Il Comune di Genova e la Siemens Spa collaboreranno per la realizzazione di un piano calibrato su quattro obiettivi specifici: gli edifici intelligenti, con particolare riferimento anche a quelli storici; green Airport e green Harbour, ovvero l'aeroporto e le baie, i porti verdi; la mobilità urbana, con particolare riferimento alla gestione del traffico e alla mobilità elettrica.
Il tutto nell'ambito di Smart City e messo nero su bianco in un protocollo d'intesa firmato in mattinata dal sindaco Marta Vincenzi e dall'amministratore delegato della società (con sede legale a Milano, 80 milioni di euro di capitale sociale e sede operativa a Genova con 800 dipendenti) Federico Golla.
Il documento parla di una collaborazione che «potrà esplicarsi in attività di studio, analisi e progettazione di fattibilità che verranno di volta in volta disciplinate dalle parti mediante specifici accordi scritti»: un preambolo che porta alla possibile partecipazione congiunta a progetti europei nell'ambito, appunto, di Smart City. Intanto, sui quattro obiettivi individuati nel protocollo - che ora farà un passaggio in giunta - verranno realizzati uno studio di fattibilità e un piano di progetto, con divisione dei costi e personale in comune fra i due soggetti.
All'incontro erano presenti anche il direttore generale della divisione amministrativa Siemens, Jan Erik Dehio e il vice sindaco Poalo Pissarello, presidente dell'Associazione Smart City Genova.
Evidente la soddisfazione del sindaco. «E' una delle tante firme – ha commentato dopo l'incontro - che da quando il Comune di Genova ha riscosso il miglior risultato in Europa vincendo tutti i concorso di Smart City e aggiudicandosi l'8% di tutto il finanziamento disponibile, appone con le migliori realtà nazionali e internazionali che collaborano perché la nostra diventi una “città intelligente”. Il successo che abbiamo avuto ci rende oggi molto credibili e fa sì possiamo sottoscrivere accordi come questo che “sono” il futuro della città. Anche Erzelli deve essere pensata in questo senso».
Riferendosi alla notizia dell'inchiesta aperta per una presunta estorsione nei confronti di un imprenditore da parte di alcuni professionisti proprio al nascente villaggio Tecnologico, Marta Vincenzi ha espresso la sua preoccupazione per il rischio di infiltrazione di organizzazioni criminali in una realtà purtroppo molto appetibile: «Oggi – ha affermato - abbiamo appreso notizie bruttissime, che riguardano malaffare e corruzione. Speriamo che questo non comporti ritardi nella realizzazione del Polo. Adesso abbiamo bisogno di correre, ma per metterci delle idee non solo dei mattoni. Devo dire che fino a oggi, e non soltanto su questo, è più difficile far penetrare l'illegalità nelle idee che non nei mattoni. Noi lavoriamo sulle idee e con questo ci sembra di dare un contributo anche sul versante della legalità».
L'intesa firmata oggi con il Comune, può avvicinare in qualche modo la Siemens agli Erzelli?
«E' un ulteriore coinvolgimento della società in questa città, che se la tiene stretta. Grazie a questi progetti, le aziende si convincono che vale la pena operare e programmare investimenti a Genova, perché c'è una forte propensione a un futuro scientificamente coordinato e raccontato negli obiettivi di Smart City. Non bisogna dimenticare che intorno a questo progetto girano non meno di 24 mila persone: ricercatori, ingegneri, persone che operano in tutte queste realtà con cui stiamo facendo accordi e che sono coinvolte o potenzialmente coinvolte per il radicamento sul territorio delle loro aziende e il potenziamento delle loro attività. Stiamo parlando del futuro del lavoro in una zona del Ponente dove l'idea di cominciare a sostituire il lavoro operaio di un tempo con quello dei professionisti e degli intellettuali legato alla produzione e non alla finanziarizzazione o alla commercializzazione, ma “al fare”, che sta diventando realtà».
Il tutto nell'ambito di Smart City e messo nero su bianco in un protocollo d'intesa firmato in mattinata dal sindaco Marta Vincenzi e dall'amministratore delegato della società (con sede legale a Milano, 80 milioni di euro di capitale sociale e sede operativa a Genova con 800 dipendenti) Federico Golla.
Il documento parla di una collaborazione che «potrà esplicarsi in attività di studio, analisi e progettazione di fattibilità che verranno di volta in volta disciplinate dalle parti mediante specifici accordi scritti»: un preambolo che porta alla possibile partecipazione congiunta a progetti europei nell'ambito, appunto, di Smart City. Intanto, sui quattro obiettivi individuati nel protocollo - che ora farà un passaggio in giunta - verranno realizzati uno studio di fattibilità e un piano di progetto, con divisione dei costi e personale in comune fra i due soggetti.
All'incontro erano presenti anche il direttore generale della divisione amministrativa Siemens, Jan Erik Dehio e il vice sindaco Poalo Pissarello, presidente dell'Associazione Smart City Genova.
Evidente la soddisfazione del sindaco. «E' una delle tante firme – ha commentato dopo l'incontro - che da quando il Comune di Genova ha riscosso il miglior risultato in Europa vincendo tutti i concorso di Smart City e aggiudicandosi l'8% di tutto il finanziamento disponibile, appone con le migliori realtà nazionali e internazionali che collaborano perché la nostra diventi una “città intelligente”. Il successo che abbiamo avuto ci rende oggi molto credibili e fa sì possiamo sottoscrivere accordi come questo che “sono” il futuro della città. Anche Erzelli deve essere pensata in questo senso».
Riferendosi alla notizia dell'inchiesta aperta per una presunta estorsione nei confronti di un imprenditore da parte di alcuni professionisti proprio al nascente villaggio Tecnologico, Marta Vincenzi ha espresso la sua preoccupazione per il rischio di infiltrazione di organizzazioni criminali in una realtà purtroppo molto appetibile: «Oggi – ha affermato - abbiamo appreso notizie bruttissime, che riguardano malaffare e corruzione. Speriamo che questo non comporti ritardi nella realizzazione del Polo. Adesso abbiamo bisogno di correre, ma per metterci delle idee non solo dei mattoni. Devo dire che fino a oggi, e non soltanto su questo, è più difficile far penetrare l'illegalità nelle idee che non nei mattoni. Noi lavoriamo sulle idee e con questo ci sembra di dare un contributo anche sul versante della legalità».
L'intesa firmata oggi con il Comune, può avvicinare in qualche modo la Siemens agli Erzelli?
«E' un ulteriore coinvolgimento della società in questa città, che se la tiene stretta. Grazie a questi progetti, le aziende si convincono che vale la pena operare e programmare investimenti a Genova, perché c'è una forte propensione a un futuro scientificamente coordinato e raccontato negli obiettivi di Smart City. Non bisogna dimenticare che intorno a questo progetto girano non meno di 24 mila persone: ricercatori, ingegneri, persone che operano in tutte queste realtà con cui stiamo facendo accordi e che sono coinvolte o potenzialmente coinvolte per il radicamento sul territorio delle loro aziende e il potenziamento delle loro attività. Stiamo parlando del futuro del lavoro in una zona del Ponente dove l'idea di cominciare a sostituire il lavoro operaio di un tempo con quello dei professionisti e degli intellettuali legato alla produzione e non alla finanziarizzazione o alla commercializzazione, ma “al fare”, che sta diventando realtà».