Si chiama Piano nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, il progetto di welfare del Governo, realizzato in collaborazione con Anci, Regioni ed Enti locali, per dare un sostegno alle persone fragili e alle famiglie in difficoltà del nostro Paese.
Al fine di individuare i principi e definire i dettagli del Piano, introdotto nella Legge di stabilità 2016 con la quale è stato istituito il Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, ieri pomeriggio, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si è tenuto un incontro a cui ha partecipato l’assessore alle Politiche sociosanitarie del Comune di Genova, Emanuela Fracassi.
"Il ministro Giuliano Poletti - ha detto l'assessore - ci ha presentato il progetto nazionale di lotta alla povertà, che prevede, in una prima fase, una misura di inclusione attiva e di sostegno al reddito di 600 milioni nel 2016 e di un miliardo nel 2017. I fondi comprendono le famiglie in difficoltà con minori, che hanno un Isee inferiore a 3000 euro".
Un intervento specifico che si colloca all'interno di un quadro di misure strutturali, con l'intento di superare la frammentarietà degli interventi e garantire un accesso all'erogazione delle prestazioni secondo principi di equità.
"Si tratta di fare partire questa misura entro il 2016 - continua l'assessore. Previsto un sostegno al reddito che varierà da 150 a 400 euro mensili, sulla scia della Carta Acquisti. Chi beneficerà di questa misura si dovrà impegnare in un progetto di inclusione e inserimento sociale, seguendo percorsi di formazione e autosufficienza".
Si punta così a superare, la vecchia logica dell'assistenza passiva, prevedendo per i beneficiari un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, sostenuto dall'offerta di servizi alla persona.
“Una sfida che si potrà vincere – conclude l’assessore Fracassi – solo se i servizi sociali dei Comuni verranno adeguatamente supportati e rafforzati nella gestione, anche con l'aiuto dei soggetti del terzo settore e dei CAF. Inoltre, con l'Anci nazionale, abbiamo rappresentato al Ministro Poletti l'urgenza di estendere la misura ad altri soggetti in grave difficoltà, in particolare adulti soli, che ad oggi sono esclusi da ogni forma di sostegno”.
Al fine di individuare i principi e definire i dettagli del Piano, introdotto nella Legge di stabilità 2016 con la quale è stato istituito il Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, ieri pomeriggio, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si è tenuto un incontro a cui ha partecipato l’assessore alle Politiche sociosanitarie del Comune di Genova, Emanuela Fracassi.
"Il ministro Giuliano Poletti - ha detto l'assessore - ci ha presentato il progetto nazionale di lotta alla povertà, che prevede, in una prima fase, una misura di inclusione attiva e di sostegno al reddito di 600 milioni nel 2016 e di un miliardo nel 2017. I fondi comprendono le famiglie in difficoltà con minori, che hanno un Isee inferiore a 3000 euro".
Un intervento specifico che si colloca all'interno di un quadro di misure strutturali, con l'intento di superare la frammentarietà degli interventi e garantire un accesso all'erogazione delle prestazioni secondo principi di equità.
"Si tratta di fare partire questa misura entro il 2016 - continua l'assessore. Previsto un sostegno al reddito che varierà da 150 a 400 euro mensili, sulla scia della Carta Acquisti. Chi beneficerà di questa misura si dovrà impegnare in un progetto di inclusione e inserimento sociale, seguendo percorsi di formazione e autosufficienza".
Si punta così a superare, la vecchia logica dell'assistenza passiva, prevedendo per i beneficiari un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, sostenuto dall'offerta di servizi alla persona.
“Una sfida che si potrà vincere – conclude l’assessore Fracassi – solo se i servizi sociali dei Comuni verranno adeguatamente supportati e rafforzati nella gestione, anche con l'aiuto dei soggetti del terzo settore e dei CAF. Inoltre, con l'Anci nazionale, abbiamo rappresentato al Ministro Poletti l'urgenza di estendere la misura ad altri soggetti in grave difficoltà, in particolare adulti soli, che ad oggi sono esclusi da ogni forma di sostegno”.