Cinquanta appartamenti di proprietà di Palazzo Reale, messi a disposizione del Comune di Genova, per sviluppare nuove politiche socio abitative nel quartiere di Prè e dare un’importante risposta al disagio abitativo cittadino.
Il provvedimento, approvato stamani dalla Giunta su proposta dell'assessore alle politiche socio-abitative Emanuela Fracassi, punta alla cosiddetta "fascia grigia" della popolazione, famiglie e persone escluse dalle graduatorie per ottenere un alloggio popolare, ma nello stesso tempo non in grado di pagare gli affitti del mercato privato.
Sempre in mattinata la firma del protocollo d’intesa con la direttrice di Palazzo Reale Serena Bortolucci.
"L'iniziativa di Palazzo Reale di assegnare gli appartamenti di proprietà a canone contenuto - ha detto l'assessore alle politiche socio-abitative - rappresenta un primo passo per cambiare la politica nazionale della locazione accessibile. Una politica che potrebbe innanzitutto fondarsi sulla disponibilità degli enti pubblici proprietari di immobili, in grado di raggiungere quell’ampia fascia di popolazione che non riesce a sostenere un canone di mercato. Con un valore aggiunto: canone accessibile in cambio di impegno per il quartiere.”
Spetta all'Agenzia sociale per la casa, nata per favorire l’intermediazione sociale e agevolare l’accesso alla locazione, valutare, in collaborazione con i Servizi Sociali, le situazioni dei richiedenti alloggio. Gli assegnatari dovranno essere in grado di possedere entrate sufficienti a sostenere i costi della locazione e a mantenere l'appartamento.
I canoni non potranno comunque superare il 30% del reddito totale del nucleo familiare con un limite "sociale" fissato a 200 euro. Inoltre, dovranno mostrare interesse ad inserirsi nel tessuto popolare del quartiere, collaborando al suo miglioramento insediandosi con attività lavorative, di studio, di volontariato, culturali e altro.
"Chiederemo a chi presenterà la domanda - precisa Fracassi - non solo di avere un ISEE che dà diritto a ottenere l'alloggio, ma di impegnarsi per il quartiere, mostrando interesse alla sua qualità della vita. Ad esempio, chiederemo di iscriversi alle associazioni di volontariato presenti sul territorio, laiche o religiose".
Con questa nuova iniziativa Palazzo Reale intende non solo valorizzare gli alloggi di proprietà, appartamenti e negozi, solo in parte occupati, affacciati su via Prè e su vico Sant'Antonio, ma anche rinnovare il processo di riqualificazione del quartiere in cui è parte attiva.
"Stiamo riorganizzando il nostro patrimonio immobiliare - ha detto Serena Bortolucci - per dare la possibilità alle persone che vogliono abitare nei vicoli, di farlo in condizioni favorevoli, contribuendo a dare nuovo slancio a via Prè. Questa iniziativa si inserisce in un’operazione di ricucitura del quartiere in direzione del porto, che vedrà la nascita di un poliambulatorio, di una attività commerciale di pregio nello "zoccolo" del giardino e la realizzazione di un ascensore di collegamento tra via Prè e via Balbi".
Il provvedimento, approvato stamani dalla Giunta su proposta dell'assessore alle politiche socio-abitative Emanuela Fracassi, punta alla cosiddetta "fascia grigia" della popolazione, famiglie e persone escluse dalle graduatorie per ottenere un alloggio popolare, ma nello stesso tempo non in grado di pagare gli affitti del mercato privato.
Sempre in mattinata la firma del protocollo d’intesa con la direttrice di Palazzo Reale Serena Bortolucci.
"L'iniziativa di Palazzo Reale di assegnare gli appartamenti di proprietà a canone contenuto - ha detto l'assessore alle politiche socio-abitative - rappresenta un primo passo per cambiare la politica nazionale della locazione accessibile. Una politica che potrebbe innanzitutto fondarsi sulla disponibilità degli enti pubblici proprietari di immobili, in grado di raggiungere quell’ampia fascia di popolazione che non riesce a sostenere un canone di mercato. Con un valore aggiunto: canone accessibile in cambio di impegno per il quartiere.”
Spetta all'Agenzia sociale per la casa, nata per favorire l’intermediazione sociale e agevolare l’accesso alla locazione, valutare, in collaborazione con i Servizi Sociali, le situazioni dei richiedenti alloggio. Gli assegnatari dovranno essere in grado di possedere entrate sufficienti a sostenere i costi della locazione e a mantenere l'appartamento.
I canoni non potranno comunque superare il 30% del reddito totale del nucleo familiare con un limite "sociale" fissato a 200 euro. Inoltre, dovranno mostrare interesse ad inserirsi nel tessuto popolare del quartiere, collaborando al suo miglioramento insediandosi con attività lavorative, di studio, di volontariato, culturali e altro.
"Chiederemo a chi presenterà la domanda - precisa Fracassi - non solo di avere un ISEE che dà diritto a ottenere l'alloggio, ma di impegnarsi per il quartiere, mostrando interesse alla sua qualità della vita. Ad esempio, chiederemo di iscriversi alle associazioni di volontariato presenti sul territorio, laiche o religiose".
Con questa nuova iniziativa Palazzo Reale intende non solo valorizzare gli alloggi di proprietà, appartamenti e negozi, solo in parte occupati, affacciati su via Prè e su vico Sant'Antonio, ma anche rinnovare il processo di riqualificazione del quartiere in cui è parte attiva.
"Stiamo riorganizzando il nostro patrimonio immobiliare - ha detto Serena Bortolucci - per dare la possibilità alle persone che vogliono abitare nei vicoli, di farlo in condizioni favorevoli, contribuendo a dare nuovo slancio a via Prè. Questa iniziativa si inserisce in un’operazione di ricucitura del quartiere in direzione del porto, che vedrà la nascita di un poliambulatorio, di una attività commerciale di pregio nello "zoccolo" del giardino e la realizzazione di un ascensore di collegamento tra via Prè e via Balbi".