Consiglio Comunale
seduta del 17 marzo

Ricollocazione dei depositi chimici di Multedo: salvaguardare il carattere portuale e industriale della città affinché non si perdano prospettive di sviluppo e altra occupazione. Approvata la delibera per la realizzazione del cimitero per animali d'affezione. Questi i temi di maggior rilievo affrontati oggi in Aula Rossa. Si è discusso anche di appalti Amiu, degrado urbano e riapertura del Diurno di piazza De Ferrari

Palazzo Tursi
La seduta inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.

Claudio Villa (Pd) e Luciovalerio Padovani (Lista Doria) chiedono quali siano i tempi di riapertura del diurno di piazza De Ferrari e quali i costi sostenuti nel 2014.
Villa: ogni giorno circa 130 persone utilizzano il diurno per una doccia e per stare un po’ al caldo. Recentemente, l’assessore lo ha definito un presidio essenziale per l’assistenza alle persone prive di mezzi. Questi cittadini si presentano ogni giorno davanti al diurno, ma da un mese lo trovano chiuso.
Sullo stesso argomento Stefano De Pietro (M5S) chiede se, in attesa del completamento dei lavori di messa in sicurezza del diurno, sia possibile aprire, urgentemente e temporaneamente, uno stabilimento balneare comunale (per esempio San Nazaro), in modo da consentire alle persone registrate presso il diurno di poter usufruire di doccia e servizi igienici Padovani: l’igiene personale è un bisogno primario. Non si può lasciare queste persone senza un servizio. Quali  sono i tempi per risolvere l’emergenza? Abbiamo soluzioni alternative? I giornali parlano dei costi del servizio: personalmente ritengo che un servizio del genere possa essere trattato come un problema di bilancio, ma chiedo ugualmente quali siano i costi.
Rispondono gli assessori Emanuela Fracassi: c’è un problema di sicurezza per quanto riguarda una botola, l’aerazione e un’uscita di sicurezza, quest’ultimo problema è in comune con il Carlo Felice. Attualmente il diurno costa circa 278 mila euro; per metà sono costi di personale, il resto sono consumi, al di fuori di ogni risparmio energetico. Risparmiare richiede un intervento serio, che è allo studio. La spesa prevista, di circa 15 mila euro, potrebbe non portare a una soluzione. L’uscita di sicurezza, infatti, è di complessa realizzazione. Trovandosi su una scala, non potrebbe essere aperta a spinta e richiederebbe personale per la sua gestione. Stiamo facendo una ricerca sui diurni nei quartieri. I bagni comunali hanno l’acqua calda ma i locali non sono riscaldati; faremo un sopralluogo. Le soluzioni più a breve termine sono l’interessamento del terzo settore o l’uso dei bagni comunali.
e Valeria Garotta: in questi giorni stiamo valutando la soluzione dei bagni. Tecnicamente non è certo semplice anche se Bagni Marina è disponibile, purché le utenze siano coperte dal Comune.



Gian Piero Pastorino (Sel) solleva il problema del mancato pagamento del salario arretrato ai lavoratori di Giglio, società in subappalto a Switch per la raccolta differenziata. Pastorino: Amiu appalta su quasi tutto il territorio alla società Switch, che subappalte alla coop sociale Giglio. Da mesi i lavoratori non hanno lo stipendio, ma solo pagamenti a singhiozzo. Ancora non è stato pagato il mese di febbraio. Il Comune dovrebbe revocare l’appalto e cercare un’impresa più corretta.
Risponde l’assessore Valeria Garotta: Switch afferma che Amiu non sia al passo con i pagamenti. Ciò non è vero se si esclude un arretrato, attualmente non pagabile perché le fatture non sono ancora collaudate, di circa 100 mila euro. Il problema in questi giorni sembra risolto.

Circolo di Mura delle Cappuccine in stato di completo abbandono e degrado. Lo dice Stefano Anzalone (Gruppo Misto). Anzalone: la bocciofila da alcuni anni è in stato di abbandono. Recentemente le forze dell’ordine hanno effettuato uno sgombero perché i locali erano diventati un dormitorio abusivo. L’associazione che l’ha in gestione da anni non fa manutenzioni.
Risponde l’assessore Emanuele Piazza:  è un impianto di interesse municipale. Attendiamo una relazione dai tecnici. Certamente il degrado è consistente; bisogna comprendere le ragioni della società sportiva, poi decidere come intervenire, se con lavori di ripristino o con la deroga della concessione.

Lilli Lauro (Pdl) pone l’accento su un pericoloso cumulo di detriti al Campasso. Lauro: c’è un mucchio di smarino sotto il ponte Morandi. I camion, non coperti, hanno cominciato ad ammassare il materiale nottetempo, in coincidenza con l’apertura dei lavori di un tunnel ferroviario. Chi li ha autorizzati e fino a quando? È stata fatta l’analisi chimica del materiale? Siamo certi che non sia nocivo? C’è dell’amianto?
Risponde il vicesindaco Stefano Bernini:  sono autorizzati dalla Regione, è materiale che viene dalla galleria che deve collegare il ponente genovese con il centro, nel nuovo sistema ferroviario. Le procedute sono state seguite, non c’è presenza di amianto. Il nuovo piano mantiene in quell’area la destinazione ferroviaria. Lo smarino sarà utilizzato in quell’area come materiale da costruzione. Pretenderò che, secondo le norme, i camion siano coperti.

Vittoria Musso (Lista Musso) chiede quale sarà il futuro dell’ex facoltà di Economia e Commercio di via Bertani. V. Musso: dopo l’occupazione abusiva da parte del Buridda, sono state indette varie gare. In un caso un acquirente avrebbe pagato più del richiesto se lo stabile fosse stato libero. Ultimamente si sente dire della destinazione dello stabile a residenze per universitari. Nel caso, dove si troverebbero i soldi? Si pensa sempre di vendere lo stabile?
Risponde l’assessore Emanuele Piazza: le varie gare indette, sono andate deserte anche dopo lo sgombero dell’immobile e anche dopo l’ultimo abbattimento. La legge consente, a questo punto, di vendere a trattativa privata partendo dall’ultimo prezzo. L’assessorato, in generale, sta lavorando per la valorizzazione degli immobili di proprietà comunale.
Sviluppo Genova sta valutando la possibilità di destinare lo stabile ad alloggi per studenti.

Paolo Gozzi (Pd) chiede quale sia la situazione dell’impianto sportivo Nico Sapio di Multedo. Gozzi: ci sono novità rilevanti sulla questione, visto che ha partecipato a un’assemblea pubblica sul tema?
Risponde l’assessore Pino Boero:  sono state presentate varie proposte di trasformazione radicale dell’impianto, tra cui la trasformazione in palestra e in spazio per idroterapia, con diverse opzioni per i finanziamenti. L’amministrazione è disponibile a riferire dettagliatamente in commissione.

Si discute poi un articolo 55, che riguarda l’eventuale trasferimento del Petrolchimico

Stefano Anzalone (Gruppo Misto): da molti anni Sampierdarena e San Teodoro portano avanti una battaglia per togliere la centrale a carbone dal porto, che verrà dismessa nel 2017. L’ipotesi emersa è quella di collocare il Petrolchimico, attualmente a Multedo, nelle aree che verranno liberate dalla centrale Enel. Non riteniamo che il problema vada spostato da un quartiere all’altro, quindi vogliamo chiedere di affrontare la discussione in commissione consiliare, invitando anche il presidente dell’Autorità Portuale.

Gian Piero Pastorino (Sel): questo tema non deve dividere la città. Le strutture del Petrolchimico devono essere insediate nelle aree portuali. Mettere il Petrolchimico a Sampierdarena non è una scelta condivisa dai cittadini ed è anche pericoloso per la navigazione. Chiedo al Comune di farsi promotore con l’Authority, affinchè si trovi una soluzione compatibile, all’interno delle aree portuali.

Antonio Bruno (FdS): è un film già visto. Trent’anni fa, un incidente alla Carmagnani portò all’ipotesi di spostare il Petrolchimico ai Magazzini del Cotone. La città si oppose e non se ne fece nulla. Si sarebbe potuto realizzare un grande progetto di riconversione che non fu attuato. Ora rimane la contrapposizione tra i quartieri, bisognerebbe trovare una soluzione che non appesantisse i territori, ma li liberasse dalle servitù.

Simone Farello (Pd): il Puc, recentemente approvato dal consiglio comunale, stabilisce che certe attività non possano più essere collocate nell’abitato ma solo in ambito portuale. A questo punto occorre riferirsi al piano regolatore portuale, che il consiglio comunale deve approvare. Dovremo discutere sulla risistemazione del porto di Voltri, sul posizionamento della nuova diga di ponente e sulla ricollocazione delle aree petrolchimiche. Sono state individuate le aree di Sampierdarena e quelle di Fondega Sud. Sarebbe il caso di condividere la decisione col territorio. Oggi  dobbiamo analizzare il piano regolatore portuale e prendere una decisione.

Edoardo Rixi (Lega Nord): vorrei che Autorità Portuale ritirasse ogni tipo di progetto, almeno  fino a quando non sarà finito il periodo elettorale. Il Petrolchimico va spostato da Multedo, ma Sampierdarena non può avere anche questa servitù, anche perché occorre decidere se  vogliamo creare un porto sul modello del ‘900 o in linea con le attuali esigenze. Il problema della città si risolve se si allontana il Petrolchimico dall’abitato; non è il momento di parlarne ora, che siamo in campagna elettorale e il presidente dell’Autorità Portuale è marito della candidata a presidente della Regione.

Lilli Lauro (Pdl): sostengo i cittadini di Sampierdarena, come ho sostenuto quelli di Multedo. Il piano regolatore portuale non è completo e, strategicamente, la sinistra fa promesse elettorali, salvo fare poi fare ciò che vuole. Siamo contrarissimi al Petrolchimico, vogliamo chiarezza. Speriamo che il 25 marzo, in commissione consiliare, Merlo ci dica qualcosa di preciso e che non rimanga tutto sospeso, a causa di una guerra interna della sinistra.

Paolo Putti (M5S): il prossimo martedì, a Palazzo San Giorgio, ci sarà un convegno sui porti ed è previsto un intervento del sindaco. La capacità di rispondere alle problematiche di oggi, richiede onestà intellettuale. Non possiamo ora comunicare ciò che si è detto in questi giorni  ai cittadini di Sampierdarena: vi togliamo la centrale Enel e vi mettiamo il Petrolchimico. E tutto ciò per le diatribe interne di un partito.

Risponde il vicesindaco Stefano Bernini: premetto che parlare di Petrolchimico, in questo caso, non significa parlare di emissioni nocive ma di questioni legate ai depositi costieri di materiali chimici. Mentre per la parte petrolifera non abbiamo movimenti tali da pensare ad investimenti di grande consistenza, stiamo seguendo la realizzazione al largo di un’isola galleggiante, con il ribaltamento a mare di Fincantieri e il rifacimento delle vecchie conduttore attualmente in via Bressanone e in via Merano. Non è stato ancora approvato il progetto preliminare; a fine mese avremo il testo del piano regolatore portuale e dovremo fare una discussione sulle ipotesi possibili. Le operazioni di trasbordo di materiale chimico devono essere fatte in condizioni di sicurezza, all’interno di una darsena dove non passano altre navi, in quel momento. Fondamentale la questione sicurezza, e teniamo presente anche ciò che riguarda il trasporto: Carmagnani trasporta su rotaie, quindi il sito dei depositi deve essere collegato alla linea ferroviaria, anche per liberare la città dal trasporto su gomma. Per la parte urbanistica, nel piano che abbiamo approvato, c’è un ragionamento sulla Lanterna e il suo collegamento col Porto Antico. Infine, una valutazione economica: dobbiamo fare in modo che ci sia un’assicurazione di lavoro stabile e serio nel porto di Genova. Tutti elementi
da tenere in considerazione, per fare una scelta non legata all’emozione ma al calcolo degli scenari che vogliamo avere nella nostra città.

Intervenendo a conclusione del dibattito, il sindaco Marco Doria ha esposto le linee di intervento dell’amministrazione comunale riaffermando la volontà di  salvaguardare il carattere portuale e industriale della città affinché non si perdano prospettive di sviluppo e altra occupazione. In questo contesto - ha ricordato Doria -  il consiglio comunale aveva chiaramente indicato, da molto tempo,  la necessità che i depositi petrolchimici di Multedo trovassero una diversa collocazione in ambito portuale liberando gli attuali siti che sono posti  a pochi metri dalle case. Questa stessa scelta  ha trovato conferma  nel  Piano urbanistico comunale. Allo  stesso modo, “abbiamo  ottenuto la chiusura della centrale a carbone” in zona Lanterna, un impianto fonte di emissioni e polveri.
Il piano regolatore del porto dovrà individuare le aree in ambito portuale che possono accogliere i depositi da trasferire. Il sindaco ha osservato che si tratta di depositi  di stoccaggio costiero, come ne esistono in tanti altri porti e come è logico esistano  in presenza di attracchi di navi petrolifere.  Non si tratta di lavorazione o raffineria di prodotti petrolchimici.  Dovranno  essere  rispettate rigorosamente le norme di sicurezza, come d’altra parte si deve fare per tutte le movimentazioni dello scalo, dalle rinfuse ai container. La scelta del sito dovrà essere compiuta sulla base di dati oggettivi che accertino la compatibilità ambientale e la sicurezza.


Si passa quindi alla discussione dell’ordine del giorno, che comprende due delibere di giunta:

- Adozione del regolamento comunale sui “giardini della memoria” per animali d’affezione,
che viene approvata con 33 voti a favore e 1 contrario (Gozzi, Pd). Viene anche concessa l’immediata eseguibilità, con voto unanime.

- Abrogazione di civici regolamenti (tagliaregolamenti). La delibera viene approvata all’unanimità, con 33 voti favorevoli



una delibera di consiglio:

- Modifica della composizione della commissione consiliare - 1° Affari Istituzionali e Generali limitatamente al gruppo consiliare “Lista Doria”.
Approvazione all’unanimità, con 33 voti a favore ed immediata eseguibilità accordata unanimemente

e due mozioni:

Progetti utilizzo immobile comunale viale Bracelli, presentata da Guido Grillo (Pdl), che impegna sindaco e giunta a riferire sui progetti di utilizzo o alienazione dell’immobile, previa audizione dei cittadini che risiedono in prossimità di quest’ultimo.
Approvata all’unanimità, con 28 voti a favore

Stato di abbandono "Casa del Soldato", presentata da Edoardo Rixi (Lega Nord), che impegna il sindaco a segnalare allo Stato la condizione di abbandono di questa struttura, suggerendo che la stessa sia inserita nell’ambito della “razionalizzazione degli immobili statali” e posta in vendita oppure sia adeguatamente riqualificata.
Anche questa mozione viene approvata, con 24 voti favorevoli e 1 astenuto (Putti, M5S).


Il consiglio comunale si conclude alle ore  17.11. 
17 marzo 2015
Ultimo aggiornamento: 17/03/2015
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