Non si può certo dire che il Comune di Genova si sia lasciato sfuggire l'occasione per acquisire gratuitamente i beni immobiliari che lo Stato possiede sul territorio cittadino, spesso in abbandono, per riqualificarli e valorizzarli. Lunedì 20 aprile, nella sala Paganini del Teatro Carlo Felice, il sindaco Marco Doria e il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi hanno illustrato alla stampa l'intesa raggiunta e il programma di trasferimento, anticipando in parte i contenuti del work shop Patrimonio Genova, gli immobili del Comune di Genova, opportunità di valorizzazione in programma martedì 21 aprile a Palazzo Ducale. Erano presenti l’assessore comunale al patrimonio Emanuele Piazza e il presidente di Spim Spa Stefano Franciolini.
Riepilogando la vicenda, si può dire che, dopo diversi "flop" dei governi precedenti, con una norma inserita nel decreto del "Fare" del 2013, il governo Letta, nel tentativo di rimettere in moto l'economia, decideva il passaggio dei beni non più utilizzati dallo Stato agli enti sul territorio. Le novità erano rappresentate da procedure snelle, tempi rapidi e, soprattutto, la concessione agli enti della scelta sul recupero o sulla vendita del bene trasferito. Di più, a fronte di un progetto di valorizzazione di beni riconosciuti storici, le istruttorie si accorciano. Il Comune di Genova, che sin dal '92 sta lottando per venire in possesso dei beni demaniali sul proprio territorio, non ha perso tempo e ha inviato a Roma una lunga lista di "desiderata": dal sistema fortificato alle strade, dalle gallerie antiaeree agli immobili, dai terreni ai campi sportivi.
In totale, per questa prima tornata, saranno 67 i beni immobili che l'Agenzia del Demanio porterà in "dote" gradualmente al Comune di Genova a titolo gratuito, di cui 24 già trasferiti, nell'ambito del federalismo demaniale.
Entro giugno 2015, la gestione del sistema centrale dei forti seicenteschi sulle colline che circondano Genova (in particolare i forti Belvedere, Tenaglie, Crocetta, Begato, Sperone e Puin) e dei Magazzini del Sale nel quartiere di Sampierdarena passerà dal Demanio al Comune di Genova; la concessione di questi immobili è vincolata alla realizzazione di progetti di valorizzazione degli stessi, come prevede la norma in ambito di federalismo culturale.
E' stata avviata, con la costituzione del tavolo tecnico operativo, l'istruttoria per il trasferimento dell'ex Caserma Gavoglio nel quartiere del Lagaccio, previsto il passaggio di numerose gallerie antiaree ed ex strade militari. Passerà di mano anche l'ex Casa del Soldato, nel quartiere di Sturla, che il Comune prevede di destinare a funzioni collegate all'ospedale Gaslini.
E’ il Sindaco a esprimere soddisfazione per la decisa accelerata che ha preso il processo di trasferimento dei beni dallo Stato agli enti locali. “Finalmente si stanno aprendo opportunità che prima non sembravano possibili. Recentemente, grazie agli strumenti normativi che permettono il passaggio di beni demaniali ai comuni, il processo ha preso una decisa accelerata. Si è avviato un processo molto positivo tra Stato ed enti locali”.
Proprio la prossimità al territorio permette ai comuni di stabilire quale sia l’utilizzo migliore per il bene trasferito, quale processo di valorizzazione debba essere individuato, come sottolinea il sindaco quando precisa che le proposte una volta formulate devono inquadrarsi in una visione generale della città ed essere realizzabili “La praticabilità e l’economicità dei progetti che si portano avanti sono requisiti fondamentali”.
Realizzabilità e utilizzo per fasi sono aspetti fondamentali, visto che spesso si tratta di investimenti importanti di cui non può farsi carico solo il Comune. Un bene può anche essere trasferito per gradi, ha spiegato ancora il sindaco, occorre avviare un percorso, aprire cantieri e valorizzare i beni pubblici.
"I progetti di valorizzazione che sono dietro allo scambio sono importanti - ha dichiarato Reggi - altrimenti lo Stato non li trasferirebbe. Li concede solo in cambio di progetti di qualità, quelli del Comune di Genova valutati dal Mibac sono molti interessanti".
Terminata la conferenza stampa il sindaco Marco Doria, il direttore dell'Agenzia del Demanio e una delegazione della Soprintendenza ai beni culturali della Liguria hanno visitato Forte Begato e la Caserma Gavoglio.
Riepilogando la vicenda, si può dire che, dopo diversi "flop" dei governi precedenti, con una norma inserita nel decreto del "Fare" del 2013, il governo Letta, nel tentativo di rimettere in moto l'economia, decideva il passaggio dei beni non più utilizzati dallo Stato agli enti sul territorio. Le novità erano rappresentate da procedure snelle, tempi rapidi e, soprattutto, la concessione agli enti della scelta sul recupero o sulla vendita del bene trasferito. Di più, a fronte di un progetto di valorizzazione di beni riconosciuti storici, le istruttorie si accorciano. Il Comune di Genova, che sin dal '92 sta lottando per venire in possesso dei beni demaniali sul proprio territorio, non ha perso tempo e ha inviato a Roma una lunga lista di "desiderata": dal sistema fortificato alle strade, dalle gallerie antiaeree agli immobili, dai terreni ai campi sportivi.
In totale, per questa prima tornata, saranno 67 i beni immobili che l'Agenzia del Demanio porterà in "dote" gradualmente al Comune di Genova a titolo gratuito, di cui 24 già trasferiti, nell'ambito del federalismo demaniale.
Entro giugno 2015, la gestione del sistema centrale dei forti seicenteschi sulle colline che circondano Genova (in particolare i forti Belvedere, Tenaglie, Crocetta, Begato, Sperone e Puin) e dei Magazzini del Sale nel quartiere di Sampierdarena passerà dal Demanio al Comune di Genova; la concessione di questi immobili è vincolata alla realizzazione di progetti di valorizzazione degli stessi, come prevede la norma in ambito di federalismo culturale.
E' stata avviata, con la costituzione del tavolo tecnico operativo, l'istruttoria per il trasferimento dell'ex Caserma Gavoglio nel quartiere del Lagaccio, previsto il passaggio di numerose gallerie antiaree ed ex strade militari. Passerà di mano anche l'ex Casa del Soldato, nel quartiere di Sturla, che il Comune prevede di destinare a funzioni collegate all'ospedale Gaslini.
E’ il Sindaco a esprimere soddisfazione per la decisa accelerata che ha preso il processo di trasferimento dei beni dallo Stato agli enti locali. “Finalmente si stanno aprendo opportunità che prima non sembravano possibili. Recentemente, grazie agli strumenti normativi che permettono il passaggio di beni demaniali ai comuni, il processo ha preso una decisa accelerata. Si è avviato un processo molto positivo tra Stato ed enti locali”.
Proprio la prossimità al territorio permette ai comuni di stabilire quale sia l’utilizzo migliore per il bene trasferito, quale processo di valorizzazione debba essere individuato, come sottolinea il sindaco quando precisa che le proposte una volta formulate devono inquadrarsi in una visione generale della città ed essere realizzabili “La praticabilità e l’economicità dei progetti che si portano avanti sono requisiti fondamentali”.
Realizzabilità e utilizzo per fasi sono aspetti fondamentali, visto che spesso si tratta di investimenti importanti di cui non può farsi carico solo il Comune. Un bene può anche essere trasferito per gradi, ha spiegato ancora il sindaco, occorre avviare un percorso, aprire cantieri e valorizzare i beni pubblici.
"I progetti di valorizzazione che sono dietro allo scambio sono importanti - ha dichiarato Reggi - altrimenti lo Stato non li trasferirebbe. Li concede solo in cambio di progetti di qualità, quelli del Comune di Genova valutati dal Mibac sono molti interessanti".
Terminata la conferenza stampa il sindaco Marco Doria, il direttore dell'Agenzia del Demanio e una delegazione della Soprintendenza ai beni culturali della Liguria hanno visitato Forte Begato e la Caserma Gavoglio.