Nella giornata conclusiva di “GENOVA SMART WEEK – Innovation for a livable city”, organizzata dal Comune di Genova e dall’Associazione Genova Smart City, torna il tema della mobilità sostenibile, affrontato dal sindaco Marco Doria nel corso di una tavola rotonda dei sindaci su “La mobilità urbana smart e le città del futuro” e dall’assessore alla mobilità Anna Maria Dagnino in un doppio appuntamento: il progetto “MoveUs” e il convegno “Le nuove sfide per lo sviluppo di una mobilità a impatto zero e condivisa”.
La mobilità urbana del futuro è frutto delle trasformazioni che riusciremo a mettere in atto oggi. Il cambiamento riguarda le modalità in cui si muovono le persone nei circuiti urbani. I cittadini tollerano sempre meno inquinamento e traffico e le amministrazioni sono chiamate a individuare e adottare nuove soluzioni di traspotto sostenibile.
“Maggiori finanziamenti per le grandi aree urbane e canali di comunicazione e informazioni più diretti tra Unione europea e città” sono le necessità espresse dal sindaco Marco Doria nell’ambito della tavola rotonda dei sindaci “La mobilità urbana smart e le città del futuro” presieduta da Keir Fitch, responsabile del Dipartimento Ricerca e Innovazione dei Trasporti della Commissione Europeo. Alla tavola rotonda hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Alexandroupolis Christos Gerakopoulos e il vice sindaco di Lubiana Dejan Crnek, che si è tenuta questa mattina nella sala delle Compere di Palazzo San Giorgio.
Nelle stesse ore, nella sala della Fondazione Edoardo Garrone, si è tenuta la presentazione del progetto sperimentale “MoveUs”, finalizzato a sviluppare applicazioni tecnologiche per una mobilità urbana più sostenibile.
“Si tratta - ha sottolineato l’assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino - di una novità assoluta per un Ente pubblico, nata per tutelare la proprietà intellettuale di un servizio, realizzato insieme a due partner privati, Quaeryon e Softeco Sismat, che ha già riscosso l’interesse di altre città europee”.
L’app offre soluzioni per una mobilità personalizzata e multimodale collegata a un sistema di incentivi, monetari e non, per stimolarne l’utilizzo nei cittadini grazie alla possibilità di quantificare esattamente il risparmio ottenuto con le scelte “intelligenti”.
Del progetto “MoveUs” fanno parte, oltre che dal Comune di Genova, i partner spagnoli Atos Spain Sa (capofila), SICE Sociedad Iberica De Construcciones Electricas Sa, Fundacion Tecnalia Research & Innovation, Empresa Municipal De Transportes De Madrid Sa e Città di Madrid, i partner finlandesi Università di Tampere e Città di Tampere, e dai partner italiani Quaeryon srl e Softeco Sismat srl.
Proprio in questi giorni, un centinaio di genovesi ne stanno testando il prototipo sperimentale. L'applicazione consente al singolo utente di ottenere, sino a settembre in modo simulato, degli incentivi alla mobilità sostenibile.
A fine settembre i promotori del progetto avranno tutti gli strumenti tecnologici di supporto per una futura implementazione e adozione del modello. L'obiettivo è mettere a frutto impressioni, suggerimenti ed eventuali miglioramenti per tarare lo strumento sulle esigenze della mobilità genovese.
In questi ultimi anni, per affrontare le tematiche dell’inquinamento, il comune di Genova ha continuato a incentivare e progettare la mobilità alternativa. Contrariamente al passato, il tema della mobilità sostenibile è tornato nell’agenda del Governo, che ha preso un impegno rispetto alla mobilità elettrica. Ma manca ancora una chiarezza nel quadro dei finanziamenti. Un problema che è stato affrontato nell’ambito del convegno “Le nuove sfide per lo sviluppo di una mobilità a impatto zero e condivisa”.
“Rispetto all’auto elettrica – ha detto l’assessore alla mobilità Anna Maria Dagnino – abbiamo lavorato nell’impostazione di una rete infrastrutturale di colonnine di ricarica, che per la nostra città, priva di spazi, rappresenta un problema oggettivo. Non è banale trovare anche un piccolo spazio dedicato al servizio di ricarica elettrica".
Tra le modalità di trasporto alternativo anche il Car sharing, che ha rischiato di terminare il proprio percorso per ragioni legate ai finanziamenti ministeriali negli ultimi anni cessati del tutto.
“Siamo riusciti a salvare - ha continuato l’assessore alla mobilità – il piccolo car sharing della nostra città, che era in forte sofferenza. In questi ultimi mesi l’attenzione per questa modalità di trasporto sta aumentando e l’apertura al mercato non potrà che portare dei vantaggi”.
Nel corso del convegno è stato illustrato in dettaglio il progetto euroepo Unit-E, primo passo verso le reti di ricarica veloce, i cui partner italiani sono Porto Antico e Istituto Internazionale delle Comunicazioni.
Il tema della ricarica veloce è oggi uno degli aspetti di maggior interesse nell’ottica dello sviluppo della “e-mobility”; le centraline di recente generazione, note come “fast charge”, consentono di abbattere, per un’auto di media cilindrata, il tempo di ricarica dalle 2 ore circa (richiesta da una centralina tradizionale) a 15-20 minuti. Il progetto Unit-e, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma CEF, rafforza la rete già operativa in Inghilterra, Irlanda e Francia estendendola sul versante italiano: in pratica realizzando un corridoio completamente attrezzato che unisce Dublino a Genova.
Sul territorio italiano, è prevista la realizzazione di alcune centraline fast sul territorio ligure, precisamente lungo l’asse Genova – Ventimiglia: una centralina nell’area del Porto Antico, altre centraline lungo il percorso autostradale della A10. Il progetto Unit-e, avviato alla fine del 2015, prevede la piena operatività delle nuove centraline nei primi mesi del 2017.
In piazza Caricamento prosegue anche domani l’esposizione di veicoli elettrici: dalle biciclette agli scooter, dai tricicli agli scooter per disabili, dai veicoli commerciali alle autovetture. In mostra anche le colonnine di ricarica e altre soluzioni di mobilità eco-compatibile. Tra i marchi presenti Iveco, Tesla, Segway, Bmw, Renault, Nissan, Ecomission, Enjoygreen, Duferco e ABB.
La mobilità urbana del futuro è frutto delle trasformazioni che riusciremo a mettere in atto oggi. Il cambiamento riguarda le modalità in cui si muovono le persone nei circuiti urbani. I cittadini tollerano sempre meno inquinamento e traffico e le amministrazioni sono chiamate a individuare e adottare nuove soluzioni di traspotto sostenibile.
“Maggiori finanziamenti per le grandi aree urbane e canali di comunicazione e informazioni più diretti tra Unione europea e città” sono le necessità espresse dal sindaco Marco Doria nell’ambito della tavola rotonda dei sindaci “La mobilità urbana smart e le città del futuro” presieduta da Keir Fitch, responsabile del Dipartimento Ricerca e Innovazione dei Trasporti della Commissione Europeo. Alla tavola rotonda hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Alexandroupolis Christos Gerakopoulos e il vice sindaco di Lubiana Dejan Crnek, che si è tenuta questa mattina nella sala delle Compere di Palazzo San Giorgio.
Nelle stesse ore, nella sala della Fondazione Edoardo Garrone, si è tenuta la presentazione del progetto sperimentale “MoveUs”, finalizzato a sviluppare applicazioni tecnologiche per una mobilità urbana più sostenibile.
“Si tratta - ha sottolineato l’assessore alla Mobilità Anna Maria Dagnino - di una novità assoluta per un Ente pubblico, nata per tutelare la proprietà intellettuale di un servizio, realizzato insieme a due partner privati, Quaeryon e Softeco Sismat, che ha già riscosso l’interesse di altre città europee”.
L’app offre soluzioni per una mobilità personalizzata e multimodale collegata a un sistema di incentivi, monetari e non, per stimolarne l’utilizzo nei cittadini grazie alla possibilità di quantificare esattamente il risparmio ottenuto con le scelte “intelligenti”.
Del progetto “MoveUs” fanno parte, oltre che dal Comune di Genova, i partner spagnoli Atos Spain Sa (capofila), SICE Sociedad Iberica De Construcciones Electricas Sa, Fundacion Tecnalia Research & Innovation, Empresa Municipal De Transportes De Madrid Sa e Città di Madrid, i partner finlandesi Università di Tampere e Città di Tampere, e dai partner italiani Quaeryon srl e Softeco Sismat srl.
Proprio in questi giorni, un centinaio di genovesi ne stanno testando il prototipo sperimentale. L'applicazione consente al singolo utente di ottenere, sino a settembre in modo simulato, degli incentivi alla mobilità sostenibile.
A fine settembre i promotori del progetto avranno tutti gli strumenti tecnologici di supporto per una futura implementazione e adozione del modello. L'obiettivo è mettere a frutto impressioni, suggerimenti ed eventuali miglioramenti per tarare lo strumento sulle esigenze della mobilità genovese.
In questi ultimi anni, per affrontare le tematiche dell’inquinamento, il comune di Genova ha continuato a incentivare e progettare la mobilità alternativa. Contrariamente al passato, il tema della mobilità sostenibile è tornato nell’agenda del Governo, che ha preso un impegno rispetto alla mobilità elettrica. Ma manca ancora una chiarezza nel quadro dei finanziamenti. Un problema che è stato affrontato nell’ambito del convegno “Le nuove sfide per lo sviluppo di una mobilità a impatto zero e condivisa”.
“Rispetto all’auto elettrica – ha detto l’assessore alla mobilità Anna Maria Dagnino – abbiamo lavorato nell’impostazione di una rete infrastrutturale di colonnine di ricarica, che per la nostra città, priva di spazi, rappresenta un problema oggettivo. Non è banale trovare anche un piccolo spazio dedicato al servizio di ricarica elettrica".
Tra le modalità di trasporto alternativo anche il Car sharing, che ha rischiato di terminare il proprio percorso per ragioni legate ai finanziamenti ministeriali negli ultimi anni cessati del tutto.
“Siamo riusciti a salvare - ha continuato l’assessore alla mobilità – il piccolo car sharing della nostra città, che era in forte sofferenza. In questi ultimi mesi l’attenzione per questa modalità di trasporto sta aumentando e l’apertura al mercato non potrà che portare dei vantaggi”.
Nel corso del convegno è stato illustrato in dettaglio il progetto euroepo Unit-E, primo passo verso le reti di ricarica veloce, i cui partner italiani sono Porto Antico e Istituto Internazionale delle Comunicazioni.
Il tema della ricarica veloce è oggi uno degli aspetti di maggior interesse nell’ottica dello sviluppo della “e-mobility”; le centraline di recente generazione, note come “fast charge”, consentono di abbattere, per un’auto di media cilindrata, il tempo di ricarica dalle 2 ore circa (richiesta da una centralina tradizionale) a 15-20 minuti. Il progetto Unit-e, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma CEF, rafforza la rete già operativa in Inghilterra, Irlanda e Francia estendendola sul versante italiano: in pratica realizzando un corridoio completamente attrezzato che unisce Dublino a Genova.
Sul territorio italiano, è prevista la realizzazione di alcune centraline fast sul territorio ligure, precisamente lungo l’asse Genova – Ventimiglia: una centralina nell’area del Porto Antico, altre centraline lungo il percorso autostradale della A10. Il progetto Unit-e, avviato alla fine del 2015, prevede la piena operatività delle nuove centraline nei primi mesi del 2017.
In piazza Caricamento prosegue anche domani l’esposizione di veicoli elettrici: dalle biciclette agli scooter, dai tricicli agli scooter per disabili, dai veicoli commerciali alle autovetture. In mostra anche le colonnine di ricarica e altre soluzioni di mobilità eco-compatibile. Tra i marchi presenti Iveco, Tesla, Segway, Bmw, Renault, Nissan, Ecomission, Enjoygreen, Duferco e ABB.