Ci ha lasciati ieri, a pochi mesi dal traguardo degli 88 anni, monsignor Pietro Tubino, per tutti “don”, sacerdote da 64 anni (è stato ordinato nel 1948). Si è spento all'ospedale Galliera e i funerali si svolgeranno domani, sabato 14 aprile, alle 11,45 nella Basilica di San Siro a Genova (il Rosario oggi alle 17 presso l’obitorio dell’Ospedale Galliera e alle 19 al Santuario di N.S. del Monte).
Grande amico di don Antonio Balletto (scomparso quattro anni fa), per molti anni cuore pulsante della Caritas genovese, sempre in prima linea nelle emergenze sociali e impegnato sul fronte internazionale, è stato uno dei personaggi più conosciuti ed esposti nel mondo della solidarietà. Molti gli attestati di stima e di cordoglio, da parte di esponenti delle istituzioni, del mondo politico e sociale ligure quando si è diffusa la notizia della sua morte.
«Con la scomparsa di don Tubino – ha dichiarato il sindaco Marta Vincenzi - la città di Genova perde una figura di primo piano nella difesa dei diritti, un simbolo della sua intima vocazione alla solidarietà. Dieci anni fa gli venne assegnato il Grifo d’Oro, il maggiore riconoscimento dell’amministrazione, proprio per il suo impegno nella costruzione di una città solidale, attenta ai bisogni sociali, fattivamente vicina ai più poveri.
Insieme al rimpianto per la sua figura e per la sua opera, esprimo la speranza che
questo impegno possa continuare e trovare nuova linfa in una città sempre più aperta,
concretamente protesa alla difesa dei deboli e degli emarginati, attenta ai più autentici
valori dell’uomo».
Don Tubino ha cominciato la carriera come prete nella parrocchia di Borzoli; nel 1969 è stato nominato direttore dell'Auxilium e quindi ha fondato la Caritas nel capoluogo ligure, guidandola fino al 1988 quando lasciò l'incarico per la sua età, ma senza mai perderne i contatti. Numerosi i suoi interventi pubblici nei momenti cruciali della cronaca e dell'attualità genovese.
Grande amico di don Antonio Balletto (scomparso quattro anni fa), per molti anni cuore pulsante della Caritas genovese, sempre in prima linea nelle emergenze sociali e impegnato sul fronte internazionale, è stato uno dei personaggi più conosciuti ed esposti nel mondo della solidarietà. Molti gli attestati di stima e di cordoglio, da parte di esponenti delle istituzioni, del mondo politico e sociale ligure quando si è diffusa la notizia della sua morte.
«Con la scomparsa di don Tubino – ha dichiarato il sindaco Marta Vincenzi - la città di Genova perde una figura di primo piano nella difesa dei diritti, un simbolo della sua intima vocazione alla solidarietà. Dieci anni fa gli venne assegnato il Grifo d’Oro, il maggiore riconoscimento dell’amministrazione, proprio per il suo impegno nella costruzione di una città solidale, attenta ai bisogni sociali, fattivamente vicina ai più poveri.
Insieme al rimpianto per la sua figura e per la sua opera, esprimo la speranza che
questo impegno possa continuare e trovare nuova linfa in una città sempre più aperta,
concretamente protesa alla difesa dei deboli e degli emarginati, attenta ai più autentici
valori dell’uomo».
Don Tubino ha cominciato la carriera come prete nella parrocchia di Borzoli; nel 1969 è stato nominato direttore dell'Auxilium e quindi ha fondato la Caritas nel capoluogo ligure, guidandola fino al 1988 quando lasciò l'incarico per la sua età, ma senza mai perderne i contatti. Numerosi i suoi interventi pubblici nei momenti cruciali della cronaca e dell'attualità genovese.
