Consiglio Comunale
seduta del 24 febbraio

Il vicesindaco Stefano Bernini presenta il nuovo Puc che disegna la futura città per almeno un decennio a consumo suolo zero. Doria: il Puc ha il compito di consentire, non di bloccare, corretti processi di trasformazione. Ristorante Marinella di Nervi, i ciliegi di Palazzo Albini, le gare di appalto delle Partecipate e Uber gli altri temi in discussione

palazzo tursi
Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.

Al primo punto l’interrogazione di Mario Baroni (Gruppo Misto), che chiede quali iniziative verranno adottate per risolvere tempestivamente il problema dell’edificio Marinella di Nervi.
Risponde l’assessore Valeria Garotta: Marinella appartiene al Demanio Marittimo, al quale ho chiesto di consentire una gara con particolari condizioni, allungando al massimo il periodo di concessione e prevedendo lo scorporo delle spese. A fronte di un parere favorevole del demanio regionale, quello nazionale ha dato parere contrario. Abbiamo perciò concordato con l’agenzia regionale le condizioni possibili più favorevoli. C’è stata solo un’offerta, che sarà valutata. Se non dovesse andare bene, solleciteremo il Demanio Nazionale perché venga incontro alle nostre esigenze.

Ennesimo declassamento dell’aeroporto della nostra città. A sollevare il problema è Stefano Balleari (Pdl).
Risponde l’assessore Emanuele Piazza: il Comune non è azionista dell’aeroporto. Il piano nazionale degli aeroporti è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, poi sarà esaminato dal Parlamento. C’è ancora spazio di manovra. Sono stati fissati parametri. Come amministrazione porremo il problema della necessità che l’aeroporto rientri nel network europeo, in virtù dell’importanza del collegamento con il porto. È importante iniziare la risalita, portando Genova almeno a una posizione leader nell’ambito degli scali nazionali.

Stefano De Pietro (M5S) chiede alla giunta di relazionare in merito alla notizia riportata sui giornali della sostituzione degli alberi di ciliegio del giardino storico di Tursi con cespugli di mirto o altre alberature.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: l’operazione rientra nel progetto Musei e giardini di Strada Nuova, all’interno dei Por. È un progetto datato, al cui interno c’è l’operazione sul giardino della buvette. Nella relazione allegata alla documentazione, un agronomo progettista parla di ciliegi morti e altri alla fine del ciclo vegetativo. C’è il problema del sottosuolo, non adatto a queste piante. Inizialmente si è pensato a siepi di tipo bosso, poi al mirto, ritenuti idonei per questioni paesaggistiche. Abbiamo effettuato questa mattina un nuovo sopralluogo con la soprintendenza. È confermata la validità del progetto; la soprintendenza ha consigliato tuttavia una sospensione del progetto, per il tempo di un approfondimento presso l’archivio Albini per valutare l’importanza della scelta dei ciliegi nello sviluppo storico del progetto. Si tenga conto che c’è anche il rischio della caduta di alcune piante.

Enrico Musso (Lista Musso) chiede chiarimenti sulle modalità di assegnazione dei lavori e di scelta dei fornitori nelle aziende del Comune di Genova, in relazione all’esito di indagini e atti giudiziari in corso
Risponde l’assessore Francesco Miceli: i fatti che emergono sono molto gravi, la giunta non ne è informata se non per quanto appare sui giornali, anche perché sono in corso indagini. Questi fatti sono precedenti all’attivazione della stazione unica appaltante. A eccezione di Porto Antico, che in seguito a sentenze del Consiglio di Stato è un caso a sé, tutte le aziende aderiscono alla stazione. Nel 2014 ben 22 gare sono state effettuate dalla stazione per conto di Amiu. Amiu ha affidato tutte le gare al di sopra di 100.000 euro, anziché 150.000 come previsto dalla convenzione. Non è un caso che dopo il caso Grondona l’azienda sia così attenta. Le procedure seguono le normative. Non individuerei responsabilità dell’amministrazione nel caso di reati penali commessi da altri. Tutte le società che fanno capo al Comune seguono le normative sugli appalti.

Paolo Repetto (Udc) chiede di essere aggiornato sulla situazione dell’ascensore di borgo incrociati.
Risponde l’assessore Anna Dagnino: molto importante nella nostra città la mobilità verticale. Sono impianti che adottano tecnologie sofisticate e richiedono manutenzioni periodiche. L’intervento richiesto per riparare l’ascensore in questione è molto importante, perché i danni sono molto gravi. La spesa è elevata e si sta procedendo con una gara. L’intento è di intervenire anche perché si evitino, per il futuro, ulteriori allagamenti.

Conclude il question time Lilli Lauro (Pdl), che solleva il problema della situazione tassisti a Genova.
Risponde l’assessore Anna Dagnino: fin da subito abbiamo concertato con l’assessore Fiorini le azioni da intraprendere. I tassisti apprezzano molto le azioni del Comune di Genova, che sono state prese a modello dagli altri comuni. Abbiamo interpellato la Regione per una migliore regolamentazione. Anche il Ministero è stato sollecitato in tal senso. Riferirò a Fiorini della sua proposta di aumentare il numero delle squadre dei vigili.

Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che prevede:

delibera di Giunta:
Approvazione di documento contenente determinazioni in merito ai pareri ed osservazioni pervenute, ai sensi dell’articolo 40, Comma 1, lettera a) della legge Regione Liguria n. 36/1997 e successive modifiche o integrazioni.
Approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni ed adozione del progetto definitivo di Piano Urbanistico Comunale.

Il vice sindaco Stefano Bernini illustra il documento: per l’approvazione del nuovo Puc abbiamo dei tempi da rispettare, perché a dicembre scade la salvaguardia. Abbiamo ricevuto oltre 800 osservazioni e, d’accordo con il Consiglio, abbiamo iniziato una discussione su temi specifici, tenendo conto delle osservazioni. Il motivo della discussione approfondita e dell’ascolto è nella ricerca della massima condivisione. Anche come Consiglio abbiamo dedicato molto tempo alla discussione sul Puc. Grande è stato anche l’impegno degli uffici comunali, che ringrazio. Mi è molto piaciuta la passione che abbiamo riscontrato in chi ha lavorato sul piano urbanistico. Il piano urbanistico è uno strumento importante, che disegna la futura città per almeno un decennio. Dal Puc emerge un’idea di città condivisa. E’ uno strumento generale che non deve entrare nel dettaglio, ma offrire un quadro di coerenza per indirizzare i progetti pubblici e privati.  Si è sviluppato  un confronto coni vari enti sul territorio, come per esempio l’autorità portuale, al fine di evitare che le posizioni di ciascuno fossero rivolte soltanto alla tutela dell’interesse parziale, ma fossero, al contrario, coerenti con l’idea generale.  Nella presentazione del Puc abbiamo scelto di rappresentare anche graficamente (linea verde, linea blu, linea rossa) la struttura della nostra città tra monti e mare. Tra i principi seguiti nella redazione del Piano c’è la  ricerca di fare di Genova una città  “ smart”, ma anche smile, cioè attraente per chi ci vive, ci lavoro o viene a  visitarla.  Il Consiglio Comunale ora deve contro dedurre alle osservazioni ricevute. È un impegno complesso e gravoso, come dimostra  la mole di materiale che è stata consegnata. Per confermare una scelta di trasparenza  nel sito del Comune, a disposizione di tutti i cittadini,  è presente tutto il materiale necessario per conoscere il Piano. Trasparenza e pubblicità degli atti sono condizione necessaria per evitare  che le opportunità offerte dal Puc siano indirizzate verso l’interesse privato anziché il bene comune. Principio fondamentale del nuovo Puc è quello del consumo zero di suolo. Si parla dell’importanza di questo principio nella legge toscana,   il nostro Piano è la declinazione dello stesso su un territorio  specifico.  Abbiamo dedicato molta attenzione alla difesa del suolo, alla capacità di resilienza della città, agli eventi climatici. Proprio dalle modificazioni del clima e dall’influenza del clima e dal fenomeno sulla città è partito lo studio dei principi ambientali del Puc. Abbiamo prodotto un insieme di regole per chi voglia operare sul territorio. Per esempio ogni intervento che riguardi la permeabilità del suolo non deve limitarsi all’invarianza, ma deve essere anche migliorativo.   Uno strumento di grande interesse è quello del livello paesistico puntuale. Non solo sono individuate le zone di particolare interesse, ma anche i percorsi storici che sono individuabili in città, percorsi che dovranno essere possibilmente valorizzati, resi più belli. Abbiamo individuato percorsi panoramici, ma anche il paesaggio agricolo, i parchi privati, i borghi agrari sulle colline come elemento importante del nostro territorio. Almeno negli ultimi tempi Genova, diversamente da altre città, non ha abusato del proprio suolo. Attualmente 17.000 ettari, il 72% del territorio comunale, sono area verde. Solo i restanti 6.000 ettari costituiscono la città urbanizzata.  Per alcuni territori come quello di Vesima, si è scelto il vincolo all’uso agricolo da parte di operatori professionali. Per eventuali future variazioni di questa norma si potrà ricorrere allo strumento del SOI, dove la proposta della proprietà immobiliare dovrà confrontarsi con l’interesse collettivo rappresentato dal Consiglio Comunale.   Un ruolo importante nella trasformazione della città hanno i distretti che abbiamo inserito in un sistema urbano più ampi, perché gli interventi siano frutto di un dialogo con la città circostante. I  distretti rimandano a un cambiamento della struttura economica della città. Alla necessità di aumentare in futuro il trasporto di merci su rotaia rispetto a quello su gomma, risponde l’attenzione accordata ad opere infrastrutturali come il Terzo Valico. Abbiamo accolto le osservazioni che ci richiamavano all’esigenza di preservare la destinazione di più parti del territorio ad attività produttive limitando  le aree destinate alla grande distribuzione.
Un’attenzione particolare è rivolta al sostegno delle attività di ricerca e sviluppo.    Una questione importante è quella del gioco d’azzardo per cui abbiamo individuato criteri urbanistici che evitino la proliferazione incontrollata in aree sensibili della città.  Gli interventi infrastrutturali che hanno avuto come prima opera terminata la strada  a mare nel ponente, consentiranno, quando completati, migliori collegamenti  tra Ponente, Levante e Valpolcevera. Il trasferimento del traffico pesante fuori dai centri abitati è un elemento oggettivo di riqualificazione del territorio.  Procede la progettazione e la ricerca di finanziamenti per la metropolitana di superficie. Nel Puc ci sono non solo progetti per percorsi su gomma o rotaia, ma si ipotizza anche un miglioramento dei percorsi pedonali sulla costa.   Per consentire una migliore valutazione delle norme speciali adottate nei cicli amministrativi precedenti, sono state riunite in un’apposita sezione.  Con l’approvazione del Puc non termina il lavoro di progettazione della città, ma si pongono le condizioni per il futuro impegno degli uffici comunali, degli operatori economici e dei cittadini. C’è un salto di qualità rispetto ai piani precedenti: non solo la città non abuserà del suolo, ma si prevede un miglioramento della qualità della vita.

Interviene poi il sindaco Marco Doria: ho deciso di aggiungere poche parole all’intervento ampio e appassionato di Stefano Bernini, per sottolineare l’importanza del momento della votazione di un piano urbanistico. Vedo il piano come un percorso, una visione, uno strumento. Il percorso è nel grandissimo lavoro svolto, per cui ringrazio di cuore gli uffici del Comune e il consiglio per la discussione serrata e mai finta che ha accompagnato ogni momento dell’elaborazione. La giunta, pur talvolta non condividendo, ha considerato con serietà e attenzione ogni osservazione che è stata fatta. Ricordo inoltre che il percorso è iniziato con la giunta precedente. Dell’opera di quella amministrazione rimane traccia nel futuro della città, così come resterà traccia della nostra opera. È una visione perché partendo dalla fotografia di una città fragile e bellissima, che non è solo un paesaggio trasformato dall’uomo, ma è il luogo dove vivono e lavorano circa 600 mila persone. Questa mattina, in una discussione con gli studenti del Calasanzio, i temi emersi erano l’alluvione e il lavoro. Quando parliamo di Puc parliamo di ambiente ma anche di lavoro, di una città che cambia e si trasforma. Il Puc ha il compito di consentire, non di bloccare, corretti processi di trasformazione. Le idee forza ereditate dall’amministrazione precedente rimangono: costruire sul costruito, la linea verde. Al tempo stesso prevediamo interventi di trasformazione di questa città, certi che l’immobilismo sia antistorico. In quest’aula dobbiamo completare il percorso nei termini, dando il tempo agli uffici di completare le procedure necessarie entro dicembre. Il Puc dà regole chiare per gli interventi: in questo senso è lo strumento per realizzare progetti economicamente sostenibili. È uno strumento dinamico, che ci consentirà di continuare a lavorare.

Si discutono poi tre mozioni:

Pulizia ambiente urbano e contrasto degrado centro storico, presentata da Enrico Musso, Vittoria Musso e Pietro Salemi per segnalare la priorità di interventi nel centro antico per ristabilirne il decoro e la vivibilità. Propone un emendamento che, a metà mandato, prevede la stesura di un vero piano per il recupero del centro storico.
Approvata all’unanimità, con 32 voti favorevoli.

Demolizione Ponte Carrega, presentata da Francesco De Benedictis: Se il settecentesco ponte Carrega è un bene storico, non dovrebbe essere demolito
Approvata all’unanimità, con 28 voti a favore.

Prospettiva riapertura sottopassi alluvionati, presentata da Guido Grillo, che viene respinta: 5 SI’ (Pdl, Lega, Baroni G. Misto), 16 NO (maggioranza), 8 astenuti (M5S, L. Musso, Mazzei G. Misto).


Il consiglio comunale si conclude alle ore 17.

25 febbraio 2015
Ultimo aggiornamento: 25/02/2015
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