Il Consiglio comunale inizia con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata.
Stefano De Pietro (M5s) chiede come si intenda sviluppare il car sharing “a flusso libero” dopo il risultato negativo della gara impostata per la vendita di Genova car sharing.
De Pietro: «Per la riassegnazione di questo servizio così importante per la città, soprattutto nei quartieri collinari e nelle ore notturne, siamo già in ritardo di qualche mese. Quali sono le intenzioni della giunta dopo il risultato negativo della gara?».
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «L’iter della gara per la riassegnazione del servizio si concluderà tra breve. C’è comunque una manifestazione d’interesse. Intendiamo andare avanti».
Controllo sulla regolarità dei pagamenti ai lavoratori delle imprese che lavorano per il Comune e le società partecipate. A chiederlo è Gian Piero Pastorino (Fds).
Pastorino: «Risulta che l’appalto di Amt sia stato assegnato a una ditta che non paga gli stipendi ai dipendenti, ma dà loro solo acconti. Fondamentale la tutela sociale dei lavoratori che operano per il Comune».
Risponde l’assessore Francesco Miceli: «Il Comune, in tema di controlli su esecuzione di lavori servizi e forniture, ha precisi obblighi normativi, che condivide con le partecipate. Controlli obbligatori: regolare posizione della ditta in materia di pagamenti contributivi. Se il cosiddetto Durc è irregolare, la stazione appaltante trattiene l’importo non regolarmente corrisposto e lo gira agli enti, come Inps, che hanno titolo a riceverli. C’è una trattenuta cautelativa dello 0,50%. In caso di Durc irregolare per due volte di seguito, si risolve il contratto. Nel caso di gravi ritardi nel pagamento delle retribuzioni, il responsabile del procedimento invita la ditta a provvedere entro 15 giorni; altrimenti trattiene gli importi. Questo caso è abbastanza raro, ce ne fu uno nel 2010. I casi citati dal consigliere sono all’attenzione del Comune e della magistratura».
Riqualificazione valletta Cambiaso. Chiede notizie al riguardo Matteo Campora (Pdl).
Campora: «A che punto siamo? Un’associazione aveva proposto interventi per una riqualificazione generale della valletta. Interventi importanti, dell’ordine di 2-3 milioni di euro, che prevedevano anche interventi pubblici. La federazione tennis non dovrebbe più essere il gestore».
Risponde il vice sindaco Stefano Bernini: «Abbiamo procrastinato il rapporto con il precedente gestore per la durata dell’anno sportivo e stiamo preparando un bando di gara, che purtroppo non vedrà interventi decisivi, ma banalmente la manutenzione. Lo stadio del tennis, progetto dell’Albini, ha vincoli della Sovrintendenza. Intendiamo studiare un intervento di più ampio respiro, con una ristrutturazione dello stadio».
Il Comune di Genova ha “perso” l’arrivo del Giro dell’Appennino. Quali sono i motivi? A sollevare il problema è Claudio Villa (Pd).
Villa: «Dopo 77 anni il Giro non arriverà più a Genova, ma a Chiavari, dove con il sostegno della Regione si potrà realizzare quello che non è stato possibile realizzare a Genova. Ricordando l’importanza del turismo legato allo sport, chiedo che si trovino le risorse perché questo Giro rimanga a Genova».
Risponde l’assessore Pino Boero: «Il 18 novembre abbiamo escluso che l’arrivo fosse in centro, per la concomitanza della mezza maratona, del resto spostata alla domenica successiva per la concomitanza del referendum. Non era possibile anticipare la disponibilità dei contributi, che del resto è prassi attribuire a posteriori. Ci sarà comunque, con un contributo di 20 mila euro, una tappa volante a Ponte X. Gli scarsi mezzi derivano dal bilancio votato in aula. Mi auguro che nel prossimo bilancio ci siano più fondi per lo sport».
Salvatore Mazzei, Franco De Benedictis, Stefano Anzalone (tutti del Gruppo Misto) chiedono informazioni sulla raccolta differenziata e sulle isole ecologiche. Alessio Piana (Lega Nord) parla invece dello “scandalo Amiu”.
De Benedictis: «I precedenti assessori affermavano solo intenzioni. Adesso si dice di essere assestati sul 33,71% di raccolta. Non sarà questo un dato gonfiato? È vero che siamo a un livello così basso rispetto al resto del Paese?».
Anzalone: «Dopo 4 anni non si parla più di impianto finale, la discarica di Scarpino è sotto sequestro; riusciremo a vedere qualche risultato?».
Piana: «Il Consiglio ha approvato, a larga maggioranza, un intervento forte sulla dirigenza di Amiu. Con le recenti inchieste, emergono anche notizie di dati falsificati. I genovesi pagano il 20 per cento del costo della raccolta di fantomatici rifiuti differenziati. Quali le azioni urgenti? La tariffa deve essere rivista al ribasso, con garanzie ai lavoratori. Il Comune si costituirà come parte lesa?».
Risponde l’assessore Italo Porcile: «A quanto è noto, l’incidenza dei problemi toccati dalle inchieste è minima rispetto alla massa del lavoro. Non è giusto dare un messaggio di rassegnazione e sfiducia in un momento così difficile. Genova è certamente in ritardo sulle differenziata, ma molto si sta facendo. Ci sono segnali confortanti e, con l’attuazione dalla fine di marzo del nuovo piano, si può pensare di raggiungere il traguardo del 40%, assegnato dalla Regione. Il piano che prevede un’isola ecologica in ogni municipio, bisogna studiare quello che c’è e la collocazione di nuove aree, senza vincoli rigidi».
Chiude il question time l’interrogazione di Antonio Bruno (Fds), che riguarda il radicamento a terra del Porto petroli e l’abbandono della boa off shore.
Bruno: «Nell’accordo di Fincantieri, se ho ben capito, sarebbe abbandonata l’ipotesi di una boa attracco offshore nei pressi delle abitazioni e dei centri commerciali. Sarebbe corretto allontanare il più possibile le attività petrolifere dalle abitazioni re dei centri commerciali».
Risponde il vice sindaco Stefano Bernini: «Regione e Autorità portuale erano già informati della sospensione del progetto della boa, in quanto non economica visto il calo del trasporto del greggio. Vista la presenza sul territorio ormai di una sola raffineria, il progetto non è più importante né conveniente».
Si discute poi un articolo 55, sulla situazione dei lavoratori delle società Switch e Giglio.
Il sindaco Marco Doria ha esposto la situazione che si è determinata a seguito dei provvedimenti adottati dalla magistratura nei confronti dei vertici della società Switch e di alcuni dipendenti di Amiu. Dopo aver ricordato che i recenti provvedimenti giudiziari succedono ad altri adottati nel 2013, Doria ha rimarcato che da quella data Amiu aveva disposto il licenziamento di un dirigente e la collocazione in diverso incarico degli altri dipendenti destinatari di avviso di garanzia. «Non disponiamo peraltro di elementi che facciano ritenere che gli ultimi sviluppi giudiziari siano riferibili a fatti successivi al 2013. La nuova gara di appalto per l’affidamento del servizio di raccolta della carta è stata gestita, non da Amiu, ma dalla Stazione unica appaltante del Comune. In un primo tempo la Switch era stata esclusa dalla gara. Accogliendo il ricorso della società, il Tribunale amministrativo aveva poi imposto l’ammissione della Switch che infine si è aggiudicata la gara. L’8 marzo, nel momento in cui si stava procedendo all’affidamento dell’appalto, sono intervenuti i provvedimenti della magistratura. La situazione attuale è per certi versi drammatica e comunque preoccupante. Amiu, nel pieno rispetto dei ruoli, ha rappresentato alla magistratura lo stato di interruzione del servizio della raccolta carta e del salario per i lavoratori della Switch e della cooperativa Giglio. Il mio auspicio – ha sottolineato il sindaco – è che sia possibile disporre il commissariamento della società per garantirne l’operatività e che chi ne ha l’autorità possa e voglia disporlo. Ciò in attesa che si creino le condizioni per l’affidamento del servizio ad altra società attraverso nuove procedure di appalto. Nel frattempo, devono essere urgentemente attivati gli ammortizzatori sociali per i lavoratori e per questo ci rivolgiamo, per competenza, alla Regione. Le doverose indagini della magistratura devono proseguire ma non devono compromettere il servizio e la condizione sociale dei lavoratori». In fase di replica il sindaco ha precisato che la Prefettura è già stata contattata per esaminare la situazione.
Intervengono poi i consiglieri.
Anzalone (Gruppo Misto): «alcuni lavoratori non ricevono lo stipendio da mesi. Concordo sulla nomina di un commissario, anche per attivare la procedura della cassa integrazione in deroga. Non è giusto che i dipendenti paghino per i titolari». Piana (Lega Nord): «il commissariamento non dipende solo dalla magistratura, ma anche dal prefetto. Si potrebbe valutare la possibilità che il servizio sia svolto da Amiu e che questa si faccia carico anche dell’assorbimento dei lavoratori». Bruno (Fds): «i lavoratori e la comunità sono le principali parti lese. È necessario che non perdano il lavoro. Credo che tutta l’aula possa appoggiare l’amministrazione nel rapporto con il prefetto». Farello (Pd): «dal punto di vista delle condizioni oggettive delle persone, la questione è più urgente di quella recente di Ilva. Occorre attivare immediatamente la cassa in deroga e il finanziamento». Putti (M5s): «molto spesso ci si serve delle partecipate per risparmiare sui servizi sulla pelle della povera gente, con appalti e subappalti. Il rischio è che tante famiglie siano portate alla fame. C’è la massima urgenza; è necessario mettere in campo ogni mezzo, tra cui le pressioni politiche ad altri organi, come il Consiglio regionale». Chessa (Sel): «la questione è delicatissima e può essere drammatica. Bisogna creare un’alleanza tra lavoratori, Consiglio e amministrazione». Lauro (Pdl): «condividiamo la preoccupazione del sindaco, ma abbiamo capito che il tavolo con la prefettura non è stato aperto. Bisogna farlo entro stasera. Ho avuto dall’assessore Berrino garanzia sull’impegno della Regione per la cassa in deroga. Importante il ruolo della prefettura».
Viene poi approvato all’unanimità, con 33 voti a favore, un ordine del giorno che impegna sindaco e assessori competenti ad:
agire di concerto con Regione e Prefettura per favorire la continuità gestionale di Switch e Giglio, in modo da avere interlocutori titolati ad esercitare l’attività di impresa e l’interlocuzione con le parti sociali e le istituzioni; chiedere l’attivazione delle procedure per far accedere i lavoratori interessati agli ammortizzatori sociali; tutelare i lavoratori delle società che si aggiudicano commesse pubbliche.
Alle ore 15, il presidente Giorgio Guerello procede all’appello. Con 30 presenti, la seduta è valida.
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che prevede:
due delibere di Giunta:
- Presa d’atto dell’acquisto per accessione di posti auto realizzati da un terzo su un terreno di civica proprietà e autorizzazione alla vendita degli stessi e delle porzioni di sedime agli acquirenti di buona fede
Approvata con 17 voti a favore (Pd, Lista Doria, Percorso Comune, Gruppo Misto, Sel), 13 astenuti (Fds, M5s, Lista Musso, Lega Nord, Udc) e 3 presenti non votanti (Pdl)
- Autorizzazione alla riduzione della zona di rispetto cimiteriale relativa al “Cimitero di Molassana nuovo” ai sensi dell’articolo 28 della legge 1 agosto 2002 n.166 per la realizzazione di un’autorimessa interrata pertinenziale
Approvata con 20 voti a favore (Udc, Percorso Comune, Pd, Lista Doria, Gruppo Misto, Sel), 4 contrari (M5s) e 7 astenuti (Pdl, Lega Nord, Lista Musso)
una mozione:
- Linee indirizzo per applicazione nuovo Isee e successivi provvedimenti, presentata da Cristina Lodi (Pd), che impegna sindaco e Giunta a rimandare l’applicazione della nuova normativa, in attesa dei relativi indirizzi da parte della Regione e di adottare, in via transitoria, un provvedimento che consenta la prosecuzione del servizio.
Approvata all’unanimità con 30 voti a favore
e quattro interpellanze:
- Viabilità piazza Acquaverde, presentata da Alessio Piana (Lega Nord), che chiede se la viabilità in piazza Acquaverde sia competenza del Comune e, nel caso, se si possa modificare; se sia possibile creare stazionamenti, anche a disco orario, per un miglior scorrimento del traffico; se sia possibile prolungare le strisce pedonali dal piazzale dei bus, verso la stazione.
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «sull’area sono stati effettuati importanti interventi di riqualificazione, che hanno ridisegnato i capolinea dei bus, dotati di tutti gli elementi essenziali, i marciapiedi, gli scivoli per i diversamente abili, un attraversamento pedonale in sicurezza e sei posteggi a rotazione di fronte all’ingresso. Recentemente è stato aperto il parcheggio interno di Grandi Stazioni».
- Riqualificazione via Banderali, presentata da Stefano Balleari (Pdl), che chiede di intervenire in tempi brevi sulla manutenzione e sul decoro urbano della strada in questione.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: «stiamo intervenendo su Mura delle Cappuccine, via Assarotti e via Caffaro. In quella realtà abbiamo un problema strutturale sulla soletta che deve essere rifatta ed è stata inserita tra le priorità. Le condizioni dei marciapiedi non sembrano essere così critiche, comunque faremo un sopralluogo».
- Lavori riqualificazione giardini “Gianni Calcagno” a Oregina, presentata da Guido Grillo (Pdl), che chiede notizie sulle procedure attivate dal Municipio Centro Est e sui tempi di realizzazione dell’intervento.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: «gli investimenti sono legati ai bilanci. Attualmente siamo in gara, e i lavori potranno iniziare a fine maggio. L’importo è di 78 mila euro; verranno delimitate le aree verdi e implementato l’arredo urbano con nuovi giochi per bambini, tavoli da pic-nic e panchine. Si interverrà anche sui muri di contenimento delle scarpate».
- Delimitazione di una parte di marciapiede di corso Italia per un utilizzo promiscuo pedonale e ciclabile, presentata da Stefano Balleari (Pdl), che chiede quanto in oggetto per garantire la sicurezza dei passanti.
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «corso Italia non è compresa nel progetto sulle piste ciclabili, che trova un elemento di raccordo in via XX Settembre e non è ancora completato. Questa è però un’anomalia, quindi ho incaricato gli uffici di affrontare il problema. Non è prudente né utile avere una strada di promiscuità tra pedoni e biciclette, anche perché quello di corso Italia è un marciapiede molto frequentato. La cosa è comunque non semplice, perché il manufatto ha un valore ambientale importante e anche la pavimentazione è di pregio, allora dobbiamo passare dal ministero dei Beni culturali».
Il Consiglio comunale si conclude alle ore 16.48.
Stefano De Pietro (M5s) chiede come si intenda sviluppare il car sharing “a flusso libero” dopo il risultato negativo della gara impostata per la vendita di Genova car sharing.
De Pietro: «Per la riassegnazione di questo servizio così importante per la città, soprattutto nei quartieri collinari e nelle ore notturne, siamo già in ritardo di qualche mese. Quali sono le intenzioni della giunta dopo il risultato negativo della gara?».
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «L’iter della gara per la riassegnazione del servizio si concluderà tra breve. C’è comunque una manifestazione d’interesse. Intendiamo andare avanti».
Controllo sulla regolarità dei pagamenti ai lavoratori delle imprese che lavorano per il Comune e le società partecipate. A chiederlo è Gian Piero Pastorino (Fds).
Pastorino: «Risulta che l’appalto di Amt sia stato assegnato a una ditta che non paga gli stipendi ai dipendenti, ma dà loro solo acconti. Fondamentale la tutela sociale dei lavoratori che operano per il Comune».
Risponde l’assessore Francesco Miceli: «Il Comune, in tema di controlli su esecuzione di lavori servizi e forniture, ha precisi obblighi normativi, che condivide con le partecipate. Controlli obbligatori: regolare posizione della ditta in materia di pagamenti contributivi. Se il cosiddetto Durc è irregolare, la stazione appaltante trattiene l’importo non regolarmente corrisposto e lo gira agli enti, come Inps, che hanno titolo a riceverli. C’è una trattenuta cautelativa dello 0,50%. In caso di Durc irregolare per due volte di seguito, si risolve il contratto. Nel caso di gravi ritardi nel pagamento delle retribuzioni, il responsabile del procedimento invita la ditta a provvedere entro 15 giorni; altrimenti trattiene gli importi. Questo caso è abbastanza raro, ce ne fu uno nel 2010. I casi citati dal consigliere sono all’attenzione del Comune e della magistratura».
Riqualificazione valletta Cambiaso. Chiede notizie al riguardo Matteo Campora (Pdl).
Campora: «A che punto siamo? Un’associazione aveva proposto interventi per una riqualificazione generale della valletta. Interventi importanti, dell’ordine di 2-3 milioni di euro, che prevedevano anche interventi pubblici. La federazione tennis non dovrebbe più essere il gestore».
Risponde il vice sindaco Stefano Bernini: «Abbiamo procrastinato il rapporto con il precedente gestore per la durata dell’anno sportivo e stiamo preparando un bando di gara, che purtroppo non vedrà interventi decisivi, ma banalmente la manutenzione. Lo stadio del tennis, progetto dell’Albini, ha vincoli della Sovrintendenza. Intendiamo studiare un intervento di più ampio respiro, con una ristrutturazione dello stadio».
Il Comune di Genova ha “perso” l’arrivo del Giro dell’Appennino. Quali sono i motivi? A sollevare il problema è Claudio Villa (Pd).
Villa: «Dopo 77 anni il Giro non arriverà più a Genova, ma a Chiavari, dove con il sostegno della Regione si potrà realizzare quello che non è stato possibile realizzare a Genova. Ricordando l’importanza del turismo legato allo sport, chiedo che si trovino le risorse perché questo Giro rimanga a Genova».
Risponde l’assessore Pino Boero: «Il 18 novembre abbiamo escluso che l’arrivo fosse in centro, per la concomitanza della mezza maratona, del resto spostata alla domenica successiva per la concomitanza del referendum. Non era possibile anticipare la disponibilità dei contributi, che del resto è prassi attribuire a posteriori. Ci sarà comunque, con un contributo di 20 mila euro, una tappa volante a Ponte X. Gli scarsi mezzi derivano dal bilancio votato in aula. Mi auguro che nel prossimo bilancio ci siano più fondi per lo sport».
Salvatore Mazzei, Franco De Benedictis, Stefano Anzalone (tutti del Gruppo Misto) chiedono informazioni sulla raccolta differenziata e sulle isole ecologiche. Alessio Piana (Lega Nord) parla invece dello “scandalo Amiu”.
De Benedictis: «I precedenti assessori affermavano solo intenzioni. Adesso si dice di essere assestati sul 33,71% di raccolta. Non sarà questo un dato gonfiato? È vero che siamo a un livello così basso rispetto al resto del Paese?».
Anzalone: «Dopo 4 anni non si parla più di impianto finale, la discarica di Scarpino è sotto sequestro; riusciremo a vedere qualche risultato?».
Piana: «Il Consiglio ha approvato, a larga maggioranza, un intervento forte sulla dirigenza di Amiu. Con le recenti inchieste, emergono anche notizie di dati falsificati. I genovesi pagano il 20 per cento del costo della raccolta di fantomatici rifiuti differenziati. Quali le azioni urgenti? La tariffa deve essere rivista al ribasso, con garanzie ai lavoratori. Il Comune si costituirà come parte lesa?».
Risponde l’assessore Italo Porcile: «A quanto è noto, l’incidenza dei problemi toccati dalle inchieste è minima rispetto alla massa del lavoro. Non è giusto dare un messaggio di rassegnazione e sfiducia in un momento così difficile. Genova è certamente in ritardo sulle differenziata, ma molto si sta facendo. Ci sono segnali confortanti e, con l’attuazione dalla fine di marzo del nuovo piano, si può pensare di raggiungere il traguardo del 40%, assegnato dalla Regione. Il piano che prevede un’isola ecologica in ogni municipio, bisogna studiare quello che c’è e la collocazione di nuove aree, senza vincoli rigidi».
Chiude il question time l’interrogazione di Antonio Bruno (Fds), che riguarda il radicamento a terra del Porto petroli e l’abbandono della boa off shore.
Bruno: «Nell’accordo di Fincantieri, se ho ben capito, sarebbe abbandonata l’ipotesi di una boa attracco offshore nei pressi delle abitazioni e dei centri commerciali. Sarebbe corretto allontanare il più possibile le attività petrolifere dalle abitazioni re dei centri commerciali».
Risponde il vice sindaco Stefano Bernini: «Regione e Autorità portuale erano già informati della sospensione del progetto della boa, in quanto non economica visto il calo del trasporto del greggio. Vista la presenza sul territorio ormai di una sola raffineria, il progetto non è più importante né conveniente».
Si discute poi un articolo 55, sulla situazione dei lavoratori delle società Switch e Giglio.
Il sindaco Marco Doria ha esposto la situazione che si è determinata a seguito dei provvedimenti adottati dalla magistratura nei confronti dei vertici della società Switch e di alcuni dipendenti di Amiu. Dopo aver ricordato che i recenti provvedimenti giudiziari succedono ad altri adottati nel 2013, Doria ha rimarcato che da quella data Amiu aveva disposto il licenziamento di un dirigente e la collocazione in diverso incarico degli altri dipendenti destinatari di avviso di garanzia. «Non disponiamo peraltro di elementi che facciano ritenere che gli ultimi sviluppi giudiziari siano riferibili a fatti successivi al 2013. La nuova gara di appalto per l’affidamento del servizio di raccolta della carta è stata gestita, non da Amiu, ma dalla Stazione unica appaltante del Comune. In un primo tempo la Switch era stata esclusa dalla gara. Accogliendo il ricorso della società, il Tribunale amministrativo aveva poi imposto l’ammissione della Switch che infine si è aggiudicata la gara. L’8 marzo, nel momento in cui si stava procedendo all’affidamento dell’appalto, sono intervenuti i provvedimenti della magistratura. La situazione attuale è per certi versi drammatica e comunque preoccupante. Amiu, nel pieno rispetto dei ruoli, ha rappresentato alla magistratura lo stato di interruzione del servizio della raccolta carta e del salario per i lavoratori della Switch e della cooperativa Giglio. Il mio auspicio – ha sottolineato il sindaco – è che sia possibile disporre il commissariamento della società per garantirne l’operatività e che chi ne ha l’autorità possa e voglia disporlo. Ciò in attesa che si creino le condizioni per l’affidamento del servizio ad altra società attraverso nuove procedure di appalto. Nel frattempo, devono essere urgentemente attivati gli ammortizzatori sociali per i lavoratori e per questo ci rivolgiamo, per competenza, alla Regione. Le doverose indagini della magistratura devono proseguire ma non devono compromettere il servizio e la condizione sociale dei lavoratori». In fase di replica il sindaco ha precisato che la Prefettura è già stata contattata per esaminare la situazione.
Intervengono poi i consiglieri.
Anzalone (Gruppo Misto): «alcuni lavoratori non ricevono lo stipendio da mesi. Concordo sulla nomina di un commissario, anche per attivare la procedura della cassa integrazione in deroga. Non è giusto che i dipendenti paghino per i titolari». Piana (Lega Nord): «il commissariamento non dipende solo dalla magistratura, ma anche dal prefetto. Si potrebbe valutare la possibilità che il servizio sia svolto da Amiu e che questa si faccia carico anche dell’assorbimento dei lavoratori». Bruno (Fds): «i lavoratori e la comunità sono le principali parti lese. È necessario che non perdano il lavoro. Credo che tutta l’aula possa appoggiare l’amministrazione nel rapporto con il prefetto». Farello (Pd): «dal punto di vista delle condizioni oggettive delle persone, la questione è più urgente di quella recente di Ilva. Occorre attivare immediatamente la cassa in deroga e il finanziamento». Putti (M5s): «molto spesso ci si serve delle partecipate per risparmiare sui servizi sulla pelle della povera gente, con appalti e subappalti. Il rischio è che tante famiglie siano portate alla fame. C’è la massima urgenza; è necessario mettere in campo ogni mezzo, tra cui le pressioni politiche ad altri organi, come il Consiglio regionale». Chessa (Sel): «la questione è delicatissima e può essere drammatica. Bisogna creare un’alleanza tra lavoratori, Consiglio e amministrazione». Lauro (Pdl): «condividiamo la preoccupazione del sindaco, ma abbiamo capito che il tavolo con la prefettura non è stato aperto. Bisogna farlo entro stasera. Ho avuto dall’assessore Berrino garanzia sull’impegno della Regione per la cassa in deroga. Importante il ruolo della prefettura».
Viene poi approvato all’unanimità, con 33 voti a favore, un ordine del giorno che impegna sindaco e assessori competenti ad:
agire di concerto con Regione e Prefettura per favorire la continuità gestionale di Switch e Giglio, in modo da avere interlocutori titolati ad esercitare l’attività di impresa e l’interlocuzione con le parti sociali e le istituzioni; chiedere l’attivazione delle procedure per far accedere i lavoratori interessati agli ammortizzatori sociali; tutelare i lavoratori delle società che si aggiudicano commesse pubbliche.
Alle ore 15, il presidente Giorgio Guerello procede all’appello. Con 30 presenti, la seduta è valida.
Si passa poi alla discussione dell’ordine del giorno, che prevede:
due delibere di Giunta:
- Presa d’atto dell’acquisto per accessione di posti auto realizzati da un terzo su un terreno di civica proprietà e autorizzazione alla vendita degli stessi e delle porzioni di sedime agli acquirenti di buona fede
Approvata con 17 voti a favore (Pd, Lista Doria, Percorso Comune, Gruppo Misto, Sel), 13 astenuti (Fds, M5s, Lista Musso, Lega Nord, Udc) e 3 presenti non votanti (Pdl)
- Autorizzazione alla riduzione della zona di rispetto cimiteriale relativa al “Cimitero di Molassana nuovo” ai sensi dell’articolo 28 della legge 1 agosto 2002 n.166 per la realizzazione di un’autorimessa interrata pertinenziale
Approvata con 20 voti a favore (Udc, Percorso Comune, Pd, Lista Doria, Gruppo Misto, Sel), 4 contrari (M5s) e 7 astenuti (Pdl, Lega Nord, Lista Musso)
una mozione:
- Linee indirizzo per applicazione nuovo Isee e successivi provvedimenti, presentata da Cristina Lodi (Pd), che impegna sindaco e Giunta a rimandare l’applicazione della nuova normativa, in attesa dei relativi indirizzi da parte della Regione e di adottare, in via transitoria, un provvedimento che consenta la prosecuzione del servizio.
Approvata all’unanimità con 30 voti a favore
e quattro interpellanze:
- Viabilità piazza Acquaverde, presentata da Alessio Piana (Lega Nord), che chiede se la viabilità in piazza Acquaverde sia competenza del Comune e, nel caso, se si possa modificare; se sia possibile creare stazionamenti, anche a disco orario, per un miglior scorrimento del traffico; se sia possibile prolungare le strisce pedonali dal piazzale dei bus, verso la stazione.
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «sull’area sono stati effettuati importanti interventi di riqualificazione, che hanno ridisegnato i capolinea dei bus, dotati di tutti gli elementi essenziali, i marciapiedi, gli scivoli per i diversamente abili, un attraversamento pedonale in sicurezza e sei posteggi a rotazione di fronte all’ingresso. Recentemente è stato aperto il parcheggio interno di Grandi Stazioni».
- Riqualificazione via Banderali, presentata da Stefano Balleari (Pdl), che chiede di intervenire in tempi brevi sulla manutenzione e sul decoro urbano della strada in questione.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: «stiamo intervenendo su Mura delle Cappuccine, via Assarotti e via Caffaro. In quella realtà abbiamo un problema strutturale sulla soletta che deve essere rifatta ed è stata inserita tra le priorità. Le condizioni dei marciapiedi non sembrano essere così critiche, comunque faremo un sopralluogo».
- Lavori riqualificazione giardini “Gianni Calcagno” a Oregina, presentata da Guido Grillo (Pdl), che chiede notizie sulle procedure attivate dal Municipio Centro Est e sui tempi di realizzazione dell’intervento.
Risponde l’assessore Gianni Crivello: «gli investimenti sono legati ai bilanci. Attualmente siamo in gara, e i lavori potranno iniziare a fine maggio. L’importo è di 78 mila euro; verranno delimitate le aree verdi e implementato l’arredo urbano con nuovi giochi per bambini, tavoli da pic-nic e panchine. Si interverrà anche sui muri di contenimento delle scarpate».
- Delimitazione di una parte di marciapiede di corso Italia per un utilizzo promiscuo pedonale e ciclabile, presentata da Stefano Balleari (Pdl), che chiede quanto in oggetto per garantire la sicurezza dei passanti.
Risponde l’assessore Anna Dagnino: «corso Italia non è compresa nel progetto sulle piste ciclabili, che trova un elemento di raccordo in via XX Settembre e non è ancora completato. Questa è però un’anomalia, quindi ho incaricato gli uffici di affrontare il problema. Non è prudente né utile avere una strada di promiscuità tra pedoni e biciclette, anche perché quello di corso Italia è un marciapiede molto frequentato. La cosa è comunque non semplice, perché il manufatto ha un valore ambientale importante e anche la pavimentazione è di pregio, allora dobbiamo passare dal ministero dei Beni culturali».
Il Consiglio comunale si conclude alle ore 16.48.