reti Gas in Val Bisagno (saranno realizzati un impianto di turbo-espansione, una centrale di cogenerazione e una nuova rete di tele-riscaldamento e tele-raffreddamentoper le utenze industriali, commerciali e residenziali della zona); infine “R2Cities”, per la riqualificazione energetica della diga di Begato (2.486.000 euro).
«Questo appuntamento di Torino – ha commentato il presidente dell'Anci Graziano Delrio - rappresenta la concreta esecuzione del Progetto-paese sull’innovazione che l’Anci vuole promuovere. La tecnologia è la sfida per migliorare la qualità di vita delle nostre città e abbiamo voluto che l’Anci avesse un protagonismo vero su questo argomento» ed è per questo che «l’Anci chiede al Governo di riconoscere che gli investimenti che producono lavoro, sviluppo e innovazione siano considerati necessari per produrre ricchezza per il Paese e quindi, proprio per questo motivo, vengano esclusi dai vincoli del Patto di Stabilità». Nel corso del convegno Delrio ha poi ribadito come sia fondamentale «una grande rete tra pubblico e privato al fine di semplificare le procedure che troppo spesso hanno impedito il pieno utilizzo dei fondi europei destinati all'innovazione e alla ricerca».
Per il sindaco di Torino, Piero Fassino, «smart cities è un tema orizzontale nella nostra vita, il tema di tutta una comunità che si ripensa. Le applicazioni “smart” cambiano le nostre vite e, appunto, le città». Per Fassino sono necessarie tre condizioni: «Il coinvolgimento sociale e culturale, la messa in moto di meccanismi partecipativi, una forte partnership pubblico-privato e le risorse», che devono passare anche per un cambio del patto di stabilità «che oggi blocca gli investimenti dei comuni».