Vent'anni di mostre e cultura
Lo scrigno prezioso della città

Tante mostre. E poi incontri, festival, presentazioni di libri, seminari, attività didattiche per bambini e un’attenzione costante per la creatività giovanile. Palazzo Ducale per l’intensa programmazione è diventato, a partire dalla sua riapertura vent’anni orsono, il centro culturale cittadino per eccellenza. 

facciata del ducale su piazza matteotti
Tante mostre. E poi incontri, festival, presentazioni di libri, seminari, attività didattiche per bambini e un’attenzione costante per la creatività giovanile. Palazzo Ducale per l’intensa programmazione è diventato, a partire dalla sua riapertura vent’anni orsono, il centro culturale cittadino per eccellenza. Nei suoi splendidi saloni e negli spazi espositivi, teatro della gloriosa storia della Repubblica di Genova, sono stati protagonisti intellettuali di livello internazionale e i genovesi – ma non soltanto essi, vista la crescita dei flussi turistici – hanno potuto ammirare capolavori di artisti come Picasso, Balla, De Chirico, Wahrol, Tintoretto, Caravaggio, Van Dyck, Strozzi e tanti altri ancora.

Sono state oltre cento le mostre nell’arco di questi venti anni, da piccole a straordinarie, ma tutte entusiasmanti. Da ricordare, anche per il suo valore simbolico, la grande festa per il Capodanno del 2000 con la mostra di El Siglo de Los Genoveses aperta fino all’alba, e poi le grandi esposizioni e il fermento del 2004 quando Genova è stata Capitale Europea della Cultura.

Dal 2008 – anno in cui la Palazzo Ducale S.p.A. si è trasformata in Fondazione per la Cultura, ereditando capitale, concessione, gestione, struttura operativa e marchio – si sono realizzate tre mostre che hanno superato i 150mila visitatori: Fabrizio De André. La mostra, Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse, Van Gogh e il viaggio di Gauguin. Cinque esposizioni hanno raggiunto dai 25 mila ai 50mila visitatori: Lucio Fontana. Luce e colore, Henri Cartier-Bresson. Russia, Otto Hofmann. La poetica del Bauhaus, L’Africa delle Meraviglie, Race. Alla conquista del Polo Sud.
Ma l’attività espositiva di Palazzo Ducale ha varcato anche i confini “genovesi”: la mostra su De André è stata protagonista in altre quattro sedi nazionali consentendo non soltanto il recupero dell’investimento iniziale, ma anche la produzione di un utile.

Il record assoluto di tutti i tempi per Genova è stato stabilito da Van Gogh e il viaggio di Gauguin, la mostra più “gradita” in Italia dal gennaio 2012, che ha chiuso con 346.025 visitatori.
Ma Palazzo Ducale non è stato soltanto un contenitore di mostre straordinarie consolidando l’immagine di Genova e della Liguria a livello nazionale e internazionale. Una parte importante della sua mission è stata – ed è tuttora – la promozione della crescita culturale della città, sviluppata in collaborazione con i soggetti pubblici e privati del territorio, dai Teatri all’Università, dai Musei agli Istituti di ricerca alle altre Fondazioni culturali. Un centro di ideazione che in questi anni ha prodotto cultura per un numero crescente di cittadini.

Da ricordare i grandi festival annuali, quello Internazionale di Poesia, il Festival della Scienza e più semplicemente quello, ormai di fama mondiale, del Pesto. In questi anni il Palazzo si è aperto al confronto e al dibattito con una forte presenza internazionale di scrittori, storici, sociologi e uomini di cultura sui temi della contemporaneità e delle trasformazioni della società.

Da Palazzo Ducale hanno preso l’avvio manifestazioni, incontri e rassegne divenute appuntamenti annuali ricorrenti, premiati dal grande afflusso di pubblico. Le tre edizioni de La Storia in Piazza hanno visto la partecipazione di oltre 64 mila persone. E poi il crescente successo di iniziative come Mediterranea. Voci tra le sponde, Le Religioni, Lezioni di Storia, Ai confini della mente, Come cambia la Terra e tante altre, dimostra come Palazzo Ducale, nella convinzione che la qualità culturale può e deve essere accessibile a tutti, abbia saputo intercettare una domanda diffusa di conoscenza, di approfondimenti, in una parola di Cultura proveniente dalla cittadinanza e dal territorio.

Il risultato di questo impegno è stato la realizzazione di oltre 900 iniziative culturali, conferenze, incontri, rigorosamente a ingresso libero.
Insomma un bilancio dei primi vent’anni più che lusinghiero.
17 maggio 2012
Ultimo aggiornamento: 18/05/2012
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