Consiglio comunale: seduta di martedì 15 dicembre

Navebus, piazza Settembrini, nuovo ospedale Galliera, frana di Capolungo, Villa Pallavicini: questi i temi oggetto degli articoli 54, le interrogazioni a risposta immediata con cui si è aperta la seduta di Consiglio. I lavori sono poi proseguiti secondo l'ordine del giorno che prevedeva tre delibere e una mozione

Palazzo Tursi
Il consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni  a risposta immediata.

Gian Piero Pastorino (Sel), Paolo Gozzi (Gruppo Misto) e Antonio Bruno (Fds) chiedono informazioni sulla ventilata soppressione del servizio di Navebus che collega Pegli al Porto antico.
Pastorino: «è necessario ragionare pensando al futuro, non al passato. Navebus è un servizio importante per i trasporti, per il turismo, per il commercio, per la cultura».
Gozzi: «Navebus dovrebbe essere potenziato, non abolito. È una soluzione per i trasporti della città».
Bruno: «è necessario un impegno trasversale alle forze politiche. Tutti gli utenti del servizio sono soddisfatti».
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «d’accordo sul valore anche turistico di questa presenza. Ufficialmente non abbiamo una comunicazione su questo tema. La Navebus è inserita nei piani triennali del Trasporto della Regione; Amt ha svolto la gara per il servizio, con il finanziamento che la Regione ha erogato in questi anni. Amt ha incontrato i battellieri per valutare ipotesi di autofinanziamento, ma è evidente che senza il contributo regionale il servizio non si può reggere».

Stato di degrado di piazza Settembrini e proposte dell’associazione Amici piazza settembrini relative a: chiusura con cancellata per evitare bivacchi e rumori nelle ore notturne, panchine danneggiate, scarsa illuminazione. Tutto ciò è stato segnalato durante un’assemblea pubblica nell’aprile scorso, presenti il vice sindaco e l’assessore Fiorini. A sollevare il problema è Guido Grillo (Pdl)
Grillo: «è un problema di sicurezza, ma anche di immagine, per il turismo che è sempre più importante per questa città. Il degrado della parte di pertinenza di Ferrovie è intollerabile. Un gruppo di cittadini ha posto a proprie spese una telecamera e ha chiesto che sia messa una cancellata».
Risponde l’assessore Gianni Crivello: «la scorsa settimana ho avuto un incontro con il presidente del Municipio Franco Marenco e con gli assessori municipali, che mi hanno confermato la presenza di microcriminalità. La polizia di Cornigliano si è impegnata per una maggiore sorveglianza, di notte ma anche nei fine settimana. Quanto alla manutenzione, ci sono alcuni progetti, tra cui l’utilizzazione di un’arcata del ponte ferroviario da dare in uso a un’associazione che potrebbe affiancarsi a quella degli “Amici di piazza Settembrini”, associazione meritoria che voglio qui ringraziare pubblicamente».

Indicazioni sulla situazione del progetto per il nuovo ospedale Galliera. Le chiedono Clizia Nicolella (Lista Doria) e Paolo Putti (M5s).
Nicolella: «è recente la notizia che l’amministrazione del Galliera abbia convocato il sindacato per discutere il piano per il nuovo Galliera. La sostanza del problema è a mio parere la seguente: al di là dei dettagli urbanistici, sappiamo che il Galliera ha facoltà di demolire padiglioni relativamente recenti e di costruire il nuovo ospedale. L’ospedale ha diritto di fare la propria politica, ma l’amministrazione Doria che posizione ha? Per il nuovo ospedale si farà un mutuo quarantennale: scommetto che per il mutuo prevarrà non l’aspetto privatistico, ma quello pubblico dell’azienda Galliera».
Putti: «in quel luogo c’è già un ospedale, mentre nel ponente centinaia di migliaia di persone non hanno a disposizione un’analoga struttura. Non c’è chiarezza sul progetto, che nessuno ha visto. Nonostante ciò si convoca la conferenza di servizi».
Risponde il vice sindaco Stefano Bernini: «le domande poste richiederebbero una risposta congiunta con l’assessore Fracassi. Al momento non esiste una programmazione regionale che porti a una riduzione di posti del Galliera, a 250 come ho sentito dire anch’io. Non abbiamo ricevuto dalla Regione nessuna comunicazione su cui confrontarci con gli altri sindaci della Città metropolitana. Il vincolo è nel concetto di edilizia convenzionata. Qualunque progetto di edilizia convenzionata deve passare per quest’aula. Non c’è alcun documento che possa far attivare un ufficio del Comune, né tantomeno portare alla convocazione della conferenza di servizi. Il piano sanitario sarebbe da rivedere; dopo quest’operazione, si potrà fare un ragionamento sugli altri aspetti».

Mario Baroni (Gruppo Misto) vuole sapere percorso e tempi previsti per gli interventi di messa in sicurezza della frana di Capolungo, che consentirebbero il rientro a casa agli abitanti ed il ripristino ambientale e turistico della zona.
Baroni: «la situazione si protrae da tempo. Tutti possono vedere le transenne e i sigilli sulla passeggiata. Non si sa se e quando si troverà la soluzione. Ci sono problemi particolari, si ha un’idea dei tempi?».
Risponde l’assessore Gianni Crivello: «questa Giunta ha investito denari in somme urgenze in tutta la città. Il caso di Capolungo è quasi unico: danni ingentissimi, gravissimo pericolo. Ha ceduto il piede della scogliera, con la conseguente frana e i crolli nei palazzi. Purtroppo bisogna agire secondo la legge e stabilire perciò a chi spetta intervenire. I privati hanno chiesto i danni, il Comune si è opposto, non avendo competenze se non amministrative su quella parte di suolo. Una recente sentenza ha stabilito che Comune e Regione hanno competenza e devono intervenire. Su questo abbiamo presentato una memoria, attendiamo una risposta in tempi brevi. È un lavoro complesso e costoso, che comprende tra l’altro opere di consolidamento dei sedimi privati, esecuzione di una scogliera artificiale, consolidamento».

Alfonso Gioia (Udc) chiede cosa si intenda fare relativamente allo stato di abbandono di Villa Pallavicini.
Gioia: «la villa nella parte alta è un cantiere non accessibile. La parte bassa è un orto botanico in uno stato di assoluto degrado. Non credo che si possa risolvere il problema con un bando di 460 mila euro. Chiedo il ritiro del bando e che si studi la possibilità di sinergie con istituti agrari, come per esempio il Marsano. Si otterrebbe così una buona manutenzione, con un’opportunità di formazione per tanti ragazzi».
Risponde l’assessore Italo Porcile: «i lavori di cantiere si concluderanno nei prossimi mesi. Vorrei che non si dimenticasse che in questo gioiello della città sono state impiegate negli anni grandissime risorse. Saranno riaperte al pubblico parti del parco chiuse dagli anni ’20. Anche l’adiacente Villa Doria ha cambiato volto. Il bando era opportuno, per individuare un soggetto gestore già prima della chiusura dei lavori ed è stato costruito in coerenza con le linee di indirizzo dettate da questo Consiglio. 460 mila euro sono la cifra più significativa che questa città abbia mai dedicato ad attività del genere».

Alle ore 15, il presidente Giorgio Guerello procede all’appello. Con 35 presenti, la seduta è valida.

La conferenza capigruppo – ha spiegato il presidente Guerello – ha deciso di discutere un art. 55 sulla situazione della Fiera di Genova.
Interviene il sindaco Marco Doria: «intendiamo tutelare la presenza di un soggetto fieristico a Genova, un soggetto dedicato. Tre anni fa ho interrogato gli azionisti sulla capacità aziendale di reggere per un’azienda come Fiera di Genova spa. Hanno risposto che valeva la pena di continuare a impegnarsi. Da questa valutazione sono discese una serie di azioni, come il riconoscimento da parte del Comune di un debito e il trasferimento di personale ad altri enti. Il Comune ha espresso il massimo impegno in questo senso. Nell’estate 2015 si è detto che questi sforzi non erano stati sufficienti, perché Fiera aveva accumulato da 8 a 9 milioni di debiti con i fornitori. Secondo le informazioni agli azionisti è necessaria un’ulteriore forte riduzione del personale. Il Comune è disposto a intervenire a sostegno di Fiera, compatibilmente con il proprio bilancio, con circa 4 milioni di euro, che dovrebbero permettere a Fiera di ripianare il bilancio in breve tempo. Rimane la condizione sul numero dei dipendenti, per cui il Comune mantiene il proprio impegno. In questo campo il Comune ha fatto il maggiore sforzo, pur non essendo il maggiore azionista. Le aziende del Comune potranno valutare la possibilità di accollarsi costi che non prevedevano. Il sistema Genova in generale deve essere in grado di intercettare eventi. Perciò il piano industriale dovrà prevedere collaborazioni con Porto Antico. Finché Fiera non sarà risanata, non sarà possibile pensare alla fusione. Uno degli eventi fieristici e di attrazione per la città è il Salone Nautico, con tutto ciò che si muove con gli eventi nautici. La situazione è resa più complicata dalla spaccatura e dalla rivalità tra le due associazioni della nautica. Il Comune è un ente terzo rispetto alle associazioni industriali della nautica».
Grillo (Pdl): «ci sono responsabilità politiche di chi ha governato la Fiera da quindici anni a questa parte? Che ruolo hanno avuto gli enti azionisti, Comune compreso?»

Putti (M5s):«secondo i giornali, 40 dipendenti sono stati messi recentemente in mobilità. Non abbiamo avuto notizia, come Consiglio, del buco presunto di 8 milioni, del possibile intervento del Comune, dell’ipotesi di bad company».
Piana (Lega Nord): «qual è il destino dei 40 lavoratori? A che cosa vanno incontro? Che possibilità ci sono di inserirli nelle aziende del Comune?»
Enrico Musso (Lista Musso): «è giusto riconoscere gli sforzi del Comune, che vanno verso il ripianamento dei bilanci, ma non si affronta mai il problema dell’aumento dei ricavi. Manca il piano d’impresa».
Farello (Pd): «il Comune di Genova in questi anni è intervenuto, per Fiera, oltre le proprie responsabilità. È urgente definire senza equivoci il destino urbanistico delle aree e fare un progetto per la città, per salvarne la ricchezza, di cui sono parte il lavoro e i lavoratori ma non Fiera, che non è detto si debba salvare».
Padovani (Lista Doria): «di fronte alla riduzione dell’80% dei ricavi del Nautico, non è pensabile che Fiera possa sostenersi da sola. Se ha valore in termini di turismo e promozione, bisogna investire denaro».
Bruno (Fds): «è un segnale negativo, sul piano culturale, che i giornali titolino “Fiera salva, 40 lavoratori in mobilità”, cioè, come tutti ormai sanno, in definitiva licenziati».

Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che prevede tre delibere di Giunta:

- Approvazione dello schema di accordo quadro di cooperazione  fra Comune di       Genova e Sviluppo Genova S.p.A. per lo svolgimento di attività di interesse comune.
Approvata con 22 voti a favore, 7 contrari: M5s, Fds, Pastorino (Sel) e 6 astenuti: Pdl, Lista Musso, Lega Nord, Baroni (Gruppo Misto). Viene anche concessa l’immediata eseguibilità.

- Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio in merito all'esecuzione della sentenza n. 10017/2015, emanata dalla Corte di Cassazione  a seguito della causa promossa per  opposizione alla stima in procedure espropriative.
Approvata con 26 voti favorevoli e 10 astenuti (Pdl, Lega Nord, Lista Musso, M5s). Viene anche concessa l’immediata eseguibilità.

- Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio in  merito all'esecuzione della sentenza n. 652/2015, emanata dalla Corte di Appello di Genova a seguito della causa promossa per opposizione alla stima in procedure espropriative
Approvata con 24 voti a favore, 1 contrario: Boccaccio (M5s) e 9 astenuti: Lista Musso, Lega Nord, Pdl, Baroni (Gruppo Misto), Burlando, Muscarà, Putti (Tutti M5s). Viene anche concessa l’immediata eseguibilità.


e una mozione:

- Piano Triennale dell'Offerta Formativa, presentata da Barbara Comparini (Lista Doria), Leonardo Chessa (Sel), Gianpaolo Malatesta (Gruppo Misto), Clizia Nicolella, Lucio Valerio Padovani (entrambi Lista Doria), Gian Piero Pastorino (Sel), Marianna Pederzolli ed Enrico Pignone (entrambi Lista Doria).
Comparini (Lista Doria): «chiediamo che agli enti territoriali venga riconosciuto di potersi inserire nell’offerta educativa: non intendiamo intervenire sulle  linee pedagogiche, il nostro intento è quello di ottemperare concretamente alle indicazione della legge in materia, per esempio, superare le disuguaglianze tra i ragazzi. Chiediamo che la scuola insegni a cooperare, che sia il luogo dove si impara  a vivere come cittadini responsabili, conoscendo storia e vita della nostra città. Vogliamo traguardare cose molto concrete, in particolare che venga messo a sistema qualcosa che esiste; la nostra amministrazione ha già un luogo di confronto aperto con le scuole, chiediamo che il livello di confronto salga e si allarghi ai bisogni e alle opportunità che il Comune stesso può metter e a disposizione senza grandi spese, garantendo i vantaggi che l’amministrazione può offrire: sconti per mostre, musei e altro. Insieme a Comune e scuola, possono interagire coloro che nella società civile si occupano di ragazzi, per essere tutti insieme comunità educante».
Approvata con 25 voti a favore e 3 astenuti:  Piana (Lega Nord), Balleari (Pdl), De Benedictis (Gruppo Misto).

Il Consiglio comunale si conclude alle ore 16.44.
15 dicembre 2015
Ultimo aggiornamento: 15/12/2015
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