La proposta è presentata dal sindaco Marco Doria: «la delibera di oggi è rilevante, perché il termine per la definizione delle aliquote è il 30 aprile. Il bilancio del Comune di Genova è molto faticoso, a causa dei tagli pesanti con cui dobbiamo fare i conti. Anche in questo contesto intendiamo il bilancio preventivo come un punto di partenza per perseguire i nostri obiettivi, tra i quali quello primario è garantire i servizi ai cittadini. Ogni taglio si ripercuote proprio su questi servizi, perché altre spese, come per esempio gli stipendi dei dipendenti, per legge non sono comprimibili. Le spese comprimibili, a parte i risparmi che di anno in anno pratichiamo, sono tutti servizi. Sul piano politico, questa posizione non sarebbe la nostra.
La giunta propone perciò all’attenzione del Consiglio una delibera che permetterà di recuperare parte dei quasi 7 milioni 770 mila euro che, con l’emendamento votato martedì scorso, sarebbero perduti. Tali emendamenti riguardavano due punti: i canoni concordati, per cui sono già previste agevolazioni a carattere nazionale, e gli immobili di categoria A1. Essendoci già una riduzione, proponiamo per gli immobili a canone concordato una riduzione più contenuta, che ci consenta di mantenere 5 milioni di introito. Per gli immobili A1 la valutazione è articolata. Sono circa 2.200 sul territorio, di cui 154 unità sono state riclassificate, spesso senza alcuna opposizione da parte del Comune. Ciò premesso, riteniamo che la riduzione dell’imposta non debba essere generalizzata, ma debba tutelare una tipologia di proprietari: persone anziane il cui reddito reale non superi una certa entità. Abbiamo valutato le decisioni del Consiglio nel merito e abbiamo accolto lo stimolo riportando però l’entità del provvedimento alle compatibilità di bilancio. La riduzione delle entrate, anche così ridotta, comporterà uno sforzo che, insieme a sforzi ulteriori, ci permetterà di portare avanti, anche con fatica, la nostra politica, perché non possiamo gestire qualunque politica».
C’è poi una sommaria illustrazione del provvedimento da parte dell’assessore al Bilancio Francesco Miceli: «l’emendamento riguarda l’aliquota per i canoni concordati, che proponiamo di modificare come segue: all’aliquota dello 0.78 si applica la riduzione di legge del 25 per cento, in modo che scenda a circa 0.58».
Intervengono, nel merito della proposta, i consiglieri Stefano Balleari, Matteo Campora e Guido Grillo (Pdl), Alessio Piana (Ln), Enrico Musso, Vittoria Musso e Pietro Salemi (L.Musso), Stefano Anzalone (G.Misto), Andrea Boccaccio (M5s), Alfonso Gioia (Udc), Gian Piero Pastorino e Antonio Bruno (Fds), Salvatore Caratozzolo (Pc), Simone Farello (Pd).
Nelle successive dichiarazioni di voto, si dichiarano
favorevoli: Pd, Intergruppo L.Doria, Sel e Possibile
contrari: L.Musso, Ln, Fds, Pdl, M5s
astenuti: Udc, Grillo e Balleari (Pdl) a titolo personale
presenti non votanti: Vassallo (Pc)
Al termine delle dichiarazioni di voto il presidente Giorgio Guerello pone ai voti la delibera, che è Approvata con 17 voti favorevoli (Pd, L.Doria, Sel, Malatesta G.Misto), 15 contrari (L.Musso, Ln, Fds, Pdl tranne Grillo, M5s), 6 astenuti (Udc, Grillo Pdl, Anzalone, De Benedictis e Mazzei G.Misto) e 2 presenti non votanti (Caratozzolo e Vassallo).
È concessa l’immediata eseguibilità.
Il presidente Giorgio Guerello dichiara chiusa la seduta alle ore 18.05
La giunta propone perciò all’attenzione del Consiglio una delibera che permetterà di recuperare parte dei quasi 7 milioni 770 mila euro che, con l’emendamento votato martedì scorso, sarebbero perduti. Tali emendamenti riguardavano due punti: i canoni concordati, per cui sono già previste agevolazioni a carattere nazionale, e gli immobili di categoria A1. Essendoci già una riduzione, proponiamo per gli immobili a canone concordato una riduzione più contenuta, che ci consenta di mantenere 5 milioni di introito. Per gli immobili A1 la valutazione è articolata. Sono circa 2.200 sul territorio, di cui 154 unità sono state riclassificate, spesso senza alcuna opposizione da parte del Comune. Ciò premesso, riteniamo che la riduzione dell’imposta non debba essere generalizzata, ma debba tutelare una tipologia di proprietari: persone anziane il cui reddito reale non superi una certa entità. Abbiamo valutato le decisioni del Consiglio nel merito e abbiamo accolto lo stimolo riportando però l’entità del provvedimento alle compatibilità di bilancio. La riduzione delle entrate, anche così ridotta, comporterà uno sforzo che, insieme a sforzi ulteriori, ci permetterà di portare avanti, anche con fatica, la nostra politica, perché non possiamo gestire qualunque politica».
C’è poi una sommaria illustrazione del provvedimento da parte dell’assessore al Bilancio Francesco Miceli: «l’emendamento riguarda l’aliquota per i canoni concordati, che proponiamo di modificare come segue: all’aliquota dello 0.78 si applica la riduzione di legge del 25 per cento, in modo che scenda a circa 0.58».
Intervengono, nel merito della proposta, i consiglieri Stefano Balleari, Matteo Campora e Guido Grillo (Pdl), Alessio Piana (Ln), Enrico Musso, Vittoria Musso e Pietro Salemi (L.Musso), Stefano Anzalone (G.Misto), Andrea Boccaccio (M5s), Alfonso Gioia (Udc), Gian Piero Pastorino e Antonio Bruno (Fds), Salvatore Caratozzolo (Pc), Simone Farello (Pd).
Nelle successive dichiarazioni di voto, si dichiarano
favorevoli: Pd, Intergruppo L.Doria, Sel e Possibile
contrari: L.Musso, Ln, Fds, Pdl, M5s
astenuti: Udc, Grillo e Balleari (Pdl) a titolo personale
presenti non votanti: Vassallo (Pc)
Al termine delle dichiarazioni di voto il presidente Giorgio Guerello pone ai voti la delibera, che è Approvata con 17 voti favorevoli (Pd, L.Doria, Sel, Malatesta G.Misto), 15 contrari (L.Musso, Ln, Fds, Pdl tranne Grillo, M5s), 6 astenuti (Udc, Grillo Pdl, Anzalone, De Benedictis e Mazzei G.Misto) e 2 presenti non votanti (Caratozzolo e Vassallo).
È concessa l’immediata eseguibilità.
Il presidente Giorgio Guerello dichiara chiusa la seduta alle ore 18.05