Consiglio comunale seduta di venerdì 10 luglio

Ultima giornata della seduta dedicata all’approvazione del bilancio di previsione. L’appuntamento è alle 9.30 in Sala Rossa per concludere la discussione sulla delibera, sulla quale sono stati presentati 63 odg e 86 emendamenti

palazzo tursi
Conclusa ieri la votazione degli odg (approvati: 35, 38, 39, 40, 41, 44, 47, 50, 52, 53, 55, 58, 63. Il 48 è stato accolto come raccomandazione) si votano gli emendamenti.
Vengono approvati: 14, 19, 20, 49, 50, 53, 62, 64, 86. Il 66 viene accolto come raccomandazione.

Chiede la parola il sindaco Marco Doria: ringrazio i consiglieri che, in queste giornate, sono intervenuti e hanno collaborato presentando documenti. Il bilancio di un Comune è lo strumento che ne consente il funzionamento, permettendo di  contrarre mutui e di utilizzare il fondo di riserva. I Comuni italiani si trovano in un  contesto difficile perché hanno visto ridursi la capacità di spesa in un momento di crisi: ci sono meno risorse, mentre si moltiplicano le richieste di intervento per far fronte a necessità diverse. Sono stati tagliati pesantemente i trasferimenti statali e i Comuni hanno dovuto imporre una pressione fiscale per cercare di compensare. Noi l’abbiamo mantenuta invariata e abbiamo effettuato modesti ma significativi ribassi su alcuni tributi comunali. E’ un bilancio in due tempi: il decreto sulla finanza locale approvato a giugno ha istituito un fondo compensativo per 1.800 comuni italiani. Per mesi abbiamo amministrato in “dodicesimi” per poter far fronte ai servizi, che devono essere garantiti. E’ un bilancio molto rigido nella determinazione dei flussi di spesa, ma anche rigoroso, non ci sono spese assurde: per quanto riguarda i fitti passivi, nel giro di alcuni anni abbiamo risparmiato circa 1 milione e mezzo di euro. Questo bilancio ha conti puliti e le cifre corrispondono a realtà, grazie agli uffici che controllano entrate e spese del Comune. Un lavoro eccellente che merita il mio ‘grazie’. Infine è un bilancio che ha un rigoroso equilibrio di conti: l’indebitamento del Comune, pur restando elevato, è stato ridotto. Pur nelle nostre ristrettezze investiamo nei lavori pubblici e siamo dei buoni e puntuali pagatori. Questo bilancio non scarica su chi verrà dopo le responsabilità che abbiamo adesso.



Si passa poi alle dichiarazioni di voto.

Interviene per prima Lilli Lauro (Pdl): abbiamo un Piano triennale non realistico, in quanto non sono stati interpellati i Municipi; sono stati disattesi ordini del giorno che dicevano di chiedere più soldi alla Regione e all’Europa, e 5 odg sulle denunce fatte dai revisori dei conti sono stati respinti. L’assessore Miceli dice che è un bilancio in progress, sulle barricate. Ma questa amministrazione ha sempre giocato in difesa e non ha affrontato le emergenze sociali ed economiche della città. Dal 2012, a Genova si sta riducendo il numero delle imprese, soprattutto nel settore del commercio e della manifattura. C’è stato un crollo dell’imprenditoria femminile e cresce anche il tasso di disoccupazione giovanile, mentre scende il turismo crocieristico. Si dice che la colpa sia dei tagli ai trasferimenti statali, in realtà questa amministrazione è incapace di scelte coraggiose e di scelte innovative ed è incapace di risolvere i numerosi problemi. Non è stato affrontato nulla e nulla è stato  concluso, nemmeno è in corso un iter per decidere come procedere. C’è un vuoto  amministrativo. Dalla lettura del bilancio emerge un’impostazione con molte incertezze e dubbi di legittimità, se si considera che vengono autorizzate spese senza copertura certa. I risparmi sono solo sulla spesa per il personale, infine non si prevedono entrate da dismissioni immobili e societarie; il debito è destinato ad aumentare anche quest’anno. Vengono autorizzate spese ingenti senza adeguata copertura finanziaria. Ritengo che non sia una sana, prudente, rigorosa e responsabile gestione finanziaria dell’ente.

A seguire, Luciovalerio Padovani (Lista Doria): siamo al quarto anno di contrazioni di risorse, la tendenza non  si arresta. Lo Stato contribuisce al debito per 52 miliardi e chiede sacrifici ai Comuni, che invece producono un avanzo dell’1,7%. Le politiche del rigore vengono scaricati sui Comune, che producono servizi. Elementi strutturali del bilancio: grazie al fondo di compensazione che arriverà i servizi vengono difesi, non si esercita pressione fiscale e c’è una quota consistente di investimenti, in termini di contrasto al dissesto. Investiamo sulla città, sulla sua riqualificazione.

Tocca poi a Pietro Salemi (Lista Musso): è un bilancio deludente, senza anima nè speranza, senza una visione. Genova è una città industriale? Punta sul porto, sul turismo? Ho parlato di teatri e del museo di De Andrè, pensavo di trovare tutti d’accordo, visto che ciò sarebbe utile per incrementare il turismo. Mi hanno detto che non ci sono risorse. Non ho colto nessuno sforzo, nessuna visione; quasi come se non dovessimo pensare al nostro futuro. Genova è una città di vecchi e non ha voglia di invertire la rotta. Pur nella crisi, altre città vicine provano a scommettere sul proprio futuro. Genova non affronta e non risolve nemmeno i più piccoli problemi, è una città che affonda lentamente. L’unica soddisfazione del cittadino è che, se affonda la città, affondiamo pure noi che l’amministriamo. Speravo in una svolta ma non l’ho vista, quindi voteremo contro.

Paolo Putti (M5S): molto spesso ho chiesto criteri chiari che consentissero una valutazione sul lavoro svolto dalla giunta, ma raramente li ho avuti. Questo bilancio, in realtà, rappresenta tre anni di lavoro di questa amministrazione, che ha superato il momento in cui si potevano costruire veri cambiamenti. Il Governo ha scelto di scaricare sugli enti locali la responsabilità di anni di una politica che ha portato alla situazione attuale. Questo è un dato di fatto ed è anche vero che, se si vuole mantenere un modello economico bisogna fare sacrifici. Però voglio proporre alcuni indicatori generali, che restituiscano una valutazione su questo bilancio e sul bilancio di questa giunta. In una delle prime sedute, abbiamo proposto un ordine del giorno sul Terzo valico. La Lista Doria lo aveva votato, ma poi è stata redarguita. In un attimo i consiglieri si sono resi conto del loro viaggio: pensavano di fare un cambiamento e invece si sono dovuti adeguare. Quindi, indicatore disatteso. Non c’è stata la rottura con i gruppi di potere. Anche in questo caso, la Lista Doria si è adeguata. Si è preferito restare tutti insieme, allargare le maggioranze, fare proclami di onestà. Abbiamo perso la caratteristica di onestà intellettuale che aveva questa giunta quando ha presentato i suo programma. Preferirei morire politicamente piuttosto che portare avanti questa agonia. Costruzione di una eredità seria per quelli che amministreranno dopo di noi: indicatore che manca. Nel programma del sindaco si parla di partecipazione, ma non abbiamo visto niente. Nessun bilancio partecipativo, per chiamare anche persone all’assunzione di responsabilità; anche rispetto a questo il bilancio è fallimentare. Le speranze accese col programma sono state disattese. E’ un’eredità pesantissima per chi verrà dopo. Un altro indicatore è il coraggio. Non si è visto. La gente voleva qualcosa di diverso, voleva lottare al fianco e ci voleva il coraggio di essere al fianco della gente. Voteremo no.

E’ poi la volta di Stefano Anzalone (Gruppo Misto): è un bilancio con criticità, ma dettate dal contesto cittadino, regionale, nazionale e anche internazionale. Quello che è successo in questi giorni in Grecia induce a una riflessione, Chi voterà “no” al bilancio non sa cosa accadrebbe se questo non venisse approvato. Non ci sarebbero più gli stipendi per i lavoratori delle società controllate. Si parlava di contraddizioni, ma la politica ne è piena. Quando il M5S è all’opposizione dice una cosa, quando governa ne dice un’altra: a Livorno, il loro sindaco ha aumentato le tasse. Da un mese a Sampierdarena il M5S raccoglie le firme contro l’insicurezza, invece a Tursi presenta un emendamento per tagliare 800 mila euro alla sicurezza e destinarli ai musei. Voterò a favore del bilancio, per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini genovesi.

Prende la parola Alfonso Gioia (Udc): ogni anno la strada che porta all’approvazione di un bilancio di previsione è sempre più difficile. Ormai esiste solo l’aspetto contabile e non quello politico. Dal 2007 al 2015, i trasferimenti statali hanno inciso in maniera forte sul Comune e i tagli hanno generato uno squilibrio di finanza pubblica, che anche i magistrati hanno definito un risanamento non proporzionato alle risorse a disposizione degli enti locali. Il risultato è stato: meno servizi ai cittadini, meno investimenti e più tasse. Questo è il quadro che tutto il Paese si trova ad affrontare. Questo bilancio non permette di programmare, a causa dei tagli, ma garantisce i livelli minimi ai cittadini. Voteremo quindi a favore, per senso di responsabilità.

Conclude Simone Farello (Pd): questo bilancio si vota con due settimane di anticipo rispetto ai precedenti, in un contesto in cui è cambiata una cosa grossa: la Regione. Abbiamo governato città con un’amministrazione regionale con la stessa maggioranza politica, anche se ce ne siamo accorti raramente, e abbiamo visto che tra i due enti locali non c’è stata collaborazione, pur nelle ristrettezze, ma si è scatenata una lotta per prendere più soldi. Spero che da ora cambi il sistema. Questo bilancio è inesistente dal punto di vista politico. Ci sono difficoltà, ma dovrebbero essere affrontate, con la  disponibilità a valutare le proposte che arrivano da quest’aula. Dico al M5S che se qualcuno in  nome del coraggio e delle scelte ha perso consenso,  questo è il Partito Democratico. Voteremo favorevolmente per dare a questa amministrazione la possibilità di provare ancora una volta a fare delle riforme.


Si vota poi la delibera: Documenti previsionali e programmatici 2015 – 2017, che  viene approvata con:

24 voti a favore: Pd (Canepa, Caratozzolo, Farello, Guerello, Lodi, Pandolfo, Russo, Vassallo, Veardo, Villa); Lista Doria (Comparini, Doria, Gibelli, Nicolella, Padovani, Pederzolli, Pignone); Sel (Chessa, Pastorino); Udc (Gioia, Repetto); Gruppo Misto (Anzalone, De Benedictis, Malatesta)
11 contrari: Pdl (Balleari, Lauro, Grillo); M5S (Boccaccio, Burlando, De Pietro, Muscarà, Putti); Fds (Bruno); Lista Musso (V. Musso, Salemi)
1 astenuto (Mazzei – Gruppo Misto).

Viene anche concessa l’immediata eseguibilità.


Il consiglio comunale si conclude alle ore 13.04.

10 luglio 2015
Ultimo aggiornamento: 13/07/2015
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