Sedici platani e cinque lecci, acquistati direttamente dai cittadini grazie alla sottoscrizione lanciata dal Secolo XIX, verranno messi a dimora entro la prossima settimana nel Parco dell'Acquasola, tempo permettendo. Il primo è stato piantato questo pomeriggio, in coincidenza con la "Giornata nazionale dell'albero", nel corso di una cerimonia alla quale erano presenti, oltre all'assessore all'ambiente Italo Porcile, il presidente del Municipio Centro est, Simone Leoncini e il direttore del Secolo XIX Massimo Righi.
I nuovi 21 alberi si aggiungono ai 28 già piantati dal Comune. Continua così il risanamento del più antico parco pubblico cittadino che, una volta abbandonato il progetto di trasformarlo in un parcheggio interrato, sta tornando a rappresentare, per migliaia di genovesi, un'oasi di verde irrinunciabile nel cuore della città.
Per anni l'area era stata sottoposta a sequestro per un contenzioso con l'impresa costruttrice. Da quando il Comune di Genova ne è tornato in possesso sono stati avviati diversi interventi di restyling, per un valore complessivo di 300 mila euro, che hanno riconsegnato al parco dell'Acquasola la sua piena agibilità.
Anche un gruppo di migranti, oltre alla forte partecipazione delle associazioni, dei cittadini e al contributo di Aster e Amiu, ha partecipato alla pulizia del parco nell’ambito del progetto di impegno civico volontario di persone richiedenti asilo.
"Per prima cosa un ringraziamento al Secolo XIX, ai cittadini che hanno sottoscritto e alle associazioni che in tempo record hanno organizzato questa raccolta di fondi per l'Acquasola - ha detto l'assessore all'ambiente Italo Porcile -. Dopo l'importante intervento di riqualificazione, che si è concluso questa estate, questi nuovi 21 alberi rappresentano un bel regalo alla città e contribuiscono a fare diventare questo spazio un luogo importante per i genovesi e un simbolo della rinascita delle politiche del verde di questa amministrazione".
Non sono passati che poco più di una decina di mesi da quando il parco dell'Acquasola era diviso a metà, tra una parte transennata e in completo abbandono e un'altra anch'essa molto malandata. Ora quell'immagine in bianco e nero del parco non c'è più. Al suo posto i lavori realizzati dal Comune con un fondo delle Colombiane del 1992, recuperato quasi fuori tempo massimo, di 300 mila euro, con il quale è stata riaperta la zona non accessibile, ripulita tutta l'area, rimesse in ordine panchine e tavoli, ricostruito il laghetto centrale, rifatta l'area giochi e lo spazio riservato ai cani.
"C'è ancora molto da fare - ha detto il presidente del Municipio Centro Est Simone Leoncini - ma i risultati sono già decisamente visibili. A questa risposta positiva da parte dell'amministrazione, per il recupero di un parco storico della città, corrisponde una volontà corale della cittadinanza che si esprime in tanti modi, attraverso le associazioni e anche il volontariato dei migranti, che abbiamo coordinato come Municipio".
Dopo la decisione di abbandonare l'idea di realizzare un parcheggio interrato, il Secolo XIX aveva promosso la raccolta di fondi per aiutare il Comune di Genova a ricostruire l'antico patrimonio di verde andato parzialmente perduto nel corso degli anni.
“Abbiamo mantenuto l’impegno preso questa estate - ha detto il direttore del Secolo XIX Massimo Righi – di rivederci in autunno con i nuovi alberi piantati. Sarebbe bello fare una seconda cerimonia per ringraziare tutti coloro che hanno sottoscritto. Abbiamo pensato a una targa, da fissare sugli alberi, ma in modo da non danneggiarli, con i nomi di chi ha reso possibile l’acquisto delle nuove piante. I lavori per riportare il parco al suo antico splendore, seppure non ancora conclusi, sono già a buon punto, seguiremo i lavori punto per punto”.
I nuovi 21 alberi si aggiungono ai 28 già piantati dal Comune. Continua così il risanamento del più antico parco pubblico cittadino che, una volta abbandonato il progetto di trasformarlo in un parcheggio interrato, sta tornando a rappresentare, per migliaia di genovesi, un'oasi di verde irrinunciabile nel cuore della città.
Per anni l'area era stata sottoposta a sequestro per un contenzioso con l'impresa costruttrice. Da quando il Comune di Genova ne è tornato in possesso sono stati avviati diversi interventi di restyling, per un valore complessivo di 300 mila euro, che hanno riconsegnato al parco dell'Acquasola la sua piena agibilità.
Anche un gruppo di migranti, oltre alla forte partecipazione delle associazioni, dei cittadini e al contributo di Aster e Amiu, ha partecipato alla pulizia del parco nell’ambito del progetto di impegno civico volontario di persone richiedenti asilo.
"Per prima cosa un ringraziamento al Secolo XIX, ai cittadini che hanno sottoscritto e alle associazioni che in tempo record hanno organizzato questa raccolta di fondi per l'Acquasola - ha detto l'assessore all'ambiente Italo Porcile -. Dopo l'importante intervento di riqualificazione, che si è concluso questa estate, questi nuovi 21 alberi rappresentano un bel regalo alla città e contribuiscono a fare diventare questo spazio un luogo importante per i genovesi e un simbolo della rinascita delle politiche del verde di questa amministrazione".
Non sono passati che poco più di una decina di mesi da quando il parco dell'Acquasola era diviso a metà, tra una parte transennata e in completo abbandono e un'altra anch'essa molto malandata. Ora quell'immagine in bianco e nero del parco non c'è più. Al suo posto i lavori realizzati dal Comune con un fondo delle Colombiane del 1992, recuperato quasi fuori tempo massimo, di 300 mila euro, con il quale è stata riaperta la zona non accessibile, ripulita tutta l'area, rimesse in ordine panchine e tavoli, ricostruito il laghetto centrale, rifatta l'area giochi e lo spazio riservato ai cani.
"C'è ancora molto da fare - ha detto il presidente del Municipio Centro Est Simone Leoncini - ma i risultati sono già decisamente visibili. A questa risposta positiva da parte dell'amministrazione, per il recupero di un parco storico della città, corrisponde una volontà corale della cittadinanza che si esprime in tanti modi, attraverso le associazioni e anche il volontariato dei migranti, che abbiamo coordinato come Municipio".
Dopo la decisione di abbandonare l'idea di realizzare un parcheggio interrato, il Secolo XIX aveva promosso la raccolta di fondi per aiutare il Comune di Genova a ricostruire l'antico patrimonio di verde andato parzialmente perduto nel corso degli anni.
“Abbiamo mantenuto l’impegno preso questa estate - ha detto il direttore del Secolo XIX Massimo Righi – di rivederci in autunno con i nuovi alberi piantati. Sarebbe bello fare una seconda cerimonia per ringraziare tutti coloro che hanno sottoscritto. Abbiamo pensato a una targa, da fissare sugli alberi, ma in modo da non danneggiarli, con i nomi di chi ha reso possibile l’acquisto delle nuove piante. I lavori per riportare il parco al suo antico splendore, seppure non ancora conclusi, sono già a buon punto, seguiremo i lavori punto per punto”.