Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
Al primo punto i container nel porto di Pra’, confinanti con la pista ciclabile. Salvatore Caratozzolo (Pd) chiede se sia possibile una diversa collocazione: Pra’ e Palmaro si affacciano sul porto; è una convivenza difficile. I container a causa del maltempo sono precipitati sulla pista, provocando danni. È possibile spostarli?
Risponde l’assessore Emanuele Piazza: sono disponibile a un incontro sul tema con il Municipio e con l’Autorità Portuale, che ha competenza su quei container e che, interpellata da me, ha risposto: l’attività Nuovo Borgo Terminal ha da pochi anni trovato una limitata risposta ai propri bisogni di spazio, non è facile individuare un’altra diversa collocazione sia perché altre aree sono già in concessione ad altri soggetti, sia perché altre aree devono essere liberate da cumuli di terra posti in passato sotto sequestro e le cui procedure di rimozione richiedono tempo e siti adeguati dove portare il materiale. Comunque, per il breve periodo, si stanno mettendo a punto iniziative e provvedimenti volti alla prevenzione del rischio con interventi in caso di allarme che valutino compattezza, tiri, sistemi di contenimento dei container e distanze di sicurezza. Nel frattempo Autorità Portuale sta valutando come sia possibile nel medio periodo individuare altri siti dove ricollocare l’attività
L’interrogazione di Vittoria Musso (Lista Musso) riguarda la prevista assunzione di personale da parte del Comune di Genova.
Musso: i dipendenti del Comune sono passati da 6.118 a 5.690, un numero ancora elevato per una città come Genova. Adesso si assumono 100 dipendenti, personale specializzato e assistenti sociali e si parla di nuovi concorsi. È possibile, invece, assumere gli esuberi della Provincia?
Risponde l’assessore Isabella Lanzone: la normativa prevede proprio questa procedura. La legge prevede però anche che la città metropolitana riduca il personale del 30 per cento. Per le figure di lavoratori di tipo generalista si provvederà, per quanto possibile, in questo senso.
Stefano De Pietro (M5S) chiede informazioni dettagliate sui prodotti che vengono sversati nella sponda sinistra del torrente Varenna, altezza e lato Carmagnani. Cosa è stato fatto, dopo le segnalazioni all’assessorato?
De Pietro: questo 54 segue quello del 31 ottobre. Si avverte un forte odore per una sostanza che esce almeno da tre punti. Il fenomeno continua da 4 mesi. Quali sono i rischi per la salute? Di che sostanza si tratta?
Risponde l’assessore Valeria Garotta: la questione è oggetto di attenzione e monitoraggio da parte degli enti competenti. A fine novembre si è svolto un sopralluogo organizzato dalla Provincia. Si è richiesta documentazione ad Eni e a Carmagnani si è chiesto di programmare insieme alla Provincia una raccolta di campioni. Nei prossimi mesi si svolgeranno controlli. I nostri vigili ambientali hanno osservato un trafilamento di lieve entità di idrocarburi, probabilmente derivanti da un inquinamento del terreno, in quanto Carmagnani non tratta più idrocarburi. La documentazione non è ancora nella disponibilità del Comune, poiché la filiera delle competenze non lo prevede ancora.
Pericoloso avanzamento della paleo frana rama spessa in Val Varenna. A sollevare il problema è Antonio Bruno (Fds).
Bruno: la Val Varenna è un territorio fragile. La paleo frana è iniziata migliaia di anni fa. Il Varenna nelle recenti alluvioni non è uscito dagli argini, ma mi è arrivata segnalazione di movimenti importanti della frana. Un suo distacco causerebbe eventi devastanti nella zona di Pegli. Di certo non siamo gli unici a dover intervenire: serviranno ingenti finanziamenti.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: per un intervento di ingegneria naturalistica si parla di 3 milioni di euro. Appena informati, abbiamo inviato un geologo. L’intervento potrebbe riguardare anche i privati, che sono frontisti.
Claudio Villa (Pd) evidenzia il disservizio del servizio taxi-bus in via delle Gavette.
Villa: da alcuni mesi i cittadini non utilizzano il servizio perché non funziona come dovrebbe, in particolare è di difficile fruizione per gli anziani. I cittadini chiedono il ripristino del bus a chiamata, con corse a orari fissi, come era strutturato prima e come funziona in altre zone, anche meno popolate. C’era un impegno dell’assessore ad incontrare, insieme ad Amt, i cittadini di Gavette. Il servizio odierno costa certamente di meno, ma non è adeguato. Amt così non incentiva il servizio pubblico, ma perde clienti.
Risponde l’assessore Anna Dagnino: l’intervento rientra in un quadro di risparmi. Non si tratta certo di una perdita di introiti. Si parla di 28 passeggeri al giorno. Il Taxibus arriva più in alto rispetto all’autobus, fino all’inizio della mulattiera. A luglio ho incontrato il comitato dei cittadini e ho proposto almeno 5 corse fisse nella giornata. La proposta è stata rifiutata, ma per quanto mi riguarda rimane valida.
A distanza di sette mesi dalla risposta dell’assessore, l’amministrazione non ha ancora provveduto a sistemare la rotatoria nei pressi del Pronto Soccorso di S. Martino. Lo fa notare Franco De Benedictis (Gruppo Misto).
Risponde ancora l’assessore Anna Dagnino: la rotonda è nata come provvisoria e legata alla presenza del cantiere dei posteggi. In seguito si è pensato a renderla permanente. Lo spazio è poco, le dimensioni sono esigue; anche a questo sono dovuti i frequenti danni. Il progetto non è semplice, si sta studiando.
E’ poi la volta di Stefano Balleari (Pdl), che chiede informazioni sulle procedure che si intendono adottare nei confronti di chi ha infranto il nuovo regolamento sulle pubbliche affissioni, in riferimento ai manifesti elettorali sulle primarie esposti in piazza Caricamento, e non solo.
Balleari: vorrei sapere se la regola che prevede la rimozione dei manifesti a spese dei responsabili sia stata applicata anche in questo caso, essendo il Pd parte della maggioranza, o se il partito sia esentato.
Risponde l’assessore Elena Fiorini: la legge prevede la sanzione minima di 200 euro e le spese di rimozione. A seguito di una segnalazione è stata elevata una sanzione, nonostante il manifesto fosse già stato rimosso da ignoti. Non ci sono state altre segnalazioni e un controllo effettuato non ha dato riscontri.
Conclude il question time l’interrogazione di Guido Grillo (Pdl), che chiede notizie sul trasloco della scuola Govi di Quezzi in altra sede.
Grillo: esiste un comitato contro il trasferimento degli alunni. La motivazione è che la zona sarebbe a rischio frana. Ma gli altri edifici, l’ascensore, non sono a rischio?
Rispondono gli assessori Pino Boero e Gianni Crivello.
Crivello: nei prossimi giorni incontreremo la popolazione e i genitori, che non sono tutti contrari al trasferimento. È falso che ci sia un problema strutturale; il problema è fare un lavoro per mettere a regime le acque. La Govi è l’unica scuola che chiuda in allerta 1; ce n’erano altre 3, ma il provvedimento è stato ritirato. Se si è mantenuto su questa struttura è perché il pericolo è reale. Lo spostamento degli alunni è di 50-60 metri.
Boero: i comitati sono 2, uno pro e uno contro lo spostamento. Mettere allievi dei diversi ordini di scuola nello stesso edificio rientra nella logica dell’istituto comprensivo. Non abbiamo l’intenzione né di destinare l’edificio ad altro uso, né di danneggiare in alcun modo i cittadini.
Al primo punto i container nel porto di Pra’, confinanti con la pista ciclabile. Salvatore Caratozzolo (Pd) chiede se sia possibile una diversa collocazione: Pra’ e Palmaro si affacciano sul porto; è una convivenza difficile. I container a causa del maltempo sono precipitati sulla pista, provocando danni. È possibile spostarli?
Risponde l’assessore Emanuele Piazza: sono disponibile a un incontro sul tema con il Municipio e con l’Autorità Portuale, che ha competenza su quei container e che, interpellata da me, ha risposto: l’attività Nuovo Borgo Terminal ha da pochi anni trovato una limitata risposta ai propri bisogni di spazio, non è facile individuare un’altra diversa collocazione sia perché altre aree sono già in concessione ad altri soggetti, sia perché altre aree devono essere liberate da cumuli di terra posti in passato sotto sequestro e le cui procedure di rimozione richiedono tempo e siti adeguati dove portare il materiale. Comunque, per il breve periodo, si stanno mettendo a punto iniziative e provvedimenti volti alla prevenzione del rischio con interventi in caso di allarme che valutino compattezza, tiri, sistemi di contenimento dei container e distanze di sicurezza. Nel frattempo Autorità Portuale sta valutando come sia possibile nel medio periodo individuare altri siti dove ricollocare l’attività
L’interrogazione di Vittoria Musso (Lista Musso) riguarda la prevista assunzione di personale da parte del Comune di Genova.
Musso: i dipendenti del Comune sono passati da 6.118 a 5.690, un numero ancora elevato per una città come Genova. Adesso si assumono 100 dipendenti, personale specializzato e assistenti sociali e si parla di nuovi concorsi. È possibile, invece, assumere gli esuberi della Provincia?
Risponde l’assessore Isabella Lanzone: la normativa prevede proprio questa procedura. La legge prevede però anche che la città metropolitana riduca il personale del 30 per cento. Per le figure di lavoratori di tipo generalista si provvederà, per quanto possibile, in questo senso.
Stefano De Pietro (M5S) chiede informazioni dettagliate sui prodotti che vengono sversati nella sponda sinistra del torrente Varenna, altezza e lato Carmagnani. Cosa è stato fatto, dopo le segnalazioni all’assessorato?
De Pietro: questo 54 segue quello del 31 ottobre. Si avverte un forte odore per una sostanza che esce almeno da tre punti. Il fenomeno continua da 4 mesi. Quali sono i rischi per la salute? Di che sostanza si tratta?
Risponde l’assessore Valeria Garotta: la questione è oggetto di attenzione e monitoraggio da parte degli enti competenti. A fine novembre si è svolto un sopralluogo organizzato dalla Provincia. Si è richiesta documentazione ad Eni e a Carmagnani si è chiesto di programmare insieme alla Provincia una raccolta di campioni. Nei prossimi mesi si svolgeranno controlli. I nostri vigili ambientali hanno osservato un trafilamento di lieve entità di idrocarburi, probabilmente derivanti da un inquinamento del terreno, in quanto Carmagnani non tratta più idrocarburi. La documentazione non è ancora nella disponibilità del Comune, poiché la filiera delle competenze non lo prevede ancora.
Pericoloso avanzamento della paleo frana rama spessa in Val Varenna. A sollevare il problema è Antonio Bruno (Fds).
Bruno: la Val Varenna è un territorio fragile. La paleo frana è iniziata migliaia di anni fa. Il Varenna nelle recenti alluvioni non è uscito dagli argini, ma mi è arrivata segnalazione di movimenti importanti della frana. Un suo distacco causerebbe eventi devastanti nella zona di Pegli. Di certo non siamo gli unici a dover intervenire: serviranno ingenti finanziamenti.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: per un intervento di ingegneria naturalistica si parla di 3 milioni di euro. Appena informati, abbiamo inviato un geologo. L’intervento potrebbe riguardare anche i privati, che sono frontisti.
Claudio Villa (Pd) evidenzia il disservizio del servizio taxi-bus in via delle Gavette.
Villa: da alcuni mesi i cittadini non utilizzano il servizio perché non funziona come dovrebbe, in particolare è di difficile fruizione per gli anziani. I cittadini chiedono il ripristino del bus a chiamata, con corse a orari fissi, come era strutturato prima e come funziona in altre zone, anche meno popolate. C’era un impegno dell’assessore ad incontrare, insieme ad Amt, i cittadini di Gavette. Il servizio odierno costa certamente di meno, ma non è adeguato. Amt così non incentiva il servizio pubblico, ma perde clienti.
Risponde l’assessore Anna Dagnino: l’intervento rientra in un quadro di risparmi. Non si tratta certo di una perdita di introiti. Si parla di 28 passeggeri al giorno. Il Taxibus arriva più in alto rispetto all’autobus, fino all’inizio della mulattiera. A luglio ho incontrato il comitato dei cittadini e ho proposto almeno 5 corse fisse nella giornata. La proposta è stata rifiutata, ma per quanto mi riguarda rimane valida.
A distanza di sette mesi dalla risposta dell’assessore, l’amministrazione non ha ancora provveduto a sistemare la rotatoria nei pressi del Pronto Soccorso di S. Martino. Lo fa notare Franco De Benedictis (Gruppo Misto).
Risponde ancora l’assessore Anna Dagnino: la rotonda è nata come provvisoria e legata alla presenza del cantiere dei posteggi. In seguito si è pensato a renderla permanente. Lo spazio è poco, le dimensioni sono esigue; anche a questo sono dovuti i frequenti danni. Il progetto non è semplice, si sta studiando.
E’ poi la volta di Stefano Balleari (Pdl), che chiede informazioni sulle procedure che si intendono adottare nei confronti di chi ha infranto il nuovo regolamento sulle pubbliche affissioni, in riferimento ai manifesti elettorali sulle primarie esposti in piazza Caricamento, e non solo.
Balleari: vorrei sapere se la regola che prevede la rimozione dei manifesti a spese dei responsabili sia stata applicata anche in questo caso, essendo il Pd parte della maggioranza, o se il partito sia esentato.
Risponde l’assessore Elena Fiorini: la legge prevede la sanzione minima di 200 euro e le spese di rimozione. A seguito di una segnalazione è stata elevata una sanzione, nonostante il manifesto fosse già stato rimosso da ignoti. Non ci sono state altre segnalazioni e un controllo effettuato non ha dato riscontri.
Conclude il question time l’interrogazione di Guido Grillo (Pdl), che chiede notizie sul trasloco della scuola Govi di Quezzi in altra sede.
Grillo: esiste un comitato contro il trasferimento degli alunni. La motivazione è che la zona sarebbe a rischio frana. Ma gli altri edifici, l’ascensore, non sono a rischio?
Rispondono gli assessori Pino Boero e Gianni Crivello.
Crivello: nei prossimi giorni incontreremo la popolazione e i genitori, che non sono tutti contrari al trasferimento. È falso che ci sia un problema strutturale; il problema è fare un lavoro per mettere a regime le acque. La Govi è l’unica scuola che chiuda in allerta 1; ce n’erano altre 3, ma il provvedimento è stato ritirato. Se si è mantenuto su questa struttura è perché il pericolo è reale. Lo spostamento degli alunni è di 50-60 metri.
Boero: i comitati sono 2, uno pro e uno contro lo spostamento. Mettere allievi dei diversi ordini di scuola nello stesso edificio rientra nella logica dell’istituto comprensivo. Non abbiamo l’intenzione né di destinare l’edificio ad altro uso, né di danneggiare in alcun modo i cittadini.