L’Europa per le città intelligenti
L’importante ruolo delle Smart Cities

A Palazzo Tursi, nel Salone di Rappresentanza, si è tenuto il convegno “L’Europa per le città intelligenti - La nuova programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali”. Con Oddone, presenti Cofferati, Calvini, Pissarello

Testo Alternativo
Vivono nei grandi centri urbani, in Europa, più di due terzi dei cittadini. Questa concentrazione comporta rischi di povertà sociale e nel contempo opportunità di prosperità. «I problemi peggiori e le migliori occasioni di risolverli», perché «le città sono i luoghi dove i cambiamenti nelle politiche possono produrre il maggiore impatto».

È un messaggio ottimista, quello Johannes Hahn, commissario europeo alla Politica regionale, che ha inviato un contributo video. Francesco Oddone, assessore allo Sviluppo economico del Comune di Genova, ha subito dato la parola all’ospite digitale, che esorta le città ad assumere «il loro posto di attori, di partner nel confrontarsi con gli obiettivi europei», perché «questa è l’era delle città; voi dovreste assumere il vostro ruolo sulla scena europea».

È questo, il ruolo fondamentale delle Smart Cities, il motivo conduttore del convegno, variamente declinato dal parlamentare europeo Sergio Cofferati, da Giovanni Calvini allo scadere del suo mandato alla presidenza di Confindustria Genova, da Paolo Pissarello, vice presidente esecutivo dell’associazione Genova Smart City. Assente invece l’indisposto assessore regionale, omologo di Oddone, renzo Guccinelli.
Un ruolo forte in particolare per Genova, in primissimo piano tra le città italiane ed europee per la scelta precoce di aderire al progetto e per l’efficacia delle sue azioni, che l’ha portata, unica “smart” in Europa, a vincere tre bandi europei.

Il 2013 sarà un anno di ulteriori restrizioni. Ragione di più per assumere l’iniziativa e un ruolo sempre più centrale, ricercando partnership e partecipazione, presentando progetti con un valore aggiunto di concretezza e di ritorno in benessere sociale ed economico, perseguendo obiettivi precisi e realizzabili.
La città, sostiene Cofferati, è la misura del territorio più vicina alla popolazione e perciò più adatta a risolvere i suoi problemi. Calvini si augura che il prossimo governo, diversamente dai precedenti, si concentri seriamente sul tema delle Città Metropolitane: un’occasione straordinaria per creare nuovi assetti istituzionali adeguati ai mutamenti socioeconomici e all’urgenza di lavorare per lo sviluppo sostenibile, per le energie alternative, per la ricerca in vari campi.

I Comuni, quindi, e le metropoli. Ma non da soli, ammonisce Oddone sottolineando l’importanza del partenariato: con la Regione , con altri comuni, con l’Anci, l’associazione dei comuni italiani, con tutti gli stakeholder, termine questo che indica tutti coloro che hanno interesse alla riuscita di un’iniziativa.
La città sempre al centro, con le sue potenzialità e le sue necessità di cambiare, perché vi si concentrano l’85 per cento delle ricchezze e l’80 per cento dell’inquinamento. Problemi e opportunità, come ha già ricordato Hahn.

L’Unione Europea individuerà 300 città, di cui 11 italiane, che perseguiranno specifici obiettivi. Genova sarà quasi certamente tra queste, per il suo ruolo d’avanguardia e perché, come ricorda l’ex sindaco di Bologna che ora è cittadino genovese, «con porto, aeroporto e ferrovie adeguati può volare».
Genova, 20 dicembre 2012
Ultimo aggiornamento: 20/12/2012
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