Il Confeugo. Un rito natalizio tutto genovese, la tradizione si ripete

Alle 16.30 in punto in piazza si è già radunata molta gente, la folla aspetta che il corteo storico partito poco prima dal porto antico arrivi a De Ferrari portando l'alloro da consegnare all'anno che sta per finire, per lasciarsi alle spalle anche questi ultimi giorni del 2014 e guardare con fiducia al 2015. L'antica tradizione si ripete...

Confeugo 2014
L'antica tradizione si ripete, in testa al corteo avanza l'abate del popolo, il presidente di "A Compagna" Franco Bampi, sulla scalinata di palazzo Ducale attende il doge, il sindaco Marco Doria. I genovesi, vecchi e nuovi, aspettano il confeugo, l'atto propiziatorio e di buon auspicio. Quando gli sbandieratori e i tamburi arrivano la folla fa spazio e viene sistemato l'alloro. Quindi il consueto scambio di saluti "Ben trovòu Messé ro Duxe”, "Ben vegnùo Messé l’Abbòu" e i rami di alloro vengono dati alle fiamme. Un grande fumo bianco ha riempito la piazza, prima incerto sulla direzione, poi dritto a cercare la verticale della torre grimaldina. La cerimonia è proseguita poi nel salone del maggior consiglio, aperta dai tradizionali mugugni dell'abate, il presidente di A compagna Franco Bampi, che prendendo le mosse dal ricordo storico della Repubblica di Genova del 1814 ha richiamato la necessità che i poteri si "mettan e man in ta stacca" per contribuire a risolvere i problemi della città; naturalmente Bampi si è riferito all'alluvione che ha nuovamente colpito Genova "la città di San Giorgio che uccide il drago ma che non è stata ancora capace di mettere le briglie al Bisagno" Dall'ingegnere appassionato di storia, Franco Bampi, allo storico che fa il sindaco Marco Doria: rispondendo al mugugno, Doria ha innanzitutto osservato che i tempi antichi della repubblica erano anche i tempi di durissimi conflitti tra le famiglie patrizie e di divisioni nella città. Quindi Doria si è soffermato a lungo sulla necessità e l'impegno attuale per mettere in sicurezza il territorio. Il sindaco ha confrontato quanto il comune ha stanziato nel 2014 per tutti gli interventi di manutenzione ordinaria nelle strade e nelle strutture del comune - 130 milioni - con quanto è necessario spendere per le opere di messa in sicurezza dei torrenti più pericolosi (400 milioni). Con le sole forze del Comune non sarebbe quindi possibile il riassetto idrogeologico della città, ma c'è finalmente un impegno del governo a finanziare oltre 300 milioni di opere e l'amministrazione vigilerà perché i soldi arrivino e i cantieri si aprano veramente. Il sindaco ha poi ricordato che oltre al rischio di esondazione dei torrenti gli eventi di queste settimane hanno dimostrato la fragilità del territorio anche in collina, in zone non intensamente cementificate ma piuttosto abbandonate. Infine un appello a far sapere anche al di fuori di Genova che la nostra città non è piegata, che ha una grande capacità di reagire, come ha sempre dimostrato nella sua storia, ed è prontissima ad accogliere visitatori e turisti anche in questi giorni. E un'emozione per la città ha poi attraversato tutta la manifestazione con l'esibizione dei gruppi folcloristici e dei cori, l'eccellente prova del fisarmonicista genovese Gianluca Campi e, infine, le note di "Ma se ghe pensu" intonate da tutto il pubblico.
21 dicembre 2014
Ultimo aggiornamento: 23/12/2014
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