La Giunta ha approvato oggi, su proposta del sindaco Marta Vincenzi e dell’assessore al Patrimonio Bruno Pastorino, una ipotesi di intesa con Poste Italiane che potrebbe finalmente risolvere la lunga vicenda dell'immobile di via Linneo 130, un tempo sede della scuola di polizia postale. «Si tratta – ha dichiarato Pastorino - di un immobile di circa 13 mila metri quadri, abbandonato dal 2001, diviso in due blocchi di 6.500 metri quadri ciascuno, l'obiettivo del Comune è incentivarne il recupero attraverso la realizzazione di 84 nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale».
Nell’imponente edificio era sopravvissuto solo un’ala in uso a casa albergo. L'accordo prospettato prevede che Poste Italiane ristrutturi a proprie spese l'ex scuola, realizzando 84 alloggi che il Comune si impegnerà ad affittare per 15 anni, prevedendo già di destinarli alle categorie che ne avranno diritto, a partire, come ha precisato Pastorino: «Dalle trenta famiglie che attualmente soggiornano nella casa albergo e che godranno finalmente di un regolare contratto d'affitto».
L'iniziativa del Comune è stata resa possibile dalla recente disciplina urbanistica che autorizza la trasformazione dei servizi dismessi in edilizia residenziale sociale e dall'istituita Agenzia sociale della casa che garantirà sugli affitti. « E’ un risultato che inseguiamo da tre anni - ha concluso l’assessore - e che non avremmo raggiunto senza la preziosa collaborazione della Prefettura, per l'attenzione che ha prestato alla vicenda, e del management di Poste Italiane, capace di tenere insieme i suoi legittimi interessi e le esigenze della città».
Nell’imponente edificio era sopravvissuto solo un’ala in uso a casa albergo. L'accordo prospettato prevede che Poste Italiane ristrutturi a proprie spese l'ex scuola, realizzando 84 alloggi che il Comune si impegnerà ad affittare per 15 anni, prevedendo già di destinarli alle categorie che ne avranno diritto, a partire, come ha precisato Pastorino: «Dalle trenta famiglie che attualmente soggiornano nella casa albergo e che godranno finalmente di un regolare contratto d'affitto».
L'iniziativa del Comune è stata resa possibile dalla recente disciplina urbanistica che autorizza la trasformazione dei servizi dismessi in edilizia residenziale sociale e dall'istituita Agenzia sociale della casa che garantirà sugli affitti. « E’ un risultato che inseguiamo da tre anni - ha concluso l’assessore - e che non avremmo raggiunto senza la preziosa collaborazione della Prefettura, per l'attenzione che ha prestato alla vicenda, e del management di Poste Italiane, capace di tenere insieme i suoi legittimi interessi e le esigenze della città».