Inizia alla biblioteca Berio venerdì 18 settembre la giornata dedicata al progetto “Ports et Identité- Porti”, curato dalla Direzione Servizi Civici Legalità e Diritti insieme agli uffici comunali che si occupano di cultura e turismo e cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, per poi continuare nel pomeriggio nel sestiere della Maddalena.
“Ports et identité-Porti” è un programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia per la riqualificazione e il risanamento edilizio di spazi pubblici strategici, situati nell’area urbana fronte porto della nostra città.
Ad aprire la giornata l’assessore alla Legalità e Diritti Elena Fiorini: “con questo progetto europeo – dice l’assessore – si è aperto un percorso che non si conclude oggi. Il porto per Genova è legato alla sua crescita urbana e culturale, allo sviluppo della sua economia e, anche, allo sviluppo dell’identità delle persone". Non a caso il mugugno, il tipico lamentarsi ligure, è nato dai camalli genovesi, gli scaricatori di porto.
“Esistevano due tipi di contratto - ha spiegato l’assessore - con mugugno e senza, ossia con la possibilità o meno di lamentarsi: quello senza era maggiormente retribuito, ma meno scelto”. Dal porto alla città: il mugugnare è uno dei tratti caratteristici del carattere dei genovesi.
E il porto è legato a doppio filo con i quartieri che si sono sviluppati alle sue spalle, “ zone importanti – continua Fiorini – con palazzi di inestimabile valore storico e culturale”, ma che oggi presentano delle criticità economiche e sociali.
Nello specifico, le azioni del progetto europeo sono state condotte nel sestiere della Maddalena e hanno portato alla realizzazione del piano d’intervento “Ti porto nei caröggi”, che ha permesso di concretizzare le attività con tre modalità di azione: risanamento edilizio di spazi pubblici strategici, costruzione di percorsi turistici socio-culturali e realizzazione di occasioni di conoscenza e di radicamento nel territorio.
“Con questo progetto la città ha fatto un passo in avanti - dice l’assessore alla Cultura Carla Sibilla - sono state messe a sistema diverse esperienze sociali ed economiche: sono stati disegnati quattro percorsi che, partendo dal waterfront del porto antico, arrivano fino alla collina di Sarzano, comprendendo i Palazzi dei Rolli, patrimonio dell’Unesco e il centro storico più grande d’europa.”
"Questi percorsi, continua Sibilla, sono stati inseriti nel sistema di marketing culturale e turistico cittadino: un modo per scoprire parti della nostra città per chi viene da fuori, ma anche per i genovesi, turisti a casa propria, per scoprire la bellezza della nostra città".
Oltre ai percorsi turistici socio-culturali, il progetto Porti ha permesso di risanare quattro strutture di proprietà pubblica, nella zona della Maddalena, per agevolare l’insediamento di attività culturali, formative, di servizio e a carattere produttivo per l’erogazione di servizi al cittadino e la realizzazione di attività sociali.
Inoltre, è stato costruito un percorso innovativo dedicato alla socialità, alla promozione di occasioni di conoscenza tra nuovi e vecchi soggetti del territorio, realizzato in collaborazione con soggetti profit e no profit del Sestiere, e finalizzato ad un utilizzo “comune e partecipato” del territorio e degli spazi pubblici, in modo da sviluppare il senso di coesione, di appartenenza alla comunità e la volontà di allontanarne la criminalità.
E proprio per toccare con mano i risultati raggiunti dal progetto europeo “Ports et identité-Porti”, nel pomeriggio il convegno va in trasferta proprio nel quartiere della Maddalena, in modo da riconoscerne la vitalità e le diverse identità attraverso la rete delle realtà sociali e di cittadinanza attiva che lo racconteranno in molti modi differenti.
Sono in programma laboratori e attività organizzate nelle sedi dei locali ristrutturati grazie ai finanziamenti del progetto: le diverse esperienze delle quattro realità vincitrici del bando pubblico (L’AltraVia, Papê, Maddalena 31R, Nuovi Profili) racconteranno ad adulti e bambini la voglia di “fare alla Maddalena”.
“Ports et identité-Porti” è un programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Francia per la riqualificazione e il risanamento edilizio di spazi pubblici strategici, situati nell’area urbana fronte porto della nostra città.
Ad aprire la giornata l’assessore alla Legalità e Diritti Elena Fiorini: “con questo progetto europeo – dice l’assessore – si è aperto un percorso che non si conclude oggi. Il porto per Genova è legato alla sua crescita urbana e culturale, allo sviluppo della sua economia e, anche, allo sviluppo dell’identità delle persone". Non a caso il mugugno, il tipico lamentarsi ligure, è nato dai camalli genovesi, gli scaricatori di porto.
“Esistevano due tipi di contratto - ha spiegato l’assessore - con mugugno e senza, ossia con la possibilità o meno di lamentarsi: quello senza era maggiormente retribuito, ma meno scelto”. Dal porto alla città: il mugugnare è uno dei tratti caratteristici del carattere dei genovesi.
E il porto è legato a doppio filo con i quartieri che si sono sviluppati alle sue spalle, “ zone importanti – continua Fiorini – con palazzi di inestimabile valore storico e culturale”, ma che oggi presentano delle criticità economiche e sociali.
Nello specifico, le azioni del progetto europeo sono state condotte nel sestiere della Maddalena e hanno portato alla realizzazione del piano d’intervento “Ti porto nei caröggi”, che ha permesso di concretizzare le attività con tre modalità di azione: risanamento edilizio di spazi pubblici strategici, costruzione di percorsi turistici socio-culturali e realizzazione di occasioni di conoscenza e di radicamento nel territorio.
“Con questo progetto la città ha fatto un passo in avanti - dice l’assessore alla Cultura Carla Sibilla - sono state messe a sistema diverse esperienze sociali ed economiche: sono stati disegnati quattro percorsi che, partendo dal waterfront del porto antico, arrivano fino alla collina di Sarzano, comprendendo i Palazzi dei Rolli, patrimonio dell’Unesco e il centro storico più grande d’europa.”
"Questi percorsi, continua Sibilla, sono stati inseriti nel sistema di marketing culturale e turistico cittadino: un modo per scoprire parti della nostra città per chi viene da fuori, ma anche per i genovesi, turisti a casa propria, per scoprire la bellezza della nostra città".
Oltre ai percorsi turistici socio-culturali, il progetto Porti ha permesso di risanare quattro strutture di proprietà pubblica, nella zona della Maddalena, per agevolare l’insediamento di attività culturali, formative, di servizio e a carattere produttivo per l’erogazione di servizi al cittadino e la realizzazione di attività sociali.
Inoltre, è stato costruito un percorso innovativo dedicato alla socialità, alla promozione di occasioni di conoscenza tra nuovi e vecchi soggetti del territorio, realizzato in collaborazione con soggetti profit e no profit del Sestiere, e finalizzato ad un utilizzo “comune e partecipato” del territorio e degli spazi pubblici, in modo da sviluppare il senso di coesione, di appartenenza alla comunità e la volontà di allontanarne la criminalità.
E proprio per toccare con mano i risultati raggiunti dal progetto europeo “Ports et identité-Porti”, nel pomeriggio il convegno va in trasferta proprio nel quartiere della Maddalena, in modo da riconoscerne la vitalità e le diverse identità attraverso la rete delle realtà sociali e di cittadinanza attiva che lo racconteranno in molti modi differenti.
Sono in programma laboratori e attività organizzate nelle sedi dei locali ristrutturati grazie ai finanziamenti del progetto: le diverse esperienze delle quattro realità vincitrici del bando pubblico (L’AltraVia, Papê, Maddalena 31R, Nuovi Profili) racconteranno ad adulti e bambini la voglia di “fare alla Maddalena”.