«Unità della Protezione Civile e CRI attive»
Come aiutare i paesi alluvionati

In queste ore, tornato il sole sulla nostra regione, si sta muovendo la macchina della solidarietà, mentre sui luoghi martoriati dalla furia dell’acqua e del fango stanno operando i tecnici della Protezione Civile, coadiuvati come di consueto da numerosi volontari, attivi per tentare una normalizzazione della situazione

Testo Alternativo
Dopo essere state ripristinate le principali vie di comunicazione, rimane l’immane mole di detriti, che in poche ore ha completamente sconvolto i paesi dello spezzino. Ne abbiamo parlato con l’ingegnere Sandro Gambelli, direttore responsabile  settore per la Protezione Civile del Comune di Genova.

Direttore, che cosa è successo in quei luoghi?
«Molto semplice: nel giro di poche ore è caduto sul quel territorio circa mezzo metro d’acqua, cioè un terzo di quello che normalmente cade in un anno. Il sistema idrogeologico non ha retto: in Liguria, la vicinanza tra monti e mare rende tutta la strutturazione idrografica molto rapida, con poca possibilità di assorbimento naturale di eventi di tale portata. A questo, dobbiamo aggiungere, il diffuso sfruttamento del territorio da parte dell’uomo, con incanalizzazioni forzate e costruzioni troppo vicine ai corsi d’acqua. Il risultato lo abbiamo visto tutti».

Come si sta muovendo la Protezione Civile?
«Da subito si è attivata la sala operativa regionale, a cui abbiamo partecipato anche noi “genovesi”, mettendoci a disposizione per ogni tipologia di intervento. Da domani una squadra di 20 nostri volontari raggiungerà i colleghi già al lavoro, con mezzi e unità predisposte alla pulizia e al ripristino delle strade. Un ulteriore gruppo, composto da 5 tecnici, seguirà dai lunedì, per organizzare il resto dell’intervento. Possiamo prevedere che circa in una settimana le utenze interrotte verranno ripristinate per intero, grazia anche all’intervento dei relativi addetti».

Nelle ultime ore si sono susseguite decine di appelli per volontari intenzionati a recarsi in quei posti per aiutare nei lavori di sgombero del fango, rimbalzati da tutti i media. Cosa consigliate?
«Sicuramente, vista la attuale difficoltà nel raggiungere quei posti, e la pericolosità della situazione attuale sconsigliamo a tutti di prendere iniziative senza aver prima contattato noi, o la Croce Rossa Italiana, già presente. La situazione è sicuramente pesante, ma comunque adesso è sotto controllo: chi vuole aiutare, può farlo inviando alla CRI vestiti e beni di prima necessità. Comunque, in definitiva, per evitare intralci e rischi vari, per qualsiasi cosa contattare preventivamente la Protezione Civile Liguria».

L’anno scorso Sestri, quest’anno Spezia: gli episodi di emergenza ambientale  sono sempre più frequenti e eclatanti, soprattutto nella nostra regione. Cosa di può fare per evitarli? Cosa manca?
«Il problema non è solo ligure: in tutto il paese si investe sempre meno in piani strutturali di messa in sicurezza del territorio, sempre più compromesso. Inoltre, con carenza di fondi, diventa difficile eseguire lavori di manutenzione periodici: dobbiamo potenziare la rete di prevenzione e di informazione, perché se certi eventi non si possono prevedere o evitare, la vita delle persone deve essere tutelata, sempre».
Genova, 28 ottobre 2011
Ultimo aggiornamento: 28/10/2011
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