Dossier Immigrazione 2016: in calo gli stranieri in Liguria

Boom di richieste per acquisire la cittadinanza italiana. Gli stranieri residenti in Liguria pari al 8,7 % dell'intera popolazione. Albania, Ecuador, Romania e Marocco i Paesi più rappresentati. Assessore Fiorini "A fronte di chi alimenta l'immaginario dell'invasione, i dati dimostrano che i nuovi arrivi di migranti sono in calo a Genova e in Liguria, sono sempre di più gli stranieri che si allontanano o decidono di ritornare nel paese di provenienza"

Testo Alternativo
In Liguria sono 136.216 gli stranieri residenti, in calo rispetto al 2014 (138.697), rappresentano l’8,7% dell’intera popolazione, con un valore massimo nella provincia di Imperia (10,6%), mentre in termini assoluti, la provincia di Genova ospita circa il 52% del totale (con 70.752 registrazioni in anagrafe), seguita da quelle di Savona (23.817), Imperia (22.821) e La Spezia (18.826).

Sono alcuni dei dati più salienti che riguardano la nostra regione del Dossier statistico immigrazione Idos, che questa mattina è stato presentato Roma e in molti capoluoghi di regione. A Genova la cerimonia di presentazione si è svolta oggi nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, alla presenza dell'assessore a legalità e diritti Elena Fiorini, l'assessore alle politiche sociali Emanuela Fracassi, Andrea Torre (Redazione Dossier Statistico Liguria), Deborah Erminio (Redazione Dossier Statistico Liguria), Narcisa Soria Valencia (Console Generale dell'Ecuador a Genova), Roberta Cavicchioli (UIL Liguria Mercato del Lavoro) e Renato Carpi (Presidente Associazione Algebar).

Il Dossier – a cura di IDOS in partenariato con la Cooperativa Com Nuovi Tempi, Rivista Confronti e in collaborazione con l’Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali (Unar) del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – propone, come di consueto, i dati principali sul fenomeno migratorio in Italia, un quadro esaustivo su tutto quello che riguarda l'incidenza delle persone straniere in Italia: rimesse, presenza a scuola, occupazione, dati anagrafici, provenienze.

La crisi economica e la perdita del lavoro ha favorito un fenomeno di stranieri in uscita dal nostro Paese, anche se il ritorno a casa è legato alle opportunità che chi lascia il notro Paese può trovare in patria. Il governo ecuadoriano, ad esempio, ha sollecitato i propri connazionali a rientrare nella terra d’origine con una serie di incentivi e aiuti.

“A fronte di chi alimenta l'immaginario dell'invasione, - commenta Fiorini - i dati dimostrano che i nuovi arrivi di migranti sono in calo a Genova e in Liguria, sono sempre di più gli stranieri che si allontanano o decidono di ritornare nel paese di provenienza, altro che precarietà, l'immigrazione è sempre più stabile: nel 2012 a Genova ci sono state 488 nuove cittadinanze italiane riconosciute a stranieri, 3.464 nel corso del 2015, una crescita di sette volte, una ricchezza per il nostro tessuto sociale e produttivo".

Come già nello scorso anno, l’Albania, l’Ecuador, la Romania e il Marocco restano, in ordine decrescente, le collettività più numerose, con valori assoluti attorno alle 20mila unità per le prime tre e alle 13mila per l’ultima. Seguono a distanza l’Ucraina, la Cina e il Perù (tutte nell’ordine delle 4.000 unità), la Repubblica Domenicana (circa 3.800), il Bangladesh (circa 2.800) e la Tunisia (circa 2.600).

"Uno degli aspetti evidenziati dal dossier è una certa normalizzazione del fenomeno migratorio - ha detto Andrea Torre della Redazione Dossier Statistico Liguria -. Anzi, dai dati complessivi vediamo emerge che è in atto una diminuzione degli stranieri a causa di due fenomeni: la crisi economica e l'acquisizione della cittadinanza italiana. A fine 2015, nel nostro Paese, i cittadini italiani di origine straniera, secondo le stime del dossier, sono un milione e 150mila e l'elevato incremento delle acquisizioni di cittadinanza lascia ipotizzare che nel 2050, a tasso invariato, vi saranno oltre 6 milioni di cittadini italiani di origine straniera".

I dati, desunti da archivi ufficiali, si riferiscono al 2015 e sono stati elaborati e commentati oltre che dall’équipe interna al Centro Studi e Ricerche IDOS, dalla redazione della rivista Confronti, da una rete dei redattori regionali del Dossier e da oltre un centinaio di autori. Anche quest’anno è stato fondamentale il supporto del Fondo Otto per Mille della Chiesa Valdese.
27 ottobre 2016
Ultimo aggiornamento: 27/10/2016
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