In testa i lavoratori precari e del Terzo settore, quindi quelli della funzione pubblica con lo striscione del Comune della Provincia, la sanità, i metalmeccanici. Come previsto parte alle 9 da piazza Acquaverde, davanti alla Stazione Principe, il corteo dei lavoratori dei servizi, del pubblico impiego, del settore della conoscenza, di sanità, poste, del comparto dell'energia che per tutta la giornata di oggi manifesteranno la loro protesta contro la manovra del governo Monti che non sta solo tagliando fondi a enti e Comuni, ma sta tagliando anche la speranza di milioni di famiglie e di lavoratori per un futuro finalmente sicuro.
Un corteo composto, formato da migliaia di persone, dirette verso la prefettura dove intorno alle 11 è iniziato il presidio, in attesa del colloquio tra prefetto e rappresentanti sindacali. Tanti gli striscioni accando alle bandiere di Cgil, Cisl e Uil che hanno organizzato questa giornata di lotta unitaria.
Gli slogan più urlati: “AAA – cer-casi e-quità!”, “Go-ver-no la-dro”, “Di-fendia-mo il soci-ale”, “Sciopero-a oltranza”.
Le richieste della Cgil, raccolte fra alcuni dirigenti: modifica della manovra da parte del governo, mentre a Comune e Regione si chiede di considerare il Terzo Settore come strategico, riservandogli quindi più risorse, evitando che molti servizi siano costretti a morire.
Gianni Pastorino, segretario Funzione Pubblica Cgil Genova: «Questo sciopero nasce dalla necessità di difendere i lavoratori contro una manovra iniqua, che colpisce soprattutto i dipendenti pubblici, mentre non tocca le grandi ricchezze. Noi comprendiamo che gli enti locali sia pesantemente penalizzati da questi provvedimenti, ma chiediamo una scelta di priorità: il lavoratori del sociale assicurano e garantiscono una serie di servizi fondamentali per la società».
Dopo l'incontro con il prefetto, Bertotti Gabriele, segretario generale Funzione Pubblica Cisl fa il punto sulla situazione: «La manovra deve essere cambiata, e abbiamo chiesto al prefetto di farsi garante di questo messaggio. Le notizie da Roma non sono rosee, se lo scenario non cambiasse in maniera sostanziale, il sindacato si opporrà con tutti i mezzi a disposizione».
Pierangelo Massa, segretario generale Uil Liguria, commenta: «Avevamo apprezzato le parole di Monti quando parlava di rigore ed equità: oggi c'è solo il rigore, che colpisce sempre i soliti lavoratori e pensionati. Questo momento molto duro sta facendo riscoprire l'unità sindacale, che è l'unica buona notizia di questo momento».
Un corteo composto, formato da migliaia di persone, dirette verso la prefettura dove intorno alle 11 è iniziato il presidio, in attesa del colloquio tra prefetto e rappresentanti sindacali. Tanti gli striscioni accando alle bandiere di Cgil, Cisl e Uil che hanno organizzato questa giornata di lotta unitaria.
Gli slogan più urlati: “AAA – cer-casi e-quità!”, “Go-ver-no la-dro”, “Di-fendia-mo il soci-ale”, “Sciopero-a oltranza”.
Le richieste della Cgil, raccolte fra alcuni dirigenti: modifica della manovra da parte del governo, mentre a Comune e Regione si chiede di considerare il Terzo Settore come strategico, riservandogli quindi più risorse, evitando che molti servizi siano costretti a morire.
Gianni Pastorino, segretario Funzione Pubblica Cgil Genova: «Questo sciopero nasce dalla necessità di difendere i lavoratori contro una manovra iniqua, che colpisce soprattutto i dipendenti pubblici, mentre non tocca le grandi ricchezze. Noi comprendiamo che gli enti locali sia pesantemente penalizzati da questi provvedimenti, ma chiediamo una scelta di priorità: il lavoratori del sociale assicurano e garantiscono una serie di servizi fondamentali per la società».
Dopo l'incontro con il prefetto, Bertotti Gabriele, segretario generale Funzione Pubblica Cisl fa il punto sulla situazione: «La manovra deve essere cambiata, e abbiamo chiesto al prefetto di farsi garante di questo messaggio. Le notizie da Roma non sono rosee, se lo scenario non cambiasse in maniera sostanziale, il sindacato si opporrà con tutti i mezzi a disposizione».
Pierangelo Massa, segretario generale Uil Liguria, commenta: «Avevamo apprezzato le parole di Monti quando parlava di rigore ed equità: oggi c'è solo il rigore, che colpisce sempre i soliti lavoratori e pensionati. Questo momento molto duro sta facendo riscoprire l'unità sindacale, che è l'unica buona notizia di questo momento».