Dopo quasi 18 anni di attesa, ecco l’ultimo atto formale che darà il via ai lavori per la realizzazione del famoso Terzo Valico: il varco ferroviario ad alta velocità che rafforzerà i collegamenti tra Genova e tutto il nord Italia, avvicinando i paesi europei.
Presenti il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, Alessandro Repetto, presidente della Provincia di Genova, il sindaco di Campomorone, Giancarlo Campora e i rappresentanti delle principali aziende coinvolte nei lavori, tra cui Rfi e il consorzio Cociv, di Impregilo e Tecnimont.
I documenti firmati, daranno il via effettivo ai lavori del primo lotto; trovate quindi le destinazioni dei materiali che verranno sbancati.
I siti individuati sono:
- il ribaltamento a mare per Fincantieri a Sestri Ponente, il riempimento della calata compresa fra ponte Libia e ponte Canepa a Sampierdarena e l’espansione ridotta di Voltri (già prevista come sito nel progetto del terzo valico ma per un volume maggiore), per un totale di circa 1.850.000 metri cubi che complessivamente andranno in porto e sono oggetto della prima convenzione attuativa;
- un terrapieno collocato ai piedi della discarica di Scarpino, su aree di proprietà AMIU, per una volumetria prevista di circa 800.000 metri cubi che diverrà accessibile attraverso una nuova strada di servizio, oggetto della seconda convenzione attuativa;
- la cava dismessa delle Vecchie Fornaci, sul monte Gazzo, per una volumetria complessiva di 1.000.000 metri cubi che verrà messa a disposizione dalle aziende che gestiscono le residue cave attive della val Chiaravagna, nell’ambito di un progetto di razionalizzazione dei piani di coltivazione che prevede anche la fornitura degli inerti necessari per la realizzazione dell’opera ferroviaria ma, soprattutto, chiede la preventiva realizzazione della nuova direttrice viaria di accesso che collegherà lo svincolo dell’Aeroporto con Borzoli, con la val Chiaravagna e con Scarpino;
- la cava Castellaro di Isoverde, in Comune di Campomorone, che è previsto ospiti un volume di quasi 2.000.000 metri cubi, con un incremento previsto di circa 300.000 metri cubi rispetto al progetto originario ma, anche in questo caso, nell’ambito di un progetto di razionalizzazione del piano di coltivazione che prevede la fornitura degli inerti necessari per la realizzazione dell’opera ferroviaria e soprattutto chiede la preventiva realizzazione di tutti gli interventi necessari per l’adeguamento della nuova direttrice viaria di accesso che passa per Pontedecimo, Ceranesi e Campomorone.
Evidente la soddisfazione di Claudio Burlando: «Ricordo che avremo dei vantaggi collaterali già da una prima opera di accesso alla galleria di valico: sarà la galleria che dal casello autostradale dell’aeroporto a Cornigliano va fino a Borzoli che, di fatto, permetterà di liberare il ponente dal traffico dai camion che vanno e vengono dalla discarica di Scarpino. La galleria di valico vera e propria, che è l’opera fondamentale - ha fatto notare il presidente - ci consentirà di collegare il bacino portuale genovese e la Liguria alla pianura padana, ai mercati europei, alla Svizzera e al mare del nord. Un opera attesa da tempo che nel corso dei prossimi anni diventerà realtà. Inoltre, la concomitanza di tempi di realizzazione di ribaltamento a mare e valico ci permetterà di usare una parte rilevante del materiale di risulta del valico per ampliare il cantiere di Sestri ponente».
Burlando ha concluso il suo intervento con un ricordo di Giuseppe Manzitti che «tanti anni fa credette fortemente nel progetto, a cui si dedicò con grande impegno».
Marta Vincenzi, intervenendo prima della firma dei protocolli ha sottolineato l’importanza di quest’opera per la città: «Sbloccherà Genova, agganciandola al resto dell’Europa, garantendo un nuovo spazio non solo per il commercio e per il porto, ma anche e soprattutto per le persone, genovesi e non. Questi lavori, inoltre, daranno una scossa alla situazione lavorativa del nostro territorio: tanti piccoli investimenti garantiranno un boccata d’aria, in un momento come quello che stiamo vivendo di vera crisi».
Presenti il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, Alessandro Repetto, presidente della Provincia di Genova, il sindaco di Campomorone, Giancarlo Campora e i rappresentanti delle principali aziende coinvolte nei lavori, tra cui Rfi e il consorzio Cociv, di Impregilo e Tecnimont.
I documenti firmati, daranno il via effettivo ai lavori del primo lotto; trovate quindi le destinazioni dei materiali che verranno sbancati.
I siti individuati sono:
- il ribaltamento a mare per Fincantieri a Sestri Ponente, il riempimento della calata compresa fra ponte Libia e ponte Canepa a Sampierdarena e l’espansione ridotta di Voltri (già prevista come sito nel progetto del terzo valico ma per un volume maggiore), per un totale di circa 1.850.000 metri cubi che complessivamente andranno in porto e sono oggetto della prima convenzione attuativa;
- un terrapieno collocato ai piedi della discarica di Scarpino, su aree di proprietà AMIU, per una volumetria prevista di circa 800.000 metri cubi che diverrà accessibile attraverso una nuova strada di servizio, oggetto della seconda convenzione attuativa;
- la cava dismessa delle Vecchie Fornaci, sul monte Gazzo, per una volumetria complessiva di 1.000.000 metri cubi che verrà messa a disposizione dalle aziende che gestiscono le residue cave attive della val Chiaravagna, nell’ambito di un progetto di razionalizzazione dei piani di coltivazione che prevede anche la fornitura degli inerti necessari per la realizzazione dell’opera ferroviaria ma, soprattutto, chiede la preventiva realizzazione della nuova direttrice viaria di accesso che collegherà lo svincolo dell’Aeroporto con Borzoli, con la val Chiaravagna e con Scarpino;
- la cava Castellaro di Isoverde, in Comune di Campomorone, che è previsto ospiti un volume di quasi 2.000.000 metri cubi, con un incremento previsto di circa 300.000 metri cubi rispetto al progetto originario ma, anche in questo caso, nell’ambito di un progetto di razionalizzazione del piano di coltivazione che prevede la fornitura degli inerti necessari per la realizzazione dell’opera ferroviaria e soprattutto chiede la preventiva realizzazione di tutti gli interventi necessari per l’adeguamento della nuova direttrice viaria di accesso che passa per Pontedecimo, Ceranesi e Campomorone.
Evidente la soddisfazione di Claudio Burlando: «Ricordo che avremo dei vantaggi collaterali già da una prima opera di accesso alla galleria di valico: sarà la galleria che dal casello autostradale dell’aeroporto a Cornigliano va fino a Borzoli che, di fatto, permetterà di liberare il ponente dal traffico dai camion che vanno e vengono dalla discarica di Scarpino. La galleria di valico vera e propria, che è l’opera fondamentale - ha fatto notare il presidente - ci consentirà di collegare il bacino portuale genovese e la Liguria alla pianura padana, ai mercati europei, alla Svizzera e al mare del nord. Un opera attesa da tempo che nel corso dei prossimi anni diventerà realtà. Inoltre, la concomitanza di tempi di realizzazione di ribaltamento a mare e valico ci permetterà di usare una parte rilevante del materiale di risulta del valico per ampliare il cantiere di Sestri ponente».
Burlando ha concluso il suo intervento con un ricordo di Giuseppe Manzitti che «tanti anni fa credette fortemente nel progetto, a cui si dedicò con grande impegno».
Marta Vincenzi, intervenendo prima della firma dei protocolli ha sottolineato l’importanza di quest’opera per la città: «Sbloccherà Genova, agganciandola al resto dell’Europa, garantendo un nuovo spazio non solo per il commercio e per il porto, ma anche e soprattutto per le persone, genovesi e non. Questi lavori, inoltre, daranno una scossa alla situazione lavorativa del nostro territorio: tanti piccoli investimenti garantiranno un boccata d’aria, in un momento come quello che stiamo vivendo di vera crisi».