Continua il presidio in vico Untoria, organizzato e portato avanti dagli attivisti dell’Aut Aut 357 che, il 24 mattina, hanno occupato pacificamente lo stabile del civico 3, predisposto circa un anno fa per dare alloggio a studenti, ma che, dopo la rinuncia dell’Arssu, era di fatto sfitto: sei appartamenti completamente ristrutturati, vuoti.
Oggi la conferenza stampa pubblica, a cui hanno preso parte Simone Leoncini, presidente del Municipio Centro Est, Giovanni Giudice, ad di Ri.Genova, società partecipata del Comune di Genova che ha curato la ristrutturazione, e numerosi giornalisti, oltre a Don Gallo, da qualche mese il garante del patto tra Centri Sociali e amministrazione.
Proprio il sacerdote ha in qualche modo moderato il dibattito sottolineando l’importanza politica dell’iniziativa degli autonomi che «stanno testimoniando come la partecipazione attiva sia un momento di confronto vitale per la democrazia e per la nostra città» e di come «il problema casa sia prioritario per Genova e non solo».
I rappresentanti dell’Aut Aut, che da anni gestiscono anche lo “Sportello per il Diritto alla Casa” hanno esposto tutte le ragioni di questa iniziativa: in città sono più di 20 mila gli alloggi sfitti, un numero che stride fortemente con la preoccupante situazione di crisi economica e sociale che stiamo vivendo, dove spesso i più deboli e indigenti rischiano di perdere tutto, anche il tetto sotto cui vivere. La richiesta è chiara: attivare una nuova politica sociale che riconosca a tutti il diritto ad avere una casa.
Giudice, in rappresentanza dell’ente, ha ricordato come, proprio il 25 luglio a Roma si sia discusso di tutto ciò, arrivando a definire un processo per il cambio di destinazione d’uso di questi appartamenti, cosa che a breve porterà all’emissione di nuovi bandi di assegnazione delle case in questione.
In risposta gli autonomi hanno ribadito la loro posizione: il presidio continua fino a che questo bando sarà realtà concreta e tangibile
Don Gallo: «I ragazzi oggi hanno fatto un gesto importante, assumendosi tutte le responsabilità del caso: questa non è violenza ma attivismo democratico e sociale. La stima che ho del nostro Sindaco mi fa essere certo di come questo sia l’inizio di un prezioso confronto politico, che porterà alla soluzione virtuosa di questa situazione e dell’esordio di una nuova politica sociale, che nonostante tutte le problematiche che la nostra città sta affrontando, l’amministrazione saprà intraprendere.
Oggi la conferenza stampa pubblica, a cui hanno preso parte Simone Leoncini, presidente del Municipio Centro Est, Giovanni Giudice, ad di Ri.Genova, società partecipata del Comune di Genova che ha curato la ristrutturazione, e numerosi giornalisti, oltre a Don Gallo, da qualche mese il garante del patto tra Centri Sociali e amministrazione.
Proprio il sacerdote ha in qualche modo moderato il dibattito sottolineando l’importanza politica dell’iniziativa degli autonomi che «stanno testimoniando come la partecipazione attiva sia un momento di confronto vitale per la democrazia e per la nostra città» e di come «il problema casa sia prioritario per Genova e non solo».
I rappresentanti dell’Aut Aut, che da anni gestiscono anche lo “Sportello per il Diritto alla Casa” hanno esposto tutte le ragioni di questa iniziativa: in città sono più di 20 mila gli alloggi sfitti, un numero che stride fortemente con la preoccupante situazione di crisi economica e sociale che stiamo vivendo, dove spesso i più deboli e indigenti rischiano di perdere tutto, anche il tetto sotto cui vivere. La richiesta è chiara: attivare una nuova politica sociale che riconosca a tutti il diritto ad avere una casa.
Giudice, in rappresentanza dell’ente, ha ricordato come, proprio il 25 luglio a Roma si sia discusso di tutto ciò, arrivando a definire un processo per il cambio di destinazione d’uso di questi appartamenti, cosa che a breve porterà all’emissione di nuovi bandi di assegnazione delle case in questione.
In risposta gli autonomi hanno ribadito la loro posizione: il presidio continua fino a che questo bando sarà realtà concreta e tangibile
Don Gallo: «I ragazzi oggi hanno fatto un gesto importante, assumendosi tutte le responsabilità del caso: questa non è violenza ma attivismo democratico e sociale. La stima che ho del nostro Sindaco mi fa essere certo di come questo sia l’inizio di un prezioso confronto politico, che porterà alla soluzione virtuosa di questa situazione e dell’esordio di una nuova politica sociale, che nonostante tutte le problematiche che la nostra città sta affrontando, l’amministrazione saprà intraprendere.