Molte le iniziative organizzate dall’Amministrazione civica ma anche da associazioni e singoli, per ricordare il dolore e le vittime di una follia umana; il 27 gennaio, è la ricorrenza della liberazione dei prigionieri di Auschwitz-Birkenau da parte delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa.
Un’azione che portò alla luce le atrocità di un lungo periodo storico, ovvero dalla fine degli anni ’30 fino al 1945, anni in cui i numeri, più di qualsiasi discorso, rendono l’idea delle atrocità: 35 milioni furono i prigionieri di guerra e oltre 5 milioni le persone che morirono.
Così, come i numeri, una frase tratta dal libro di Primo Levi I sommersi e i salvati, sintetizza il motivo e l’importanza della memoria: "E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire".
Memoria che Genova onora con eventi, riportati nell'allegata locandina, storie e memorie promosse nei vari centri di cultura.
Molto attivi sono stati i teatri che propongono diversi titoli:
Vestire la tua pelle, al Teatro della Tosse il 24 e 25 gennaio, uno spettacolo della compagnia teatro Nudo, tratto dal libro Le donne e l'Olocausto di Lucille Eichengreen.
Il 28 gennaio, sempre al Teatro della Tosse i musicisti de Eutopia Ensemble in uno dei massimi capolavori di Messiaen, il Quartetto per la Fine dei Tempi. Brano composto nel 1940 ed eseguito all’aperto, in pieno inverno, era il 15 gennaio 1941 nel campo di concentramento di Görlitz.
Al Teatro Cargo Tra i vivi non posso più stare, uno spettacolo che fonde arti visive, teatro e musica, basato sui verbali del processo di Francoforte del 1965 contro un gruppo di SS e funzionari del lager di Auschwitz, sul palco il 24 e 25 gennaio.
All’Altrove Teatro della Maddalena, l’Albero storto uno spettacolo nato all’interno di "CRISI – laboratorio di drammaturgia del Teatro Valle Occupato a cura di Fausto Paravidino".
Una storia ambientata in una trincea sul Carso, dove nello sconvolgimento del territorio rimane vivo un elemento naturale, un albero che diventa immediatamente un simbolo per tutti i combattenti. Ma “l’albero storto” è anche un’immagine che rimanda agli uomini in guerra: un essere che cresce e vive, nonostante tutto. In scena fino al 24 gennaio.
Sempre l’Altrove dedica al cinema la serata del 26 gennaio proponendo due film a tema Pizza ad Auschwitz (2008) e La passeggiata (1963).
Anche il Teatro Rina e Gilberto Govi, il 24 gennaio ha proposto Tu passerai per il Camino – Le tappe dell’ignominia, immagini e narrazioni per ripercorrere le tappe dell’olocausto.
Un momento particolare, quello proposto per il 27 gennaio dai Musei di Nervi – Galleria di arte Moderna con Il progetto La Shoah dell’Arte, dell’associazione ECAD (Ebraismo Cultura Arti Drammatiche – Roma), per ricordare l’importanza della comunicazione della memoria tramite le Opere e i rispettivi artisti.
In esposizione un’opera di Antonietta Raphaël Mafai della collezione GAM di Genova (nella fotografia), uno dei lavori salvati dalla furia distruttiva della politica razzista.
Ancora musica, al Teatro Carlo Felice domenica 25 gennaio alle 11, nel Primo Foyer, un concerto-aperitivo dedicato al giorno della memoria. in programma brani di Karel Bermann, Franz Schubert, Johannes Brahms, Ilse Weber e Pavel Haas. Una musica di forte emotività e profondo significato civile, per riflettere e non dimenticare.
Mentre a Palazzo Ducale il 25 gennaio l'atteso reading Il fumo di Birkenau di Liana Millu, a cura del Centro Culturale Primo Levi, in attesa della cerimonia ufficiale di martedì 27 gennaio, con le bandiere di Palazzo Tursi esposte a mezz’asta, secondo le prescrizioni della presidenza del Consiglio dei ministri, “in segno di memore omaggio alle vittime dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.
Per il Giorno della Memoria l'orazione ufficiale a Palazzo Ducale alle 10.30 è affidata a Bruno Maida, Università di Torino, alla presenza del sindaco Marco Doria.
La cerimonia prevede anche la premiazione delle scuole che hanno partecipato al concorso provinciale I Giovani ricordano la Shoah e la consegna degli attestati di riconoscimento agli “Eredi dell’Aned”.
Narrazioni, Spettacoli, Musiche, iniziative che aiuteranno a ricordare sofferenze e atrocità inflitte e subite, per tramandare la memoria: perché la follia non abbia il sopravvento sulla ragione, perché questa parte di storia venga insegnata e spiegata senza censure.
Ma Genova, in queste giornate dedicate alla memoria, vuole mettere l’accento anche sul contemporaneo, e lo fa con la presentazione del libro di Liliam Thuram Per l’uguaglianza.
Un testo che racconta di come l’aprirsi al mondo, scardina le trappole del razzismo, del sessismo e dell’omofobia, per mettere in discussione i nostri condizionamenti e per costruire una società migliore, a Palazzo Ducale il 27 gennaio alle ore 17.30.
Sempre con la stessa volontà anche la rassegna Occhiali d’oro alla Claque - Teatro della Tosse, sul palco 4 spettacoli sul tema dell’omofobia e dell’omosessualità, il primo spettacolo in scena il 29 gennaio.
Una delle poche rassegne italiane, per non dimenticare che il nazismo avviò le repressioni nel 1934 contro gli omosessuali, per arrivare al genocidio ebreo nel 1938.
Un’azione che portò alla luce le atrocità di un lungo periodo storico, ovvero dalla fine degli anni ’30 fino al 1945, anni in cui i numeri, più di qualsiasi discorso, rendono l’idea delle atrocità: 35 milioni furono i prigionieri di guerra e oltre 5 milioni le persone che morirono.
Così, come i numeri, una frase tratta dal libro di Primo Levi I sommersi e i salvati, sintetizza il motivo e l’importanza della memoria: "E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire".
Memoria che Genova onora con eventi, riportati nell'allegata locandina, storie e memorie promosse nei vari centri di cultura.
Molto attivi sono stati i teatri che propongono diversi titoli:
Vestire la tua pelle, al Teatro della Tosse il 24 e 25 gennaio, uno spettacolo della compagnia teatro Nudo, tratto dal libro Le donne e l'Olocausto di Lucille Eichengreen.
Il 28 gennaio, sempre al Teatro della Tosse i musicisti de Eutopia Ensemble in uno dei massimi capolavori di Messiaen, il Quartetto per la Fine dei Tempi. Brano composto nel 1940 ed eseguito all’aperto, in pieno inverno, era il 15 gennaio 1941 nel campo di concentramento di Görlitz.
Al Teatro Cargo Tra i vivi non posso più stare, uno spettacolo che fonde arti visive, teatro e musica, basato sui verbali del processo di Francoforte del 1965 contro un gruppo di SS e funzionari del lager di Auschwitz, sul palco il 24 e 25 gennaio.
All’Altrove Teatro della Maddalena, l’Albero storto uno spettacolo nato all’interno di "CRISI – laboratorio di drammaturgia del Teatro Valle Occupato a cura di Fausto Paravidino".
Una storia ambientata in una trincea sul Carso, dove nello sconvolgimento del territorio rimane vivo un elemento naturale, un albero che diventa immediatamente un simbolo per tutti i combattenti. Ma “l’albero storto” è anche un’immagine che rimanda agli uomini in guerra: un essere che cresce e vive, nonostante tutto. In scena fino al 24 gennaio.
Sempre l’Altrove dedica al cinema la serata del 26 gennaio proponendo due film a tema Pizza ad Auschwitz (2008) e La passeggiata (1963).
Anche il Teatro Rina e Gilberto Govi, il 24 gennaio ha proposto Tu passerai per il Camino – Le tappe dell’ignominia, immagini e narrazioni per ripercorrere le tappe dell’olocausto.
Un momento particolare, quello proposto per il 27 gennaio dai Musei di Nervi – Galleria di arte Moderna con Il progetto La Shoah dell’Arte, dell’associazione ECAD (Ebraismo Cultura Arti Drammatiche – Roma), per ricordare l’importanza della comunicazione della memoria tramite le Opere e i rispettivi artisti.
In esposizione un’opera di Antonietta Raphaël Mafai della collezione GAM di Genova (nella fotografia), uno dei lavori salvati dalla furia distruttiva della politica razzista.
Ancora musica, al Teatro Carlo Felice domenica 25 gennaio alle 11, nel Primo Foyer, un concerto-aperitivo dedicato al giorno della memoria. in programma brani di Karel Bermann, Franz Schubert, Johannes Brahms, Ilse Weber e Pavel Haas. Una musica di forte emotività e profondo significato civile, per riflettere e non dimenticare.
Mentre a Palazzo Ducale il 25 gennaio l'atteso reading Il fumo di Birkenau di Liana Millu, a cura del Centro Culturale Primo Levi, in attesa della cerimonia ufficiale di martedì 27 gennaio, con le bandiere di Palazzo Tursi esposte a mezz’asta, secondo le prescrizioni della presidenza del Consiglio dei ministri, “in segno di memore omaggio alle vittime dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.
Per il Giorno della Memoria l'orazione ufficiale a Palazzo Ducale alle 10.30 è affidata a Bruno Maida, Università di Torino, alla presenza del sindaco Marco Doria.
La cerimonia prevede anche la premiazione delle scuole che hanno partecipato al concorso provinciale I Giovani ricordano la Shoah e la consegna degli attestati di riconoscimento agli “Eredi dell’Aned”.
Narrazioni, Spettacoli, Musiche, iniziative che aiuteranno a ricordare sofferenze e atrocità inflitte e subite, per tramandare la memoria: perché la follia non abbia il sopravvento sulla ragione, perché questa parte di storia venga insegnata e spiegata senza censure.
Ma Genova, in queste giornate dedicate alla memoria, vuole mettere l’accento anche sul contemporaneo, e lo fa con la presentazione del libro di Liliam Thuram Per l’uguaglianza.
Un testo che racconta di come l’aprirsi al mondo, scardina le trappole del razzismo, del sessismo e dell’omofobia, per mettere in discussione i nostri condizionamenti e per costruire una società migliore, a Palazzo Ducale il 27 gennaio alle ore 17.30.
Sempre con la stessa volontà anche la rassegna Occhiali d’oro alla Claque - Teatro della Tosse, sul palco 4 spettacoli sul tema dell’omofobia e dell’omosessualità, il primo spettacolo in scena il 29 gennaio.
Una delle poche rassegne italiane, per non dimenticare che il nazismo avviò le repressioni nel 1934 contro gli omosessuali, per arrivare al genocidio ebreo nel 1938.