A due anni e mezzo dalla firma dell'accordo di programma sull'ex ospedale psichiatrico di Quarto, Arte non ha ancora messo a disposizione del Comune i padiglioni che avrebbe dovuto sgomberare. Lo ha detto ieri sera nel corso di un dibattito pubblico a Quarto il sindaco di Genova Marco Doria: «L'azienda regionale territoriale per l'edilizia in Liguria (Arte) non ha rispettato l'accordo di programma firmato nel 2013 sul futuro dell'ex ospedale psichiatrico di Quarto secondo cui avrebbe dovuto mettere a disposizione del Comune di Genova quattro padiglioni da destinare a servizi pubblici».
Un ritardo che frena anche la realizzazione dei progetti da tempo attesi dalla cittadinanza, come l’insediamento di nuovi servizi in campo sanitario, tra cui una “cittadella della salute” del levante, per l’integrazione dei servizi sociali con quelli socio-sanitari e ambulatoriali, un polo culturale di rilevanza cittadina, che valorizzi il patrimonio bibliotecario, il prezioso archivio delle cartelle cliniche e le opere d’arte e che offra sedi e occasioni per attività formative, artistiche, di socializzazione e di partecipazione. In pratica, mettere la parola fine ad una lunga e dolorosa storia di emarginazione.
«Il Comune di Genova era riuscito a far sì che Arte non facesse una speculazione edilizia mettendo in vendita le aree dell'ex ospedale psichiatrico di Quarto, che deve rimanere un'area pubblica, con servizi pubblici - sottolinea Doria - L'articolo 9 dell'accordo firmato nel 2013 stabiliva che Arte doveva affidare al Comune i padiglioni 15, 16, 17 e 21, ciò non è ancora avvenuto. L'agenzia non ha rispettato l'accordo. Ho scritto per conoscenza al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nessuna risposta. È l'ora di muoversi».
La difesa del valore pubblico e dell’interesse collettivo dell’area è stata sostenuta dalla Giunta comunale, insieme al Municipio Levante, al Coordinamento per Quarto e ad altri soggetti della città tra i quali la Fondazione Palazzo Ducale.
Un ritardo che frena anche la realizzazione dei progetti da tempo attesi dalla cittadinanza, come l’insediamento di nuovi servizi in campo sanitario, tra cui una “cittadella della salute” del levante, per l’integrazione dei servizi sociali con quelli socio-sanitari e ambulatoriali, un polo culturale di rilevanza cittadina, che valorizzi il patrimonio bibliotecario, il prezioso archivio delle cartelle cliniche e le opere d’arte e che offra sedi e occasioni per attività formative, artistiche, di socializzazione e di partecipazione. In pratica, mettere la parola fine ad una lunga e dolorosa storia di emarginazione.
«Il Comune di Genova era riuscito a far sì che Arte non facesse una speculazione edilizia mettendo in vendita le aree dell'ex ospedale psichiatrico di Quarto, che deve rimanere un'area pubblica, con servizi pubblici - sottolinea Doria - L'articolo 9 dell'accordo firmato nel 2013 stabiliva che Arte doveva affidare al Comune i padiglioni 15, 16, 17 e 21, ciò non è ancora avvenuto. L'agenzia non ha rispettato l'accordo. Ho scritto per conoscenza al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, nessuna risposta. È l'ora di muoversi».
La difesa del valore pubblico e dell’interesse collettivo dell’area è stata sostenuta dalla Giunta comunale, insieme al Municipio Levante, al Coordinamento per Quarto e ad altri soggetti della città tra i quali la Fondazione Palazzo Ducale.