Al Teatro della Tosse “I giusti” in prima nazionale

Dal 22 febbraio al 4 marzo la nuova produzione del Teatro della Tosse, "I giusti" di Albert Camus con la regia di Emanuele Conte e la traduzione di Giulia Serafini

scena de "i giusti"
Una rappresentazione che pone l’attenzione sul dramma umano dei personaggi di fronte a un dilemma etico, un caso di coscienza, che riguarda tutti: decidere se la violenza necessaria per perseguire e completare la ribellione possa essere giustificata e quali limiti debbano essere posti. È possibile dare una giustificazione morale alla violenza e al terrorismo rivoluzionario? Il fine giustifica i mezzi?

Il dramma, scritto da Albert Camus, alla fine degli anni ’40 è tratto da una storia vera, ambientata a Mosca nel 1905, quando il rivoluzionario Ivan Platonovič Kaljaev uccide il granduca Sergej Aleksandrovič Romanov.

I protagonisti si definiscono sin dal titolo “i giusti” e difendono il loro operato manifestando l’intenzione di riportare proprio la giustizia al centro della vita sociale. Sono un gruppo di giovani rivoluzionari, quattro uomini e una donna, con il progetto di far saltare in aria la carrozza che trasporta il Granduca, incarnazione del potere che intendono distruggere. Al momento dell’esecuzione materiale si trovano però di fronte ad una situazione inattesa: la presenza sulla carrozza di due bambini, due innocenti. Il caso di coscienza irrompe quindi improvviso da un imprevisto ed apre una profonda spaccatura nel gruppo , in particolare tra le due figure di Stepan e Kaliayev.

Stepan prefigura quella forma di ribellismo nichilista che ha influenzato profondamente le ideologie e le derive terroristiche attraversando trasversalmente la storia dei movimenti e delle lotte nel corso della storia; la sua è una posizione radicale.

Di fronte a lui c’è Kaliayev, animato da una profonda tensione utopica, ma incapace di sacrificare degli innocenti in nome di un ideale, di commettere un male nel presente in nome di un bene teorico e futuro. Emanuele Conte, regista della rappresentazione teatrale, sceglie di far muovere i protagonisti in uno spazio angusto ed astratto, dove i personaggi sono costretti ad un confronto serrato senza alcuna via di fuga.

I giovani terroristi, pur dando voce alle contrastanti istanze etiche che tormentano l'autore, appaiono profondamente umani, spinti dalle passioni e dai desideri dei giovani di ogni tempo. Al centro di tutto resta quindi l'uomo, con tutte le sue contraddizioni.

In scena Sarah Pesca e Gian Maria Martini (già interpreti di Euridyce), Luca Mammoli e Graziano Sirressi (della compagnia Generazione Disagio) e il giovanissimo Alessio Zirulia.

Informazioni:
www.teatrodellatosse.it
www.genovateatro.it
FB: Genova a teatro
22 febbraio 2017
Ultimo aggiornamento: 22/02/2017
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