foto Federica De Angeli
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Gavoglio: non è più solo un sogno

foto Federica De Angeli
«Immaginare quello che si può fare, non sognare. Immaginare in modo che questa immaginazione abbia la possibilità di trasformarsi in qualcosa di concreto» così il Sindaco Marco Doria, ieri a Palazzo Ducale, in un salone del Maggior Consiglio gremito, con in prima fila gli abitanti del Lagaccio e i rappresentanti della rete Voglio la Gavoglio mescolati agli architetti genovesi, tutti insieme per partecipare ad uno  straordinario laboratorio pubblico. 

Testo Alternativo
Tecnicamente un “workshop”, così lo ha definito l’Ordine degli architetti, dal titolo “Trasformare il Lagaccio. Progetti e idee per la caserma Gavoglio”. Più emozionalmente un “momento storico” per la città, come ha detto la giornalista Donatella Alfonso. Un «momento significativo» -ha precisato il Sindaco- «di un percorso in cui ci stiamo muovendo e in cui alcuni atti amministrativi sono già stati compiuti». Doria si riferisce alla firma dell’accordo che, da ieri pomeriggio, sancisce la consegna al Comune di una prima parte del complesso della Caserma Gavoglio, ma anche alla delibera con cui la giunta ha, tra l’altro, fissato le linee guida del programma di valorizzazione del compendio della Gavoglio. Il passaggio dal demanio al Comune dell’edificio principale e del piazzale interno del comprensorio militare è un atto al quale altri seguiranno per completare il trasferimento dell'intero complesso. La procedura al riguardo è già in corso.

Due gli obiettivi: il primo è quello dell’utilizzo di un bene comune, obiettivo evidente, ma non semplice né immediato, come i trent’anni di attesa da parte di un intero quartiere sono lì a dimostrare. Il secondo obiettivo, spiega il Sindaco, è  quello del miglioramento della qualità urbana, un grande tema nell’ambito del quale il riutilizzo della Gavoglio può diventare un caso nazionale.

Per il raggiungimento di questi due obiettivi occorrono due elementi: da un lato le condizioni normative (federalismo demaniale e  federalismo culturale) e la volontà comune dei soggetti della pubblica amministrazione nelle sue diverse articolazioni. «La firma dell’atto di consegna – sottolinea il Sindaco – è stata il frutto di questa volontà di muoversi in maniera coordinata e concorde di diversi segmenti della pubblica amministrazione». Dall’altro il coinvolgimento degli abitanti, che nel quartiere vivono e hanno memoria, «per definire insieme cosa fare».   
La giornata di ieri è stata il “punto zero”  del percorso di comunicazione, confronto e  condivisione di  un sogno possibile. E il numero zero ritorna nelle linee guida dell’amministrazione: “zero nuove costruzioni", “zero ampliamenti volumetrici”, insomma “zero palazzi”, come, da sempre, chiedono gli abitanti di un quartiere penalizzato da colate di cemento, servitù (vedi ferrovie) e da una viabilità che definire problematica è quasi un eufemismo.  «Un quartiere che dal punto di vista urbanistico è un’area a ridosso del centro- dice Simone Leoncini, presidente del Municipio- ma, da sempre, è considerato come una periferia. Con la delibera di giunta sono stati messi alcuni paletti: niente nuovi volumi, ma verde e servizi per il quartiere. E questo non solo nell’ottica di un giusto risarcimento per un quartiere vessato, ma anche in una visione strategica in cui la Gavoglio  diventi un luogo significativo per tutta la città».

«La partecipazione è anche portare nella progettazione la competenza degli abitanti, che del quartiere conoscono muri e storia» ha detto nel suo intervento Enrico Testino di Voglio la Gavoglio – una rete di comitati con un nome, come ha detto bene Donatella Alfonso,  “senza se e senza ma”–  e, tra i sogni possibili, Testino indica come prioritarie le verifiche per la messa in sicurezza, ribadendo quello “zero palazzi“ e  “no residenze”, da sempre parole d’ordine dei comitati degli abitanti.  Infine, riferendosi a un volantino che titolava “Due anni di dialogo con i sordi”, Testino annuncia ufficialmente che «da oggi quel volantino è annullato». Il punto zero era ieri, appunto, chiude il Sindaco « Da oggi, punto uno, punto due, punto tre….».
21 marzo 2014
Ultimo aggiornamento: 03/08/2015
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