Si è tenuta nel pomeriggio di oggi a Palazzo Verde, il centro informazioni sull’educazione ambientale, che ha sede nei Magazzini dell’Abbondanza all’Expò, e che in questi giorni ospita due mostre,una sul compostaggio domestico e l’altra sul riuso dell’acciaio, l’assemblea straordinaria di “Genova Smart City” per discutere alcune modifiche allo Statuto dell’associazione, l’ingresso di nuovi soci e diverse proposte, tra le quali spicca l’aiuto ai comuni alluvionati dello scorso novembre. "Smart Cities" non è più da tempo un nome misterioso.
Vengono così definite le città di media grandezza che si riorganizzano sulla base delle indicazioni europee della "Strategia 20-20-20", che prevede entro il 2020 il taglio delle emissioni di gas serra del 20% , la riduzione del consumo di energia del 20% e il 20% del consumo energetico totale europeo generato da fonti rinnovabili. Nata lo scorso anno, l’associazione, alla quale partecipano il Comune di Genova e oltre 60 partner pubblici e privati, regola suoi dieci punti di forza che vanno dal trasporto pubblico al turismo, dall’hi tech alle infrastrutture, dai servizi alla persona all’e-government. Approvata all’unanimità una nuova figura operativa: il vicedirettore esecutivo (da eleggere dopo le elezioni amministrative n.d.r.) che affiancherà la carica di presidente, di diritto del sindaco in carica.
L’orizzonte è fitto di occasioni da cogliere, rappresentate dai bandi nazionali ed europei, battendo l’agguerrita concorrenza di decine di città italiane ed europee. A maggio, infatti, partirà, per il Centro-Nord un concorso del MIUR- Ministero dell'Istruzione Università e Bilancio di 700 milioni di euro, e ci si prepara anche per i nuovi bandi europei che si annunciano più “generosi” di quelli già vinti dalla nostra città nel febbraio scorso e che ammontavano a 6 milioni di euro. Confermato il metodo di lavoro: definire da subito le azioni possibili per poi incrociarle con i nuovi bandi europei.
«Ottenendo così riconoscimenti - ha dichiarato il vicesindaco - che stanno già nella nostra visione strategica di una città che deve investire su lavoro, attività produttive, ricerca e quindi sull’Università. In sostanza, sulla qualità della vita dei cittadini, perché queste cose devono restituire modalità nuove di servizi più utili e più facili per le persone».
Vengono così definite le città di media grandezza che si riorganizzano sulla base delle indicazioni europee della "Strategia 20-20-20", che prevede entro il 2020 il taglio delle emissioni di gas serra del 20% , la riduzione del consumo di energia del 20% e il 20% del consumo energetico totale europeo generato da fonti rinnovabili. Nata lo scorso anno, l’associazione, alla quale partecipano il Comune di Genova e oltre 60 partner pubblici e privati, regola suoi dieci punti di forza che vanno dal trasporto pubblico al turismo, dall’hi tech alle infrastrutture, dai servizi alla persona all’e-government. Approvata all’unanimità una nuova figura operativa: il vicedirettore esecutivo (da eleggere dopo le elezioni amministrative n.d.r.) che affiancherà la carica di presidente, di diritto del sindaco in carica.
L’orizzonte è fitto di occasioni da cogliere, rappresentate dai bandi nazionali ed europei, battendo l’agguerrita concorrenza di decine di città italiane ed europee. A maggio, infatti, partirà, per il Centro-Nord un concorso del MIUR- Ministero dell'Istruzione Università e Bilancio di 700 milioni di euro, e ci si prepara anche per i nuovi bandi europei che si annunciano più “generosi” di quelli già vinti dalla nostra città nel febbraio scorso e che ammontavano a 6 milioni di euro. Confermato il metodo di lavoro: definire da subito le azioni possibili per poi incrociarle con i nuovi bandi europei.
«Ottenendo così riconoscimenti - ha dichiarato il vicesindaco - che stanno già nella nostra visione strategica di una città che deve investire su lavoro, attività produttive, ricerca e quindi sull’Università. In sostanza, sulla qualità della vita dei cittadini, perché queste cose devono restituire modalità nuove di servizi più utili e più facili per le persone».