Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
Si inizia con il trasferimento del polo petrolchimico all’interno del porto, sotto la Lanterna. A proporre l’argomento sono Antonio Bruno (Fds), Monica Russo (Pd), Gian Piero Pastorino (Sel), Clizia Nicolella e Pier Claudio Brasesco (entrambi Lista Doria).
Bruno: diversificate le reazioni dei quartieri al progetto: favorevole Multedo, contrari i territori alle spalle della Lanterna. Occorrono studi epidemiologici seri, dato che la valutazione di impatto ambientale risale a vent’anni fa e, quindi, ha scarso valore. Russo: chiedo chiarimenti sulle intenzioni di chi gestirà l’impianto. Pastorino: il petrolchimico è da molti anni incompatibile con la città. Sostituire un petrolchimico alla centrale a carbone, estremamente nociva, è pura follia. Possibile che in trent’anni non si sia trovata una collocazione idonea per il petrolchimico? Nicolella: impensabile che la progettazione di aree sia competenza solo di chi ne ha l’uso, che sia in contrasto con i progetti sulla città. Sampierdarena ha avuto per molti anni varie servitù, oltre a quella della centrale a carbone. Petrolchimico sotto la Lanterna è un controsenso: la Lanterna è un simbolo per la città, Sampierdarena ha iniziato un percorso di riqualificazione. Brasesco: in che modo il Comune intende interagire con l’autorità portuale? Grillo: quali sono le destinazioni delle aree demaniali attigue al porto?
Risponde il vicesindaco Stefano Bernini: la pianificazione portuale, oggi, non esiste. Non è possibile perciò discuterla. Il porto petroli esiste già a Multedo; attraverso la pipe line comunica con l’entroterra. Bisogna decidere che il porto di Genova non abbia più la funzione di porto petroli. Attualmente è il secondo scalo del Mediterraneo per questa merce. Le aziende interessate hanno interessato il Municipio. Ne è nato un dibattito acceso. Il Comune non ha la competenza di decidere in merito; può solo facilitare la discussione e la comprensione. Il progetto è più complesso; prevede anche una cementiera (stoccaggio del cementi in attesa del trasferimento oltre Appennino). È previsto che un impianto del genere sia collocato presso una darsena protetta. Possono però essere esaminate altre soluzioni. Il problema è che l’autorità portuale non ha un progetto comprensivo. Bisogna che il presidente dell’autorità portuale si assuma la responsabilità del dialogo con la città. L’argomento riguarda la città solo per la vicinanza e per l’eventuale pericolosità, che può essere attenuata solo dalle nuove tecnologie; per il resto si tratta di traffici portuali. È necessario il dialogo, mantenendo le rispettive competenze.
Stefano De Pietro (M5S) chiede invece notizie sulla procedura aperta per l’affidamento in concessione dei servizi di assistenza alla visita e controllo nelle strutture museali: siamo stati contattati da lavoratori di cooperative sociali incaricati di guardianaggio e di assistenza ai visitatori nei musei. Secondo loro, la gara promossa dal Comune per l’affidamento del servizio non contiene la clausola di salvaguardia che garantirebbe ai lavoratori di mantenere il posto, nell’interesse non solo dei lavoratori, ma del sistema museale stesso. Chiedo dati sulla questione e chiarimenti sul destino dei lavoratori.
Risponde l’assessore Carla Sibilla: i bandi che sono usciti riportano, se possibile ampliando, lo spirito della delibera del 2001 che prevedeva l’ampliamento delle opportunità di lavoro per le categorie in difficoltà. Per le coop di tipo B non ci sono problemi; per gli altri tipi di organizzazioni non sono previste clausole analoghe. Abbiamo richiesto un 20% di impegno sociale per l’inserimento di determinate categorie di lavoratori. Ciò non è previsto dalla legge; è un’iniziativa del Comune.
Chiude il question time la protesta degli ambulanti liguri per la presenza di mercati provenienti da altre regioni. Ne parlano Guido Grillo (Pdl), Alberto Villa (Pd), Paolo Repetto (Udc), Gianpaolo Malatesta (Pd).
Vista la presenza in Sala Rossa di un nutrito gruppo di lavoratori ambulanti, il presidente Giorgio Guerello concede la parola anche ai capigruppo o, in alternativa, ad altri consiglieri.
Grillo: tra i problemi dell’ambulantato, ci sono i mercatini che nella zona del porto antico e della marina di Sestri sono periodicamente organizzati da organizzazioni di altre regioni. Chiede che una commissione incontri i rappresentanti delle organizzazioni degli ambulanti. Villa: è necessario chiarire come si pensi di andare avanti. Anche gli operatori genovesi hanno proposto iniziative analoghe, ma non hanno avuto risposte positive. Pandolfo: il tessuto economico della città comprende anche le attività degli ambulanti. È necessario tenerne conto. Illustra i casi di piazza Palermo e di via Tortosa. Con quali criteri si destina lo spazio ai mercati? Repetto: i mercati rionali sono un’attività economica fiorente, messa in sofferenza dal maltempo di questi mesi. I nostri ambulanti temono la concorrenza dei forestieri. Propone che si consenta ai locali di aprire mercati domenicali e che nel contempo si limiti l’accesso dei forestieri. Malatesta: la programmazione è vitale per il commercio. Necessario distinguere tra promozione turistica e mere attività commerciali.
Vassallo: questi imprenditori tutte le mattine si mettono in gioco. Hanno bisogno di un interlocutore serio che dica loro che cosa si possa o non si possa fare. Questi lavoratori hanno il diritto di operare su tutto il territorio nazionale, ma il Comune ha maggiori doveri verso chi paga le tasse sul nostro territorio. Il Comune non ha competenza sulle aree demaniali o portuali, però è il maggiore azionista di Porto Antico. Il Comune può dare indicazioni cogenti. Richiamo il sindaco a questo dovere. Lauro: voglio parole vere e chiedo l’impegno del sindaco, perché le promesse non bastano più. Rixi: questa categoria perde reddito ogni anno da 10 anni. Si privilegiano altre priorità e non si provvede al contrasto al commercio illegale. Quest’anno hanno chiuso 628 esercizi commerciali.
Risponde l’assessore Francesco Oddone: lieto dell’occasione per fornire chiarimenti su un comparto in sofferenza, come del resto l’economia dell’intera città. Necessario un aumento delle occasioni di commercio, che faccia da traino anche al turismo. Il Comune, che ha già ridotto la tariffa dell’occupazione di suolo pubblico del 5%, non ha competenza sulle aree di cui si parla; l’autorità competente ha già provveduto a dare permessi in conformità alle normative vigenti. Il Comune è intervenuto su Porto Antico perché iniziative già previste fossero sostituite da altre che vedessero la partecipazione di ambulanti genovesi. L’impegno, assunto da Porto Antico a dicembre, è stato subito ritrattato. Solo adesso, in marzo, si è tornati ad accordarsi in merito.
Il sindaco Marco Doria è intervenuto ribadendo la titolarità dell’assessore Francesco Oddone di esprimersi, nel merito, per conto di tutta la giunta. Ha poi precisato di non aver ricevuto alcuna richiesta di incontro, ma di essere tuttavia disponibile ad incontrare una delegazione di lavoratori.Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno.
Viene spostata al primo punto la delibera di consiglio sulla designazione di un componente del consiglio di amministrazione del convitto nazionale “Cristoforo Colombo”.
La votazione, avviene tramite schede. Con 17 voti, viene eletto William Lanzoni.
A seguire la mozione sul disturbo dello spettro autistico, presentata da Alfonso Gioia e Paolo Repetto (entrambi Udc) che, in previsione del bilancio 2013 – 2014, impegnano il sindaco e la giunta ad avviare, insieme alla Regione, percorsi diagnostici clinici abilitativi rivolti ai minori con disturbo dello spettro autistico.
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: il grave problema dell’autismo merita un’attenzione a livello nazionale. Devono essere riconosciuti i livelli essenziali di assistenza (Lea) sanitaria territoriale, che oggi non sono garantiti. Non abbiamo garanzia dei livelli minimi di servizio. Dobbiamo impegnarci a chiedere una maggiore integrazione socio sanitaria. Ci impegniamo a garantire l’equipe integrata per la disabilità che affronterà percorsi di cura più appropriati. Se la disabilità riguarda i minori è tutto più complesso: dobbiamo garantire percorsi di integrazione sociale, ma non ci possiamo impegnare su tematiche socio sanitarie, che sono di competenza della Regione. Propongo di rinviare la discussione ad una apposita commissione consiliare, per costruire una mozione che prenda in carico tutti i temi della disabilità, e che impegni il Comune a prendere posizione forte nei confronti della Regione.
Il documento viene approvato con 18 Sì (opposizione, M5S, Udc, Gruppo Misto) e 16 No (maggioranza).
La mozione successiva riguarda gli oneri interventi di soccorso a persone ubriache. La presenta Franco De Benedictis (Gruppo Misto), che impegna il sindaco e la giunta a far sì che gli oneri degli interventi di soccorso a persone che scelgano di ubriacarsi, specialmente nel fine settimana, vengano messi in carico agli stessi assistiti.
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: sono contraria a questa mozione, perché ritengo che il problema dell’alcolismo non debba essere gestito in modo sanzionatorio ma preventivo. Siamo impegnati in campagne di informazione sui rischi legati all’alcol, tra l’altro stiamo procedendo ad un protocollo di intesa con i soggetti interessati, per avviare una campagna nelle scuole primarie, rivolta ai bambini e ai genitori. Continuiamo ad investire in termini di prevenzione, anche sanzionando la guida in stato di ebbrezza.
La mozione viene respinta con 22 No (maggioranza, M5S) e 10 Sì (Lista Musso, Pdl, Lega Nord, De Benedictis).
E’ poi la volta della delibera di giunta sulle modifiche al piano comunale per le attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, che ottiene 18 voti a favore da parte della maggioranza, tuttavia non può essere approvata per mancanza del numero legale.
Il consiglio comunale si conclude, così, alle ore 18.34.
Si inizia con il trasferimento del polo petrolchimico all’interno del porto, sotto la Lanterna. A proporre l’argomento sono Antonio Bruno (Fds), Monica Russo (Pd), Gian Piero Pastorino (Sel), Clizia Nicolella e Pier Claudio Brasesco (entrambi Lista Doria).
Bruno: diversificate le reazioni dei quartieri al progetto: favorevole Multedo, contrari i territori alle spalle della Lanterna. Occorrono studi epidemiologici seri, dato che la valutazione di impatto ambientale risale a vent’anni fa e, quindi, ha scarso valore. Russo: chiedo chiarimenti sulle intenzioni di chi gestirà l’impianto. Pastorino: il petrolchimico è da molti anni incompatibile con la città. Sostituire un petrolchimico alla centrale a carbone, estremamente nociva, è pura follia. Possibile che in trent’anni non si sia trovata una collocazione idonea per il petrolchimico? Nicolella: impensabile che la progettazione di aree sia competenza solo di chi ne ha l’uso, che sia in contrasto con i progetti sulla città. Sampierdarena ha avuto per molti anni varie servitù, oltre a quella della centrale a carbone. Petrolchimico sotto la Lanterna è un controsenso: la Lanterna è un simbolo per la città, Sampierdarena ha iniziato un percorso di riqualificazione. Brasesco: in che modo il Comune intende interagire con l’autorità portuale? Grillo: quali sono le destinazioni delle aree demaniali attigue al porto?
Risponde il vicesindaco Stefano Bernini: la pianificazione portuale, oggi, non esiste. Non è possibile perciò discuterla. Il porto petroli esiste già a Multedo; attraverso la pipe line comunica con l’entroterra. Bisogna decidere che il porto di Genova non abbia più la funzione di porto petroli. Attualmente è il secondo scalo del Mediterraneo per questa merce. Le aziende interessate hanno interessato il Municipio. Ne è nato un dibattito acceso. Il Comune non ha la competenza di decidere in merito; può solo facilitare la discussione e la comprensione. Il progetto è più complesso; prevede anche una cementiera (stoccaggio del cementi in attesa del trasferimento oltre Appennino). È previsto che un impianto del genere sia collocato presso una darsena protetta. Possono però essere esaminate altre soluzioni. Il problema è che l’autorità portuale non ha un progetto comprensivo. Bisogna che il presidente dell’autorità portuale si assuma la responsabilità del dialogo con la città. L’argomento riguarda la città solo per la vicinanza e per l’eventuale pericolosità, che può essere attenuata solo dalle nuove tecnologie; per il resto si tratta di traffici portuali. È necessario il dialogo, mantenendo le rispettive competenze.
Stefano De Pietro (M5S) chiede invece notizie sulla procedura aperta per l’affidamento in concessione dei servizi di assistenza alla visita e controllo nelle strutture museali: siamo stati contattati da lavoratori di cooperative sociali incaricati di guardianaggio e di assistenza ai visitatori nei musei. Secondo loro, la gara promossa dal Comune per l’affidamento del servizio non contiene la clausola di salvaguardia che garantirebbe ai lavoratori di mantenere il posto, nell’interesse non solo dei lavoratori, ma del sistema museale stesso. Chiedo dati sulla questione e chiarimenti sul destino dei lavoratori.
Risponde l’assessore Carla Sibilla: i bandi che sono usciti riportano, se possibile ampliando, lo spirito della delibera del 2001 che prevedeva l’ampliamento delle opportunità di lavoro per le categorie in difficoltà. Per le coop di tipo B non ci sono problemi; per gli altri tipi di organizzazioni non sono previste clausole analoghe. Abbiamo richiesto un 20% di impegno sociale per l’inserimento di determinate categorie di lavoratori. Ciò non è previsto dalla legge; è un’iniziativa del Comune.
Chiude il question time la protesta degli ambulanti liguri per la presenza di mercati provenienti da altre regioni. Ne parlano Guido Grillo (Pdl), Alberto Villa (Pd), Paolo Repetto (Udc), Gianpaolo Malatesta (Pd).
Vista la presenza in Sala Rossa di un nutrito gruppo di lavoratori ambulanti, il presidente Giorgio Guerello concede la parola anche ai capigruppo o, in alternativa, ad altri consiglieri.
Grillo: tra i problemi dell’ambulantato, ci sono i mercatini che nella zona del porto antico e della marina di Sestri sono periodicamente organizzati da organizzazioni di altre regioni. Chiede che una commissione incontri i rappresentanti delle organizzazioni degli ambulanti. Villa: è necessario chiarire come si pensi di andare avanti. Anche gli operatori genovesi hanno proposto iniziative analoghe, ma non hanno avuto risposte positive. Pandolfo: il tessuto economico della città comprende anche le attività degli ambulanti. È necessario tenerne conto. Illustra i casi di piazza Palermo e di via Tortosa. Con quali criteri si destina lo spazio ai mercati? Repetto: i mercati rionali sono un’attività economica fiorente, messa in sofferenza dal maltempo di questi mesi. I nostri ambulanti temono la concorrenza dei forestieri. Propone che si consenta ai locali di aprire mercati domenicali e che nel contempo si limiti l’accesso dei forestieri. Malatesta: la programmazione è vitale per il commercio. Necessario distinguere tra promozione turistica e mere attività commerciali.
Vassallo: questi imprenditori tutte le mattine si mettono in gioco. Hanno bisogno di un interlocutore serio che dica loro che cosa si possa o non si possa fare. Questi lavoratori hanno il diritto di operare su tutto il territorio nazionale, ma il Comune ha maggiori doveri verso chi paga le tasse sul nostro territorio. Il Comune non ha competenza sulle aree demaniali o portuali, però è il maggiore azionista di Porto Antico. Il Comune può dare indicazioni cogenti. Richiamo il sindaco a questo dovere. Lauro: voglio parole vere e chiedo l’impegno del sindaco, perché le promesse non bastano più. Rixi: questa categoria perde reddito ogni anno da 10 anni. Si privilegiano altre priorità e non si provvede al contrasto al commercio illegale. Quest’anno hanno chiuso 628 esercizi commerciali.
Risponde l’assessore Francesco Oddone: lieto dell’occasione per fornire chiarimenti su un comparto in sofferenza, come del resto l’economia dell’intera città. Necessario un aumento delle occasioni di commercio, che faccia da traino anche al turismo. Il Comune, che ha già ridotto la tariffa dell’occupazione di suolo pubblico del 5%, non ha competenza sulle aree di cui si parla; l’autorità competente ha già provveduto a dare permessi in conformità alle normative vigenti. Il Comune è intervenuto su Porto Antico perché iniziative già previste fossero sostituite da altre che vedessero la partecipazione di ambulanti genovesi. L’impegno, assunto da Porto Antico a dicembre, è stato subito ritrattato. Solo adesso, in marzo, si è tornati ad accordarsi in merito.
Il sindaco Marco Doria è intervenuto ribadendo la titolarità dell’assessore Francesco Oddone di esprimersi, nel merito, per conto di tutta la giunta. Ha poi precisato di non aver ricevuto alcuna richiesta di incontro, ma di essere tuttavia disponibile ad incontrare una delegazione di lavoratori.Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno.
Viene spostata al primo punto la delibera di consiglio sulla designazione di un componente del consiglio di amministrazione del convitto nazionale “Cristoforo Colombo”.
La votazione, avviene tramite schede. Con 17 voti, viene eletto William Lanzoni.
A seguire la mozione sul disturbo dello spettro autistico, presentata da Alfonso Gioia e Paolo Repetto (entrambi Udc) che, in previsione del bilancio 2013 – 2014, impegnano il sindaco e la giunta ad avviare, insieme alla Regione, percorsi diagnostici clinici abilitativi rivolti ai minori con disturbo dello spettro autistico.
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: il grave problema dell’autismo merita un’attenzione a livello nazionale. Devono essere riconosciuti i livelli essenziali di assistenza (Lea) sanitaria territoriale, che oggi non sono garantiti. Non abbiamo garanzia dei livelli minimi di servizio. Dobbiamo impegnarci a chiedere una maggiore integrazione socio sanitaria. Ci impegniamo a garantire l’equipe integrata per la disabilità che affronterà percorsi di cura più appropriati. Se la disabilità riguarda i minori è tutto più complesso: dobbiamo garantire percorsi di integrazione sociale, ma non ci possiamo impegnare su tematiche socio sanitarie, che sono di competenza della Regione. Propongo di rinviare la discussione ad una apposita commissione consiliare, per costruire una mozione che prenda in carico tutti i temi della disabilità, e che impegni il Comune a prendere posizione forte nei confronti della Regione.
Il documento viene approvato con 18 Sì (opposizione, M5S, Udc, Gruppo Misto) e 16 No (maggioranza).
La mozione successiva riguarda gli oneri interventi di soccorso a persone ubriache. La presenta Franco De Benedictis (Gruppo Misto), che impegna il sindaco e la giunta a far sì che gli oneri degli interventi di soccorso a persone che scelgano di ubriacarsi, specialmente nel fine settimana, vengano messi in carico agli stessi assistiti.
Risponde l’assessore Emanuela Fracassi: sono contraria a questa mozione, perché ritengo che il problema dell’alcolismo non debba essere gestito in modo sanzionatorio ma preventivo. Siamo impegnati in campagne di informazione sui rischi legati all’alcol, tra l’altro stiamo procedendo ad un protocollo di intesa con i soggetti interessati, per avviare una campagna nelle scuole primarie, rivolta ai bambini e ai genitori. Continuiamo ad investire in termini di prevenzione, anche sanzionando la guida in stato di ebbrezza.
La mozione viene respinta con 22 No (maggioranza, M5S) e 10 Sì (Lista Musso, Pdl, Lega Nord, De Benedictis).
E’ poi la volta della delibera di giunta sulle modifiche al piano comunale per le attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, che ottiene 18 voti a favore da parte della maggioranza, tuttavia non può essere approvata per mancanza del numero legale.
Il consiglio comunale si conclude, così, alle ore 18.34.