Bilancio 2014: meno soldi dallo Stato, più rigore nella spesa, garantiti i servizi

La giunta comunale ha approvato i documenti del bilancio di previsione 2014 che verranno sottoposti al consiglio comunale. Contenute le spese di funzionamento ma minori trasferimenti dallo Stato. Il comune costretto a fare i conti con un continuo cambiamento delle norme nazionali. Ciò nonostante restano invariate le risorse per i servizi sociali, la scuola, i trasporti. Ridotto l’indebitamento ma 136 milioni di investimenti nelle opere pubbliche. Tassa sui rifiuti Tari: incremento del gettito ma tassazione pressoché invariata. Più risorse ai municipi per le manutenzioni

Testo Alternativo
Contenute le spese di funzionamento ma minori trasferimenti dallo Stato

Facendo un confronto sulla base di dati omogenei, il bilancio di previsione 2014 ammonta a 828 milioni di euro, mentre erano 841 e 880 rispettivamente nel 2013 e nel 2012. L’impatto delle manovre statali sul bilancio comunale ha comportato per il comune di Genova una diminuzione rispetto al 2011 di ben 122.850.000 euro.
«Si tratta di una contrazione obbligata - ha detto il sindaco Marco Doria - in parte questa contrazione è anche virtuosa perché abbiamo ridotto le spese di funzionamento e gli interessi sul debito. E’ stata particolarmente significativa la riduzione delle spese per il personale, soprattutto nel comparto della dirigenza (il numero dei dirigenti è sceso dai 93 del 2012 ai 79 attuali). Sempre in tema di contenimento della spesa negli ultimi tre anni sono stati ridotti di circa 500.000 euro i fitti passivi, attraverso la ricollocazione di uffici che prima occupavano spazi per cui il Comune pagava un affitto.
“Ciò detto, non dobbiamo però dimenticare – ha sottolineato il sindaco – che il Comune deve erogare servizi e quindi occorrono risorse adeguate». A raggiungere gli 828 milioni del bilancio, a fronte dei minori trasferimenti statali, concorre quindi l’imposizione fiscale Tasi, Imu e Tari (Imu 159.701.700 euro, Tasi 75.430.000 euro, Tari 126.860.000 euro).
Ciò consentirà quest’anno di mantenere pressoché invariato il plafond di finanziamenti per i diversi campi di intervento del Comune (le diverse direzioni): confrontando il bilancio preventivo 2014 con quello dello scorso anno, la disponibilità totale di questo plafond ammonta infatti a 97.300.000 contro i 98.500.000 nel 2013.


Il continuo cambiamento delle norme nazionali

«Al momento la legge prevede la data del 31 luglio come termine per l’approvazione dei bilanci preventivi dei comuni - ha spiegato l’assessore al bilancio Francesco Miceli – anche se si parla già di proroghe. Tutti i grandi comuni italiani hanno dovuto rinviare la predisposizione dei bilanci a causa dell’incertezza delle normative nazionali. Basti pensare che il 24 aprile è stato emanato un ulteriore decreto che stabilisce tagli obbligatori per le pubbliche amministrazioni centrali e locali: 700 milioni i tagli per i comuni, 5,7 quelli che si stimano per il nostro comune.
Il bilancio di previsione presentato al Consiglio – ha spiegato l’assessore Miceli – si basa su previsioni di entrata dallo Stato stimate in modo prudenziale e ben fondato anche se, a tutt’oggi, esse non sono state ancora comunicate in modo preciso, neppure per quanto riguarda i 40 milioni attesi per compensare la mancata applicazione Imu sulla prima casa nello scorso anno».
A questo riguardo l’assessore ha spiegato: «Ci sono variabili non governate dai comuni ma dal governo nazionale, come il fondo di solidarietà comunale (la redistribuzione ai comuni delle quote di entrate fiscali versate allo stato) per il quale solo il 19 giugno è stata raggiunta un’intesa a livello nazionale. Nel nostro caso - ha detto Miceli – dovrebbe esserci “restituita” una cifra pari appunto a 40 milioni, corrispondente alla diminuzione di entrate nelle casse del comune dopo l’abolizione dell’Imu sulla prima casa».
In tema di risparmi l’assessore al bilancio ha sottolineato come l’indebitamento del comune sia diminuito, dal 2004 ad oggi, di circa 200.000.000 euro, di cui circa 110.000.000 negli ultimi tre anni.


Le principali voci di spesa: difesa dei servizi sociali e dei trasporti

La scelta dell’amministrazione comunale è, anche per quest’anno, quella di salvaguardare i fondamentali servizi sociali. Considerando le diverse “missioni” dell’ente locale, in cima alla classifica delle voci di spesa figurano gli interventi per lo sviluppo e la tutela del territorio, i trasporti e la mobilità e i servizi sociosanitari. Ai servizi sociali sono destinati 36 milioni e 320mila euro, praticamente la stessa cifra messa a preventivo per il 2013. Analoga la situazione per scuola, sport e politiche giovanili (30.259.000 per il 2014). Confermato lo stanziamento di 30 milioni per Amt, a cui si aggiunge il ribadito impegno dell’amministrazione per far fronte all’accordo siglato nel novembre scorso, che prevede ulteriori 4.300.000 euro. Il bilancio preventivo di spesa corrente è completato dalla previsione di un fondo di riserva che ammonta complessivamente a 7.800.000 e che, come negli scorsi anni, servirà ad accompagnare l’evoluzione della spesa. «Non ha alcuna pertinenza – ha sottolineato l’assessore Miceli – porre in contrapposizione le esigenze di importanti settori di spesa come i trasporti e la spesa sociale».


Investimenti in opere pubbliche per 136 milioni di euro

Quanto esposto fin qui riguarda la spesa corrente. L’assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello ha invece illustrato il piano degli investimenti. «Si tratta di un ammontare complessivo di ben 136.941.373 euro, di cui circa 30 milioni si riferiscono al piano triennale 2014/2016 e comprendono 12 milioni e 200 mila euro di contratto Aster, (di cui 200.000 per la pulizia delle caditoie), 700.000 euro per muri di contenimento, 700.000 per frane di versante, 500.000 per ponti e impalcati, 300.000 per opere marittime, 4 milioni per la messa in sicurezza delle scuole, 3,5 milioni per gli edifici del patrimonio comunale, 500.000 per la bonifica amianto 1,5 milioni per la manutenzione degli alloggi di edilizia abitativa pubblica, 1.800.000 per i 9 municipi, 5 milioni per le somme urgenze. Nel caso di quest’ultima si tratta di una voce di bilancio purtroppo in forte crescita a causa della fragilità del nostro territorio - ha spiegato Crivello – nel 2012 erano stati spesi 2.509.000 euro, nel 2013 2.611.000, mentre nei soli primi sei mesi di quest’anno si è già raggiunta quota 2.298.000.
Dei 30 milioni del piano triennale fanno parte anche la ristrutturazione della scuola di piazza Palermo, interventi nel sottopasso di Caricamento, i lavori per la frana di via Mauro ecc.
Dei restanti 106 milioni, 45 si riferiscono allo scolmatore del Fereggiano e 61 a diversi interventi tra cui galleria Mazzini, il mercato di corso Sardegna e la manutenzione di edifici pubblici ed altro».


Novità per i 9 Municipi: più risorse per le piccole manutenzioni

Confermato lo stanziamento storico di 281.000 euro annui in conto capitale per ciascun municipio, sono due le novità: un aumento dello stanziamento per le manutenzioni di 1,8 milioni, grazie al quale ogni municipio avrà a disposizione 200.000 euro per le piccole manutenzioni sul proprio territorio e la scelta di destinare i proventi delle cave, degli oneri per Scarpino e gli eventuali ribassi d’asta su opere pubbliche sullo stesso territorio cui si riferiscono.  «Si tratta di una scelta politica – ha ribadito Crivello - con cui si è deciso di restituire ai territori una maggiore discrezionalità di spesa per piccole manutenzioni».


Tari: incremento del gettito ma tassazione invariata

Approvati i tre documenti che determinano la misura delle tariffe Tari, l’imposta sui rifiuti che sostituisce la Tares: il piano finanziario, il regolamento e la delibera sulle tariffe. Quest’anno il gettito proviene per il 55% dalle utenze domestiche e per il 45% dalle utenze non domestiche, ovvero imprese, attività commerciali e artigianali che nell’ultimo anno a causa della crisi si sono ridotte di numero.
Il piano finanziario vede un aumento di 4 milioni, dai 121 del 2013 agli attuali poco meno di 126 milioni, ma buona parte di questo aumento è compensato dal fatto che quest’anno non sarà più applicata l’addizionale statale che pesava per 30 centesimi a metro quadro. Quindi, sostanzialmente, non ci saranno aumenti, tranne per i nuclei familiari con più di 5 persone con alloggi di grande superficie per i quali potrà esservi mediamente un aumento tra i 10 e 15 euro annui.
La Tari sarà ripartita in tre rate per le utenze domestiche e 5 rate per le utenze non domestiche. In particolare le rate per le utenze domestiche andranno da ottobre 2014 a febbraio 2015.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del bilancio, l’assessore Miceli ha anche ricordato l’intenzione dell’amministrazione comunale di istituire, malgrado le difficoltà, un fondo di solidarietà a favore di alcuni contribuenti che, per particolari condizioni di disagio, non riescono a pagare la Tasi. «Sarebbe bello – ha dichiarato Miceli – se questo fondo potesse essere alimentato dal recupero dell’evasione fiscale».
7 luglio 2014
Ultimo aggiornamento: 08/07/2014
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