Il Festival in una notte d’estate fa tappa al Museo del Risorgimento

Il 3 e il 6 agosto, Lunaria Teatro propone uno spettacolo itinerante, con partenza dai Trogoli di Santa Brigida fino ad arrivare al Museo del Risorgimento. Un percorso significativo per raccontare alcune storie vissute nel primo conflitto mondiale. Sempre nell’Ambito del Festival il 4 e il 6 agosto, in piazza San Matteo, andrà in scena: La mite di Fedor Dostoevskij

Foto di scena
Da 19 anni nelle serate estive i luoghi più insoliti e suggestivi di Genova e Liguria prendono vita tra teatro, musica, danza e poesia. Il Festival in una notte d’estate è una rassegna di caratura nazionale che Lunaria Teatro cura dal 1998 con la direzione artistica di Daniela Ardini e Giorgio Panni. La sua sede storica è nella magnifica cornice medievale di Piazza San Matteo, nel centro storico di Genova.

Nell’ambito della rassegna mercoledì 3 e sabato 6 agosto; Andrea Benfante, Francesca Conte, Paolo Drago, Francesco Patanè e Vittorio Ristagno accompagneranno gli spettatori, con lo spettacolo “Vite travolte”, grazie al supporto delle guide di Genova. Un itinerario, che parte dalla Piazza dei Truogoli di Santa Brigida e si conclude al Museo del  Risorgimento.
Su tutto il percorso gli attori interpreteranno alcuni personaggi, di diverse estrazioni sociali, vissuti nel cuore del tragico evento della prima guerra mondiale.

3 e 6 agosto inizio ore 17.15 punto di ritrovo Truogoli di Santa Brigida conclusione ore 19.00 presso il Museo del  Risorgimento.

Info: Lunaria Teatro – 0102477045 – 3737894978 – info@lunariateatro.it - www.lunariateatro.it

Mentre il  4 e il 6 agosto nel Chiostro di San Matteo alle ore 21,15 va in scena, sotto la regia di Daniela Ardini “La mite” dal romanzo di Fedor Dostoevskij, con Vittorio Ristagno,   interventi coreografici Beatrice Rossi,  le scene Giorgio Panni e Giacomo Rigalza e le   coreografie Patrizia Genitoni.
 
Un lacerante monologo interiore scritto dal grande autore russo nel 1876 permette di affrontare in modo illuminante la condizione di dominio psicologico dell’uomo sulla donna. Dostoevskij mostra l’uomo “in presa diretta” mentre ricostruisce in modo spietatamente analitico l’incontro con la giovane donna mite che decise di sposare nonostante la forte differenza di età e le fasi successive del loro rapporto.

Dalle sue parole emergono il carattere dell’uomo, la sua severità, la sua freddezza, i suoi orgogliosi silenzi, ma anche, con la lucidità e competenza quasi professionale da grande indagatore dell’animo e della mente umana di un grande come Dostoevskij,  il percorso psicologico della giovane donna che la regia ha deciso di rendere evidente grazie al linguaggio evocativo della danza.

Dostoevskij ideò il racconto dopo la suggestione di un gesto tragico realmente accaduto che dà al racconto (e allo spettacolo) una ulteriore dimensione metafisica e ripropone in piccolo il lacerante dissidio tra bene e male che pervade le opere maggiori del maestro russo. Il testo, affrontato teatralmente già più volte anche sulla scena italiana, è un grido contro la violenza sulle donne e un accorato anelito al Bene.

Info: Lunaria Teatro – 0102477045 – 3737894978 – info@lunariateatro.it - www.lunariateatro.it

 
3 agosto 2016
Ultimo aggiornamento: 03/08/2016
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