Passaggio di consegne, dal sindaco di Genova Marco Doria al Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova, dell'ex ospedale San Raffaele a Coronata, destinato a diventare il fulcro del sistema di accoglienza richiedenti asilo in città, ma tante altre cose ancora, con una casa della solidarietà a servizio del quartiere, del sociale e della salute pubblica. Presenti l’assessore allo sviluppo economico Emanuele Piazza e il direttore dell’Ufficio Diocesano per la pastorale della Migrantes Giacomo Martino.
"Un gran bel progetto di accoglienza dei migranti e anche di apertura al territorio e ai cittadini - ha specificato il primo cittadino. Accoglienza e integrazione riqualificando degli edifici pubblici assolutamente sottoutilizzati. L'edificio non era più di fatto nella disponibilità dei cittadini genovesi, in quanto vuoto da tempo e in condizione di degrado. Con questa operazione ne manteniamo la proprietà, ma nello stesso tempo, attraverso il “Progetto Sociale Coronata” lo restituiamo ai nuovi genovesi e al quartiere".
Rispondendo poi ad una domanda dei cronisti il sindaco ha aggiunto: “Mi piace legare la firma di oggi alla prossima visita a Genova di Papa Francesco che è la voce più autorevole a sostegno dell’accoglienza e del rispetto della persona umana”.
Con la firma sull'atto di consegna, il complesso di Coronata, composto da un grande parco e da un edificio di 12.000 metri quadrati, che già da tempo ospita richiedenti asilo in carico alla Prefettura, passa ufficialmente dal Comune di Genova in comodato gratuito nelle mani della Curia, e in particolare passerà in carico alla gestione dell'Ufficio Diocesano Migrantes.
"Ringrazio l'amministrazione comunale - ha detto il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova - per questo atto di prospettiva e intelligenza concreta rispetto a delle tematiche legate al mondo di oggi e, in modo specifico, alla comunità di Coronata. Un processo e un esempio di integrazione nel territorio, pacifico e cordiale, che arricchisce tutti".
La Curia Arcivescovile, che avrà in comodato d’uso la struttura per 20 anni e che provvederà alla manutenzione ordinaria e straordinaria, ha elaborato il “Progetto Sociale Coronata”, destinato all’intero quartiere. Nei 12.000 metri quadrati coperti resi disponibili verranno realizzati servizi per i richiedenti protezione internazionale, per i residenti (giovani, adulti e anziani) e per le associazioni sportive e culturali del territorio e servizi di accoglienza, tra i quali un centro diurno per anziani, per persone diversamente abili e un punto di assistenza sanitaria con l’apertura di un ambulatorio medico con servizi gratuiti a disposizione della cittadinanza.
Nel grande parco troverà posto un “giardino dei sapori” con sviluppo di percorsi botanici tra piante ed erbe aromatiche a disposizione dei cittadini. E’ prevista anche la realizzazione di un auditorium da utilizzare per attività culturali, teatrali e musicali aperte a tutta la cittadinanza. Di particolare rilevanza per il quartiere sono i centri diurni per anziani e per persone diversamente abili. Oltre ad attività di tipo ricreativo, il centro fornirà un supporto nelle incombenze quotidiane. Le persone diversamente abili potranno inoltre svolgere attività appositamente pensate per il loro recupero e sostegno, superando l’isolamento sociale che spesso le affligge.
"Un gran bel progetto di accoglienza dei migranti e anche di apertura al territorio e ai cittadini - ha specificato il primo cittadino. Accoglienza e integrazione riqualificando degli edifici pubblici assolutamente sottoutilizzati. L'edificio non era più di fatto nella disponibilità dei cittadini genovesi, in quanto vuoto da tempo e in condizione di degrado. Con questa operazione ne manteniamo la proprietà, ma nello stesso tempo, attraverso il “Progetto Sociale Coronata” lo restituiamo ai nuovi genovesi e al quartiere".
Rispondendo poi ad una domanda dei cronisti il sindaco ha aggiunto: “Mi piace legare la firma di oggi alla prossima visita a Genova di Papa Francesco che è la voce più autorevole a sostegno dell’accoglienza e del rispetto della persona umana”.
Con la firma sull'atto di consegna, il complesso di Coronata, composto da un grande parco e da un edificio di 12.000 metri quadrati, che già da tempo ospita richiedenti asilo in carico alla Prefettura, passa ufficialmente dal Comune di Genova in comodato gratuito nelle mani della Curia, e in particolare passerà in carico alla gestione dell'Ufficio Diocesano Migrantes.
"Ringrazio l'amministrazione comunale - ha detto il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova - per questo atto di prospettiva e intelligenza concreta rispetto a delle tematiche legate al mondo di oggi e, in modo specifico, alla comunità di Coronata. Un processo e un esempio di integrazione nel territorio, pacifico e cordiale, che arricchisce tutti".
La Curia Arcivescovile, che avrà in comodato d’uso la struttura per 20 anni e che provvederà alla manutenzione ordinaria e straordinaria, ha elaborato il “Progetto Sociale Coronata”, destinato all’intero quartiere. Nei 12.000 metri quadrati coperti resi disponibili verranno realizzati servizi per i richiedenti protezione internazionale, per i residenti (giovani, adulti e anziani) e per le associazioni sportive e culturali del territorio e servizi di accoglienza, tra i quali un centro diurno per anziani, per persone diversamente abili e un punto di assistenza sanitaria con l’apertura di un ambulatorio medico con servizi gratuiti a disposizione della cittadinanza.
Nel grande parco troverà posto un “giardino dei sapori” con sviluppo di percorsi botanici tra piante ed erbe aromatiche a disposizione dei cittadini. E’ prevista anche la realizzazione di un auditorium da utilizzare per attività culturali, teatrali e musicali aperte a tutta la cittadinanza. Di particolare rilevanza per il quartiere sono i centri diurni per anziani e per persone diversamente abili. Oltre ad attività di tipo ricreativo, il centro fornirà un supporto nelle incombenze quotidiane. Le persone diversamente abili potranno inoltre svolgere attività appositamente pensate per il loro recupero e sostegno, superando l’isolamento sociale che spesso le affligge.