Erzelli: intesa confermata per il polo tecnologico Il sindaco Doria: “Genova ha bisogno di cambiare mentalità”

Incontro pubblico organizzato da Genova High Tech, a palazzo Spinola, per raccogliere le fila e verificare la tenuta dell’intesa tra i diversi partner istituzionali. Prossimo appuntamento il 30 aprile, data termine per l’accordo di programma che consentirà di sbloccare i finanziamenti Miur

palazzo Spinola
A palazzo Spinola, nel salone del Consiglio Metropolitano, le Genova delle istituzioni e della società civile si sono incontrate per fare il punto sugli Erzelli: progetto fondamentale per rilanciare la città come capitale della ricerca e delle nuove tecnologie, da anni sospeso tra lentezze burocratiche e “distanze”  tra gli attori in campo.

Ad aprire i lavori della tavola rotonda, Carlo Castellano, presidente di Dixet e Genova High Tech, nonché amministratore delegato di Esaote: ”Rispetto a quando è nato questo progetto, nel 2001, il mondo è profondamente cambiato, e con esso l’economia e il mondo industriale, ma – continua – il progetto Erzelli è ancora strategico per noi e per la città. Dobbiamo raggiungere questo obiettivo, trovando la forza per superare le divergenze”.

Entra nel dettaglio dei finanziamenti legati al progetto Luigi Predeval, attuale amministratore delegato di GHT: “Il governo ha previsto 125 milioni per finanziare lo spostamento della Scuola Politecnica (Ex Facoltà di Ingegneria), ma dobbiamo arrivare a Roma con un accordo di programma definitivo per poterli sbloccare”.  Roma, infatti, ha deciso di finanziare il trasloco della Scuola attraverso un fondo di Cassa Depositi e Prestiti, garantito dalla variante di progetto che prevede la costruzione di circa 100 mila metri quadrati di spazi residenziali e 8 mila di spazi commerciali.

Questa variante è stata più volte fonte di polemica perché, secondo alcuni, ha stravolto lo spirito del primo progetto, firmato da Renzo Piano; ma “dobbiamo andare avanti, con i periodi ipotetici di terzo grado non si costruisce il futuro” - ha esordito il sindaco di Genova Marco Doria, prendendo la parola - “Abbiamo ereditato delle scelte fatte in passato, ma adesso dobbiamo decidere come costruire il futuro della città”. Città che negli ultimi 15 anni ha cambiato volto, soprattutto a ponente: “Qui un tempo c’era il cuore industriale, ora per non far rimanere il deserto, dobbiamo arrivare a questo traguardo. Il Comune di Genova – ha sottolineato il primo cittadino – sta facendo moltissimo per agevolare questo disegno, progettando infrastrutture importanti per raggiungere la collina, che – ha sottolineato Doria – non è certo il Monviso. La stazione di Cornigliano sarà spostata e potrà essere collegata con una cabinovia sia all’aeroporto sia agli Erzelli”.  “La città – ha concluso il sindaco – ha disperatamente bisogno di smetterla di piangersi addosso e i genovesi devono cambiare mentalità”.

Diaspro (IIT) ha ricordato l’entusiasmo dell’istituto di ricerca per il progetto, confermando che tra marzo e aprile saranno spostati da Morego due grandi laboratori, tra cui quello di robotica, vero fiore all’occhiello della ricerca italiana.

Attesa per l’intervento di Paolo Comanducci, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Genova: “In passato ci sono stati dei problemi burocratici e logistici, e non posso negare che ci sono stati degli atteggiamenti pretenziosi: noi vogliamo andare ad Erzelli ma vogliamo andarci bene, per funzionare e crescere. L’Università è ente pubblico e non può gettare il cuore oltre l’ostacolo nella speranza che vada bene, ma deve affrontare i problemi, uno alla volta. Oggi noi siamo convinti di questa scelta, e ci siamo impegnati, nonostante la crisi, a stanziare 6 milioni per questo progetto”.

Segue l’intervento del Presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, in collegamento telefonico da Roma: “La Regione crede fortemente in questo progetto e farà di tutto per portarlo a termine nel più breve tempo possibile, ma ci vuole la collaborazione di tutti”. Per poi concludere: “Se Erzelli rimanesse un’incompiuta, non sarebbe un’occasione persa, ma un danno per il territorio ligure e non solo”.

Un altro piccolo capitolo di questa lunga vicenda, quindi, è stato scritto; è passato molto tempo da quando questa idea ha preso vita, e troppi sono stati gli intoppi. Ancora una volta Genova ha davanti a sé un appuntamento importante per scrivere il proprio futuro, come ha sottolineato Irene Palma, project manager neanche trentenne di “Built It Up”, associazione no profit che fornisce supporto alle nuove imprese: “Basta parlare di cervelli in fuga, noi siamo qui è abbiamo bisogno delle condizioni per fare. Solo dall’unione dell’esperienza dei “vecchi” e la voglia di fare dei giovani – ha concluso tra gli appalusi – può nascere il futuro”.

 

23 febbraio 2016
Ultimo aggiornamento: 23/02/2016
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